Un racconto dei Tavoli di Lavoro (Eco) Sistema Design Milano 2025

Tavoli di Lavoro (Eco) Sistema Design Milano 2025

Tavoli di Lavoro (Eco) Sistema Design Milano 2025

Dieci Tavoli Tematici, dieci Content Leader, più di cento stakeholder coinvolti. Ecco come è andata l’edizione 2025 del momento di incontro e confronto dedicato al progetto di ricerca per misurare impatto e legacy del Salone del Mobile e degli eventi diffusi in città.

(Eco) Sistema Design Milano è il progetto di ricerca nato nel 2024 ideato, curato e promosso dal Salone del Mobile.Milano con il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano per analizzare l’impatto e le prospettive della Manifestazione e degli appuntamenti distribuiti in tutta la città ogni anno durante la fiera. Dopo il primo Annual Report, recentemente selezionato nell’ambito di ADI Design Index 2025, a settembre ha preso avvio una nuova fase con i Tavoli di Lavoro “Design Cultures @Milano”, dedicati alla produzione culturale del design a Milano.

I dieci tavoli tematici, guidati da altrettanti Content Leader, hanno coinvolto oltre 110 stakeholder tra istituzioni, musei, fondazioni, professionisti e ricercatori, per raccogliere esperienze, individuare bisogni e tracciare traiettorie comuni. I risultati confluiranno nell’Annual Report 2025, alimentando l’Osservatorio sull’ecosistema design milanese. Ecco una sintesi della giornata di lavoro attraverso l'interazione fra i relatori e i partecipanti.

Tavolo 10 – Reti di innovazione tra ecosistemi territoriali e cultura del design 
Luciano Galimberti, Presidente, ADI 

“L’idea di ragionare attorno al concetto di ecosistema e di reti di innovazione è stata sviluppata su due livelli”, ha spiegato Luciano Galimberti. “Da un lato, è emersa la necessità di rendere più efficace lo scambio di conoscenza e l’interazione tra reti di innovazioni contigue o interne al nostro ecosistema. Dall’altro, ci si è interrogati su come favorire un interscambio con reti di innovazioni lontane, portando nuove idee e intendendo il design come chiave di lettura. In questo secondo scenario il ruolo delle istituzioni è fondamentale, anche per la ricerca di elementi economici di sostegno. È emersa, inoltre, l’importanza di lavorare su zoom in e zoom out, partendo da una visione globale e calandola su Milano, non viceversa”.

Luciano Galimberti, Presidente, ADI

Luciano Galimberti, Presidente, ADI 

Tavolo 9 – I pubblici del design: comportamenti e nuove modalità di ingaggio 
Andrea Rurale, Direttore Intensive Program of Arts Market and Finance e Monitor Art Market, Università Luigi Bocconi 

“Il primo elemento emerso rileva come siano già presenti moltissimi strumenti per tracciare il percorso delle persone al Salone del Mobile e in città”, ha raccontato Andrea Rurale. “I dati quantitativi ci sono, e dall’Osservatorio del Turismo della Regione risulta che questa settimana genera un evelato picco di spesa pro capite rispetto alle altre settimane dell’anno. Si è osservato, inoltre, come coesistano due realtà – Salone del Mobile e Design Week – con tipologie di pubblico diverse. Da più voci è emersa la considerazione che la numerosità del pubblico al Fuorisalone genera un effetto dispersivo, e il tema del design non emerge sempre in modo qualitativo. La discussione si è infine focalizzata sulla rilevanza del design, unita alla necessità di una critica costruttiva da parte degli esperti nei giorni successivi alla Manifestazione, per mettere a fuoco ciò che Salone e FuoriSalone hanno offerto dal punto di vista del progetto e restituirne il valore qualitativo”.

Andrea Rurale, Direttore Intensive Program of Arts Market and Finance e Monitor Art Market, Università Luigi Bocconi

Andrea Rurale, Direttore Intensive Program of Arts Market and Finance e Monitor Art Market, Università Luigi Bocconi

Tavolo 8 – Cultura come asset per le industrie creative ad alta intensità di design 
Annibale D’Elia, Direttore Economia Urbana, Moda e Design, Assessorato Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro, Comune di Milano 

“Cultura e impresa è un binomio affermato”, ha sottolineato Annibale D’Elia. “La cultura del progetto rappresenta un acceleratore per le imprese. Il confronto si è orientato verso un cambio di paradigma: la cultura del progetto non è solo un elemento valoriale, ma un elemento necessario, di competitività, un carattere distintivo. Al centro di questa sfida c’è il concetto di credibilità, da coltivare e curare. La discussione ha poi approfondito le declinazioni del senso di cultura: cultura come identità, perché la cultura del progetto ci ha resi diversi; cultura come memoria, senza adagiarci sull’eccellenza; cultura come racconto, senza fossilizzarci sul passato; cultura materiale, perché chi produce è un’impresa culturale; cultura della trasparenza, perché non ci si può nascondere; cultura della sostenibilità, perché deve essere bella, ben fatta e possibilmente non avvelenare; cultura dell’inclusione, come nel Design Kiosk del Salone del Mobile.Milano in Piazza della Scala, che ogni anno apre la Manifestazione a tutti e tutte”.

