Una panoramica sulle proposte delle collezioni 2025: un viaggio alla scoperta dei materiali più interessanti che guardano al futuro tra sostenibilità, performance e design
Tavoli moderni di design, le novità viste al Salone del Mobile 2025

Porro, Piero Lissoni - Ph. Ruggero Scardigno
Materiali naturali e innovativi, design ricercato e attenzione alla sostenibilità sono i principi guida nella progettazione dei nuovi tavoli. Elementi che imprimono un segno nella dimensione domestica, espressione concreta dell’impegno continuo delle aziende nella ricerca e nello sviluppo
I tavoli rivestono da sempre un ruolo centrale nello scenario domestico: sono il luogo dove si concentrano molte delle attività quotidiane – dal mangiare al lavorare, fino al semplice piacere di convivialità. Ogni anno le aziende sperimentano infatti nuove modalità progettuali, partendo dalle forme e proseguendo con una ricerca attenta sui materiali, come alluminio, legno e vetro. Diventano così veri protagonisti del living, grazie a un’estetica scultorea o a un design minimale. Dal tavolo rotondo, ideale per la convivialità, a quello quadrato, scelto in base allo spazio disponibile, a quello classico rettangolare fino a quello basso: ogni soluzione risponde a esigenze diverse. Elementi che uniscono funzionalità ed estetica, superando il puro formalismo e abbracciando una progettualità aperta alla sperimentazione, sempre rivolta al futuro e alle nuove tendenze dell’abitare.
Tra gli esempi più significativi, il tavolo Vero di Arte Brotto, realizzato in legno massiccio, che nasce dall’accostamento di due tavole gemelle ricavate dal cuore nobile dello stesso tronco, perfettamente combinate. Un oggetto che rappresenta la sintesi tra natura e design, grazie all’uso di noce e rovere e a una lavorazione artigianale che ne valorizza forme e peculiarità.
Interessante anche il progetto InBallo di Baleri Italia, firmato dal designer Odo Fioravanti, che propone uno sguardo attento ai temi della sostenibilità. Il tavolo è composto da gambe in cartone riciclato e un piano in metallo, e si distingue per la facilità di assemblaggio: tutto avviene per incastro, senza l’uso di viti né collanti.
Coniuga estetica e simbolismo Giove di Eforma, disegnato da Andrea Lucatello. Ispirato al quarto corpo celeste più luminoso del cielo – Giove, da cui prende anche il nome – il tavolo richiama, nella forma e nella sua essenza, i concetti di prosperità e armonia. Caratterizzato da una forte presenza scenica, si distingue per una base verniciata in cemento e rivestita in resina, su cui poggia un piano rettangolare o sagomato, disponibile in cristallo, legno, ceramica o marmo. In particolare, la versione con piano in ceramica King spicca per il raffinato profilo arrotondato laccato, che avvolge l’intera superficie del top.
Si propone di giocare con le trasparenze la collezione di tavolini Ice Tables, disegnati da Daniel Germani per Maxdesign, realizzati in pregiato vetro di Murano. Ogni pezzo cambia aspetto in base alla luce e alla prospettiva, proiettando riflessi e ombre che aggiungono dinamismo e profondità all’ambiente. Frutto di un processo artigianale che affonda le radici nella secolare tradizione muranese, ogni tavolo è un’opera unica. “Lavorare il vetro è qualcosa di magico”, afferma Germani. “Ogni volta che il vetro fuso prende forma, è pura estasi. È un processo perfettamente imperfetto, in cui l’arte del maestro si rivela in ogni singolo pezzo.” Ice Tables è disponibile in tre colori – blu cobalto, ambra e fumé – e in tre diverse dimensioni.
Anche Soda di Miniforms esalta la trasparenza della materia. Caratterizzato da una forma allungata, presenta una base liscia che richiama la fluidità e l’eleganza del design francese degli anni Cinquanta. Affascinante come pezzo singolo, Soda esprime al meglio la sua anima giocosa nelle composizioni, dove rompe la staticità delle forme e anima lo spazio con leggerezza visiva.
Disegnata da Studiopepe e ispirata all’architettura razionalista di Lina Bo Bardi — in particolare alle iconiche aperture su fondo rosso del SESC Pompeia di San Paolo — Gian & Pan di Tacchini Italia Forniture è una collezione di tavolini che mescola materiali e colori per esaltare le forme irregolari dei piani. Marmo e cemento si fondono in strutture organiche e sinuose, tra contrasti inaspettati e affascinanti giochi di luce e materia. I tavolini sono liberamente componibili: il top è disponibile in tre varietà di marmo, differenti per tonalità e venature, mentre le gambe in cemento lucido sono proposte in tre varianti cromatiche.
Kenobi di Marco Acerbis per Turri, che quest’anno compie 100 anni, è invece un tavolo che esplora l’equilibrio tra le forze opposte della materia, unendo solidità strutturale a una sorprendente leggerezza visiva. Le gambe slanciate, che sembrano sfiorare appena il piano, conferiscono un senso di sospensione che contrasta con la robustezza dell’insieme. Il punto di connessione tra base e superficie si trasforma in un segno distintivo: un giunto in metallo perfettamente integrato, espressione della precisione artigianale e della cura per il dettaglio. Kenobi è disponibile in due configurazioni: circolare e rettangolare.
Celebra l’essenzialità e la purezza delle linee il tavolo Ventiquattro di Porro, ideato da Piero Lissoni. Protagonista della composizione è il piano rettangolare in cristallo extrachiaro con spigoli smussati, che lascia visibile la struttura sottostante in tubolare metallico saldato, proposta in diverse finiture cromatiche. Ispirata al telaio di una bicicletta o di una motocicletta, la struttura portante è composta da un doppio cavalletto unito da due catene, evocando il basamento di un edificio. Un esercizio di ingegneria estetica che porta al limite il concetto di struttura, garantendo al tempo stesso grande solidità anche in lunghezze generose.
Forme amorfe e un'estetica fluida definiscono il tavolo Lymph di Naturedesign. La struttura si distingue per le gambe scultoree, disponibili in legno o marmo, mentre il piano può essere scelto in marmo, legno o ceramica. Il progetto gioca sull’aspetta artistico-decorativo, grazie alle molteplici combinazioni personalizzabili tra basi e superfici, rendendo ogni pezzo unico e perfettamente integrabile in contesti differenti.
Il materiale è al centro del processo creativo del designer Jonathan Muecke, e il tavolo Muecke Wood, progettato per Knoll, ne è un chiaro esempio. Per questa collezione ha scelto il legno, un materiale comune e caldo, apprezzato per la sua naturalezza e per le venature che rendono ogni pezzo unico. Muecke ha realizzato a mano una vasta serie di prototipi per sviluppare la collezione, riflettendo il suo approccio metodico e sperimentale. Come nella sua pratica artistica, anche qui esplora gli effetti stabilizzanti della ripetizione, principio che guida molte delle sue scelte progettuali. Una nota appuntata sulla scrivania del suo studio sintetizza questa filosofia: “La ripetizione permette di trovare un oggetto con il minor numero possibile di decisioni”.