Dopo l’iscrizione al merito nel Famedio nel 2023 tra le personalità illustri di Milano, la posa di una targa in memoria di Manlio Armellini all’esterno del palazzo in cui abitò con la consorte sig.ra Armida
Tavoli di Lavoro (Eco) Sistema Design Milano 2025
Dieci Tavoli Tematici, dieci Content Leader, più di cento stakeholder coinvolti. Ecco come è andata l’edizione 2025 del momento di incontro e confronto dedicato al progetto di ricerca per misurare impatto e legacy del Salone del Mobile e degli eventi diffusi in città.
(Eco) Sistema Design Milano è il progetto di ricerca nato nel 2024 ideato, curato e promosso dal Salone del Mobile.Milano con il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano per analizzare l’impatto e le prospettive della Manifestazione e degli appuntamenti distribuiti in tutta la città ogni anno durante la fiera. Dopo il primo Annual Report, recentemente selezionato nell’ambito di ADI Design Index 2025, a settembre ha preso avvio una nuova fase con i Tavoli di Lavoro “Design Cultures @Milano”, dedicati alla produzione culturale del design a Milano.
I dieci tavoli tematici, guidati da altrettanti Content Leader, hanno coinvolto oltre 110 stakeholder tra istituzioni, musei, fondazioni, professionisti e ricercatori, per raccogliere esperienze, individuare bisogni e tracciare traiettorie comuni. I risultati confluiranno nell’Annual Report 2025, alimentando l’Osservatorio sull’ecosistema design milanese. Ecco una sintesi della giornata di lavoro attraverso l'interazione fra i relatori e i partecipanti.
Tavolo 10 – Reti di innovazione tra ecosistemi territoriali e cultura del design
Luciano Galimberti, Presidente, ADI
“L’idea di ragionare attorno al concetto di ecosistema e di reti di innovazione è stata sviluppata su due livelli”, ha spiegato Luciano Galimberti. “Da un lato, è emersa la necessità di rendere più efficace lo scambio di conoscenza e l’interazione tra reti di innovazioni contigue o interne al nostro ecosistema. Dall’altro, ci si è interrogati su come favorire un interscambio con reti di innovazioni lontane, portando nuove idee e intendendo il design come chiave di lettura. In questo secondo scenario il ruolo delle istituzioni è fondamentale, anche per la ricerca di elementi economici di sostegno. È emersa, inoltre, l’importanza di lavorare su zoom in e zoom out, partendo da una visione globale e calandola su Milano, non viceversa”.
Luciano Galimberti, Presidente, ADI
Tavolo 9 – I pubblici del design: comportamenti e nuove modalità di ingaggio
Andrea Rurale, Direttore Intensive Program of Arts Market and Finance e Monitor Art Market, Università Luigi Bocconi
“Il primo elemento emerso rileva come siano già presenti moltissimi strumenti per tracciare il percorso delle persone al Salone del Mobile e in città”, ha raccontato Andrea Rurale. “I dati quantitativi ci sono, e dall’Osservatorio del Turismo della Regione risulta che questa settimana genera un evelato picco di spesa pro capite rispetto alle altre settimane dell’anno. Si è osservato, inoltre, come coesistano due realtà – Salone del Mobile e Design Week – con tipologie di pubblico diverse. Da più voci è emersa la considerazione che la numerosità del pubblico al Fuorisalone genera un effetto dispersivo, e il tema del design non emerge sempre in modo qualitativo. La discussione si è infine focalizzata sulla rilevanza del design, unita alla necessità di una critica costruttiva da parte degli esperti nei giorni successivi alla Manifestazione, per mettere a fuoco ciò che Salone e FuoriSalone hanno offerto dal punto di vista del progetto e restituirne il valore qualitativo”.
Andrea Rurale, Direttore Intensive Program of Arts Market and Finance e Monitor Art Market, Università Luigi Bocconi
Tavolo 8 – Cultura come asset per le industrie creative ad alta intensità di design
Annibale D’Elia, Direttore Economia Urbana, Moda e Design, Assessorato Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro, Comune di Milano
“Cultura e impresa è un binomio affermato”, ha sottolineato Annibale D’Elia. “La cultura del progetto rappresenta un acceleratore per le imprese. Il confronto si è orientato verso un cambio di paradigma: la cultura del progetto non è solo un elemento valoriale, ma un elemento necessario, di competitività, un carattere distintivo. Al centro di questa sfida c’è il concetto di credibilità, da coltivare e curare. La discussione ha poi approfondito le declinazioni del senso di cultura: cultura come identità, perché la cultura del progetto ci ha resi diversi; cultura come memoria, senza adagiarci sull’eccellenza; cultura come racconto, senza fossilizzarci sul passato; cultura materiale, perché chi produce è un’impresa culturale; cultura della trasparenza, perché non ci si può nascondere; cultura della sostenibilità, perché deve essere bella, ben fatta e possibilmente non avvelenare; cultura dell’inclusione, come nel Design Kiosk del Salone del Mobile.Milano in Piazza della Scala, che ogni anno apre la Manifestazione a tutti e tutte”.
Annibale D’Elia, Direttore Economia Urbana, Moda e Design, Assessorato Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro, Comune di Milano
Tavolo 7 – Nuove narrazioni e comunicazione della cultura del design
Walter Mariotti, Direttore editoriale, Domus
“Più che dare risposte al tema, la discussione di alto profilo si è orientata, sulla scia di Roland, nel tentativo di riformulare la domanda”, ha spiegato Walter Mariotti. “Da un lato è stato interessante approfondire la differenza tra informazione e comunicazione, due categorie che nel tempo si sono molto avvicinate. Dall’altro si è analizzata l’evoluzione del formato video, soprattutto rispetto a un pubblico giovane, coinvolto nelle dinamiche social della Design Week ma non sempre partecipe nella comprensione del prodotto. Un altro grande tema affrontato è stato quello dell’educazione: nella catena di trasmissione del valore manca una componente educativa solida e si avverte l’assenza di grandi maestri. Un punto particolarmente positivo emerso nella discussione è stata la capacità del Salone del Mobile di fare sistema, elemento riconosciuto come valore centrale per il futuro del design”.