Annibale D’Elia, Direttore Economia Urbana, Moda e Design, Assessorato Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro, Comune di Milano

Annibale D’Elia, Direttore Economia Urbana, Moda e Design, Assessorato Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro, Comune di Milano

Tavolo 7 – Nuove narrazioni e comunicazione della cultura del design 
Walter Mariotti, Direttore editoriale, Domus 

“Più che dare risposte al tema, la discussione di alto profilo si è orientata, sulla scia di Roland, nel tentativo di riformulare la domanda”, ha spiegato Walter Mariotti. “Da un lato è stato interessante approfondire la differenza tra informazione e comunicazione, due categorie che nel tempo si sono molto avvicinate. Dall’altro si è analizzata l’evoluzione del formato video, soprattutto rispetto a un pubblico giovane, coinvolto nelle dinamiche social della Design Week ma non sempre partecipe nella comprensione del prodotto. Un altro grande tema affrontato è stato quello dell’educazione: nella catena di trasmissione del valore manca una componente educativa solida e si avverte l’assenza di grandi maestri. Un punto particolarmente positivo emerso nella discussione è stata la capacità del Salone del Mobile di fare sistema, elemento riconosciuto come valore centrale per il futuro del design”.

Walter Mariotti, Direttore editoriale, Domus

Walter Mariotti, Direttore editoriale, Domus

Tavolo 6 – Ruolo di formazione e ricerca nel promuovere le culture del design 
Stefano Micelli, Professore, Università Ca’ Foscari Venezia 

“Uno dei temi affrontati è stato l’impatto dell’intelligenza artificiale generativa”, ha spiegato Stefano Micelli. “Tutte le statistiche disponibili mostrano che l’AI aiuta sia esperti sia non esperti: da qui la domanda su come le istituzioni formative possano contribuire ad aiutare i giovani nel mercato del lavoro. Il tavolo è stato concorde: non ci sono criticità nell’integrare l’AI all’interno dei corsi di formazione superiore. È emersa la consapevolezza che la formazione si giocherà tra dimensione digitale e fisica, e che la forza delle istituzioni formative risiede nel creare un equilibrio tra le due. Un secondo tema emerso ha riguardato la nuova geografia del design”. Conclude Micelli: “Il mondo si sta globalizzando. Ci si è chiesti se siamo pronti a sviluppare nuovi codici e matrici culturali capaci di intercettare queste nuove geografie e nuove culture”.

Stefano Micelli, Professore, Università Ca’ Foscari Venezia

Stefano Micelli, Professore, Università Ca’ Foscari Venezia

Tavolo 5 – Nuove generazioni, culture alternative e pratiche emergenti 
Angela Rui, Curatrice e ricercatrice – Head of Master of Arts, IED Milano 

“Abbiamo riflettuto sul contesto milanese”, ha spiegato Angela Rui, “ed è emersa la carenza di luoghi, piattaforme, linguaggi e formati partecipativi nell’ambito del design”. Il tavolo si è interrogato su quale sia il ruolo delle istituzioni rispetto a queste tematiche. “È emersa la convinzione che non servano nuove idee, ma nuove politiche e programmi capaci di concedere spazio alle nuove generazioni. Tra le strategie discusse, la necessità non di costruire ecosistemi, ma di essere ecosistema, attraverso esperienze co-partecipate nella produzione di programmi dedicati. Si è anche proposto di istituire premi, bandi e fondi, pubblici o privati, come avviene in altri Paesi”.

Angela Rui, Curatrice e ricercatrice – Head of Master of Arts, IED Milano

Angela Rui, Curatrice e ricercatrice – Head of Master of Arts, IED Milano

Tavolo 4 – Cultura di design sostenibile e per la sostenibilità 
Domenico Sturabotti, Direttore, Fondazione Symbola 

“Ci siamo interrogati su come rendere il Salone qualcosa di trasformativo per la città”, ha detto Domenico Sturabotti. Il Salone può assumere questo ruolo diventando un luogo di ricerca sulla transizione verde nelle filiere legno e arredo. L’Italia, ha ricordato, è il primo Paese produttore di pannelli 100% riciclati, con aziende avanzatissime. “Manca però il coraggio di esplicitare il ruolo di missione del Paese: Salone può essere il luogo dove questo si concretizza”. Si è affrontato il tema del lascito del Salone: cosa rimane alla città come segno tangibile di questo pensiero aperto? C’è un tema di cultura e sostenibilità, di servizi che rispondono a nuove esigenze, e un tema di regole. Il Salone sta facendo molto, come dimostra la certificazione ISO 2021, ma serve “un ulteriore passo avanti in termini di comunicazione per rendere tangibile questo percorso”. Dal punto di vista della critica, è emersa la logica di una città che esclude.

