Storie Sostenibilità, prossima destinazione: Santiago Testo di Marilena Sobacchi Aggiungi ai preferiti Photo by Christian Klotz In Cile, un primato italiano: il primo edificio che combatte l’inquinamento producendo tanto ossigeno quanto 1,5 ettari di foresta Anche Santiago ha il suo “Bosco Verticale”, o meglio, un’alternativa concettuale agli edifici milanesi firmati da Stefano Boeri. Ne è ideatore e progettista lo studio Stein-Suazo Architects, specializzato in architettura sostenibile, il cui obiettivo era quello di realizzare un edificio che non solo rappresentasse la tipicità paesaggistica del Cile, ma fosse anche in grado di preservarla e difenderla. Il risultato è qualcosa di unico in Sud America: l’Hotel Nodo, infatti, non riproduce il naturale con l’artificiale solo esteticamente, ma è una struttura che può essere associata a un organismo vivente. Per raggiungere lo scopo, infatti, Stein non ha optato per una soluzione progettuale in cui è previsto l’uso di materiali naturali (pietra e legno) o la creazione di spazi architettonici dove, per esempio, far crescere alberi. Ha invece adottato una soluzione più radicale ma razionale (e meno scenica), ricoprendo la superficie dell’hotel con 2.300 mq di lastre Laminam trattate con tecnologia bioattiva che, grazie alla luce solare, si comportano come esseri vegetali, purificando tanta aria in un anno quanto una foresta di 1,5 ettari. La facciata, dunque, di grande impatto visivo, ha la capacità di auto-pulirsi attraverso l’acqua piovana e, proprio come un bosco, combattere attivamente l’inquinamento. Photo by Christian Klotz “La lettura del naturale − ha precisato Stein − è concepita esteticamente e iconograficamente con una base di pietra su cui cresce un corpo in verticale in legno con un ordine regolare-irregolare come fosse una foresta”. “Stavamo cercando delle superfici che ricordassero il legno, i tronchi di una foresta in particolare, per rappresentare l’elemento naturale. Ma, nello stesso tempo, dovevano contribuire ad abbattere l’inquinamento agendo come uno spazio verde reale, cioè purificando l'aria come fanno gli alberi. Tenendo presente tutto ciò, ci siamo resi conto che le superfici Laminam soddisfacevano il duplice scopo dell’immagine (abbinando tra loro differenti texture scelte dalla gamma di finiture disponibili con il trattamento bioattivo n.d.r.) e della funzione”. L’intero edificio riflette l’attenzione di Stein per l'ambiente: le finestre e i materiali usati per l'isolamento generano, infatti, un involucro termico estremamente efficiente e il sistema di riscaldamento, ventilazione e condizionamento dell'aria è eseguito da pompe di calore in cascata e settorizzato per solaio al fine di ridurre il consumo di energia. Coerentemente, tutti i materiali utilizzati nelle varie aree dell'edificio sono riciclabili. E al suo interno? L’hotel ospita dal 1° al 3° piano aree pubbliche − un ristorante, una caffetteria, sale riunioni, un’area di co-working − mentre le camere si posizionano dal 4° all’11° piano. L’interior design è studiato per mettere in risalto pezzi iconici del design internazionale e per dare un’impronta esclusiva ai vari spazi − essenziali, contemporanei e innovativi − concepiti come “una seconda pelle” da cui emerge l’arredo di design, rigorosamente Made in Italy, firmato da aziende come Kartell, B&B, Flos e Arper. Photo by Christian Klotz Photo by Christian Klotz Photo by Christian Klotz Photo by Christian Klotz Photo by Christian Klotz Photo by Juan Francisco Vargas Photo by Juan Francisco Vargas Photo by Juan Francisco Vargas 8 ottobre 2020 Tags Sostenibilità Share
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