Arredare la collettività

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Ph. credits Tanja Viganò

Le nuove frontiere della comodità in uffici, spazi pubblici e luoghi dell’attesa, tra sistemi modulari, colori e alcove di design 

Tra gli spazi sempre più ridotti delle città, la vita digitale e la frenesia della ripresa, c’è sempre più bisogno di pensare al comfort a tutto tondo, una qualità del quotidiano da valorizzare anche negli spazi “dell’efficienza”. Le aziende dell’arredo infatti sanno bene quanto è importante che anche i luoghi più funzionali e tecnici - uffici, sale d’attesa, ma anche lounge degli aeroporti o atrii di musei, hotel o biblioteche - siano in grado di mettere a loro agio gli avventori, con aree relax dedicate, o più ampi interventi di interior design che aiutino a rompere il ghiaccio e diano vita a situazioni più rilassanti, sul lavoro così come nella vita privata. Al “supersalone” sono molteplici le proposte che pongono l’accento sulla necessità di rendere gli spazi confortevoli e informali, senza rinunciare all’eleganza e alla qualità artigianale. Ed è proprio da questa visione che prendono vita isole imbottite senza schienali, lunghe panche da comporre e disporre a piacimento sbizzarrendosi con gli accostamenti di colore, e persino morbide nicchie per non dover mai rinunciare ad un momento di privacy. Tutto da scoprire nelle nuove collezioni.

Ron Gilad ha immaginato per Molteni&C (Pad 02, Stand A 23) uno stand che celebra l’immaginazione, il viaggio e soprattutto il comfort: seduti su una serie ritmata di poltrone Round D.154.5 (progettate da Gio Ponti nel 1954 e rieditate quest’anno) si può guardare il paesaggio dai finestrini. Una modalità allestitiva inaspettata che racconta una delle miriadi di declinazioni possibili di questo iconico elemento d’arredo, in grado di rispondere ai bisogni del living così come a quelli degli spazi collettivi.

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Molteni&Co, Ph. credits Tanja Viganò

Anche il divano Gala, disegnato da Cristina Celestino per Saba (Pad 04, Stand E 02), è pensato per essere inserito in interni di ogni tipo, dai contesti abitativi all’hotellerie. Il setto verticale che delinea lo schienale, infatti, si presta ad essere accoppiato con pouf-sedute di diverse profondità; si crea così un’isola flessibile da configurare liberamente, che caratterizza lo spazio con la sua presenza e diventa un elemento di arredo che agevola i momenti di scambio ma permette anche un certo grado di riservatezza grazie alla spina centrale.

Sistemi in grado di creare isole complesse, flessibili, e rispondenti alle esigenze più diverse sono anche quelli portati al “supersalone” da LaCividina (Pad 02, Stand L 10), che con Couchette - disegnato da Lucidi Pevere - e Node+ - firmato da Ben van Berkel / UNstudio - spinge più in là la traduzione formale di questo concetto. Il primo sistema, ispirato alle omonime cuccette del treno, è pensato per dar vita ad una catena di ambienti uniti ma isolati tra loro, grazie alla possibilità di combinare 38 elementi, tra cui pannelli imbottiti fonoassorbenti e altri accessori come tavolini, connessioni elettriche-USB e ganci appendiabito. Anche il secondo sistema, Node+, può trasformarsi in uno spazio di lavoro temporaneo e all’occorrenza silenzioso: la collezione comprende elementi imbottiti, schienali, pareti divisorie e accessori con cui si possono configurare soluzioni da dedicare al relax e al lavoro, alla privacy e alla socializzazione – anche tutte nello stesso momento.

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LaCividina, Ph. credits Tanja Viganò

Anche la linea Sys permette di sbizzarrirsi con combinazioni ideali per essere inserite in contesti come sale d’attesa, spazi di lavoro, musei, ristoranti, scuole, negozi e aree di incontro e condivisione. Grazie a un sistema di aggancio dei moduli veloce e intuitivo - immaginato dallo studio mC.dsg per l’azienda Infiniti (Pad 03, Stand F 18) - è possibile smontare, spostare e riconfigurare il divano, da lunghe soluzioni lineari che seguono le pareti a quadrati multicolor che sembrano grandi pouf, fino a forme più complesse che si adattano alle idee progettuali più audaci. Anche in questo caso, una serie di accessori come tavolini, braccioli e prese elettriche completa la serie.

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Infiniti, Ph. credits Tanja Viganò

Spazio dedicato all’ufficio in cui più spiccatamente si intersecano le esigenze di privacy e condivisione, lavoro e relax, è quello allestito al “supersalone” dalla milanese Cuf (Pad 03, Stand F 26), che ha portato una lunga rivisitazione del sistema componibile Fusion disegnato da J. Bennett e S. Adachi.

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Cuf, Ph. credits Tanja Viganò

I luoghi di lavoro sono infatti ambienti sempre più versatili, dove incontrarsi, chiacchierare, pranzare o riposare, ma non bisogna correre il rischio di trascurare quei momenti in cui la concentrazione dev’essere messa al primo posto.

Sia Quinti (Pad 03, Stand B 18) sia Pedrali, (Pad 03, Stand A 21) a questo proposito, hanno sviluppato delle poltrone che, avvolgenti come dei nidi contemporanei, offrono uno spazio appartato per focalizzarsi sulla lettura al riparo da rumori fastidiosi, oppure per fare una telefonata in pubblico senza rinunciare alla privacy acustica. Nel primo caso, la poltrona, Only Ju, di Radice Orlandini Design, è pensata per ritagliare confortevoli spazi individuali all’interno di open space o di zone lounge, mentre Pedrali con la sua Buddyhub dà forma a un vero e proprio volume nella stanza che garantisce la totale riservatezza, anche visiva, grazie a una vera e propria nicchia chiusa dai due elementi d’arredo posti uno di fronte all’altro.