Domenico Sturabotti, Direttore, Fondazione Symbola

Domenico Sturabotti, Direttore, Fondazione Symbola

Tavolo 3  Spazi e infrastrutture per la cultura del design 
Isabella Inti, Founder Temporiuso.net  Co-direttrice M-US-T Master Temporary Uses, Politecnico di Milano 

“La pluralità di voci presenti al tavolo ha animato il dibattito, grazie alla presenza di figure che hanno rappresentato diversi spazi e spazialità con una visione su Milano”, ha dichiarato Isabella Inti. “Il focus del dibattito è stato molteplice: dai luoghi fisici e digitali al ruolo dei media e della comunicazione, nella relazione tra il Salone del Mobile e gli eventi che accadono in città e, più recentemente, anche al di fuori”. Si è evidenziato, infine, come l’infrastruttura digitale accompagni o addirittura sostituisca, come accaduto durante il Covid, la produzione, mantenendo unite le community, pur con tutte le sue criticità.

Isabella Inti, Founder Temporiuso.net – Co-direttrice M-US-T Master Temporary Uses, Politecnico di Milano

Isabella Inti, Founder Temporiuso.net – Co-direttrice M-US-T Master Temporary Uses, Politecnico di Milano

Tavolo 2 – Milano nel panorama globale delle culture del design 
Marco Sammicheli, Curatore Settore design, moda e artigianato Triennale Milano – Direttore, Museo del Design Italiano 

“Ci si è concentrati sul tema della leadership di questo sistema. È stato sottolineato che il Sistema Design a Milano non ha ancora un vero competitor, ma il suo modello culturale e commerciale comincia a mostrare alcune criticità, generando diversi gradi di preoccupazione”, ha spiegato Marco Sammicheli. “Si è comunque ragionato in trasparenza, per suggerire una visione condivisa, ripartendo da una matematica dei dati inconfutabile. L’obiettivo è dare continuità a un fenomeno che trascende la temporaneità dell’evento, capire cosa può essere davvero duraturo e quali impatti producano le molteplici realtà coinvolte”. All'interno del tavolo è emersa la necessità di generare inclusività, di incontrarsi e determinare la qualità dell’incontro, e di affrontare un tema centrale: la comunicazione. “Parliamo sempre di saper fare, ma far sapere è altrettanto importante,” ha concluso Sammicheli. “In questo contesto, gli attori pubblici non possono esimersi dall’avere un ruolo fondamentale nella cabina di regia”.

Marco Sammicheli, Curatore Settore design, moda e artigianato Triennale Milano – Direttore, Museo del Design Italiano

Marco Sammicheli, Curatore Settore design, moda e artigianato Triennale Milano – Direttore, Museo del Design Italiano

Tavolo 1 – Politiche culturali e governance della cultura del design 
Chiara Rostagno, Vice Direttrice Generale Pinacoteca di Brera e Biblioteca Nazionale Braidense 

“Nel dialogo ci siamo resi conto da diversi punti di vista che stiamo vivendo una contrapposizione tra diversi attori, per esempio tra comunità e player”, ha spiegato Chiara Rostagno. “Partendo da una città che sta dando tanto all’universo del design, vive una sofferenza e non coralità nel corso della settimana ma non solo. Sono emersi i margini di una città in cui lo spirito e la qualità della proposta e delle azioni non è governata e governabile. Una certa bulimia di eventi non ci consente di avere una posizione forte e netta in termini curatoriali.” È emersa, dunque, la necessità di costruire un dialogo e di un coraggio curatoriale e premiante, senza avere atteggiamenti censori. “Avere cura della città del design non è solo un impegno tangibile”, ha concluso Rostagno, “ma anche etico”.

Chiara Rostagno, Vice Direttrice Generale Pinacoteca di Brera e Biblioteca Nazionale Braidense

Chiara Rostagno, Vice Direttrice Generale Pinacoteca di Brera e Biblioteca Nazionale Braidense

La seconda edizione dell’Annual Report (Eco) Sistema Design Milano sarà presentata il prossimo 19 dicembre e resa disponibile – in edizione digitale – sul sito di Salone. 

Ricerca e Tavoli di Lavoro sono a cura di Susanna Legrenzi, Press & Communication Strategy Advisor, Salone del Mobile.Milano; Francesco Zurlo, Preside della Scuola di Design, Politecnico di Milano; Stefano Maffei, Professore ordinario, Politecnico di Milano; Massimo Bianchini, Professore associato, Politecnico di Milano e i ricercatori Francesco Leoni e Filippo Parolini.

20 novembre 2025
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