Le mostre, i talk, gli eventi. Il palinsesto culturale del Salone

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As long as I am dreaming, Kazuhiro Yamanaka, 2022. Photo courtesy

Non solo prodotto: una delle scommesse del Salone del Mobile.Milano 2023 è portare in fiera, oltre al design, anche una ricca serie di proposte culturali e momenti di approfondimento, integrandoli nel percorso della visita

Quattro esposizioni che approcciano il tema della luce da diverse angolazioni, spaziando dalla fotografia di architettura al design e all’arte contemporanea, una libreria specializzata, un’imponente installazione site-specific firmata da uno dei più grandi artisti italiani, sette intermezzi allestitivi disseminati lungo il percorso di visita, con dipinti, disegni, opere video e oggetti posizionati all’interno di padiglioni leggeri in legno e carta. Nella City of Lights di Euroluce troverà spazio anche la cultura, come accade in qualunque città. 

Il nuovo layout della fiera, studiato dallo studio di architettura e ingegneria Lombardini22 con un approccio parametrico basato sulla mappatura dei flussi dei visitatori, si ispira alla spazialità dei centri urbani italiani: i camminamenti tra gli stand non saranno più rigidamente ortogonali, ma si disporranno in maniera più fluida intorno a slarghi e piazze. È in questi interstizi che andranno a collocarsi, in maniera diffusa e complementare al percorso di visita, i singoli contenuti di una proposta culturale ricca e variegata orchestrata dal critico e docente di design Beppe Finessi

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Suzhou Gardens, China, photo Hélène Binet

Le mostre: tutte le sfaccettature della luce

L’obiettivo di Hélène Binet (1959), pluripremiata fotografa franco-svizzera, ha catturato l’essenza di alcuni tra gli edifici più famosi al mondo, firmati da progettisti del calibro di Zaha Hadid, Daniel Libeskind e Peter Zumthor, e di capolavori del passato come i giardini classici di Suzhou, in Cina. Le sue immagini, per lo più caratterizzate da inquadrature strette, seguono il percorso della luce sulle architetture e mettono in evidenza il modo in cui questa accarezza le superfici magnificandole. 

Natura, tempo e architettura, curata e allestita da Massimo Curzi all’interno del padiglione 11, presenterà una selezione di scatti all’interno di un doppio corpo architettonico. 

FIAT BULB. La sindrome di Edison, a cura di Martina Sanzarello, renderà omaggio alla lampadina a bulbo, un oggetto la cui forma rimane per tutti sinonimo di illuminazione, perfino al tempo dei LED. La mostra, collocata nel padiglione 15, passerà in rassegna diverse interpretazioni d’autore di questa sorgente luminosa, frutto della creatività di artisti e designer che si sono progressivamente allontanati dal suo valore d’uso per muoversi in una direzione evocativa e sperimentale. 

La luce artificiale ha un ruolo importantissimo nell’architettura di interni: può sottolineare alcuni elementi del progetto con innesti mirati, o addirittura farsi protagonista, trasformando radicalmente la percezione dell’ambiente. Interno Notte. Artifici luminosi (pad.15), un percorso per immagini nel lavoro di grandi maestri e progettisti emergenti a cura di Michele Calzavara, sarà presentato all’interno di un allestimento di Berfu Bengisu Goren che riunirà in uno stesso spazio due funzioni, quella prettamente espositiva e quella di location per workshop e incontri professionali, senza rinunciare a sorprendere il visitatore. 

Albe. Luci di domani (pad. 9) a cura di Matteo Pirola proporrà una carrellata di apparecchi luminosi, frutto della creatività di designer-astronomi, che riproducono fenomeni naturali (come l’“ora blu”, il momento di transizione tra il giorno e la notte, al centro di Horizon Halo dello studio Mandalaki) o mimano il comportamento dei corpi celesti (è il caso, per esempio, della lampada Apollo della progettista francese Constance Guisset, una sorta di piccola Luna in metallo e gesso). L’allestimento sarà firmato dal duo From Outer Space

Il padiglione 9 accoglierà anche l’intervento site-specific di uno dei maggiori esponenti italiani della neon art, Maurizio Nannucci. La frase YOU CAN IMAGINE THE OPPOSITE, scritta con grandi lettere luminose, è insieme un rimando alla riflessione sugli aspetti tautologici del linguaggio che l’artista porta avanti dagli anni Sessanta e un invito a uscire dai sentieri battuti del pensiero per immaginare nuove possibilità.

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Halo Horizon, design Mandalaki, photo Marco Menghi

Le costellazioni e gli incontri con i maestri del Design e dell'Architettura

In aggiunta a queste esposizioni più strutturate, sono stati previsti dei momenti ulteriori di approfondimento e scoperta: sette Costellazioni, curate dallo stesso Finessi, in cui scoprire gli esiti delle ricerche legate alla luce di altrettanti designer, artisti e sperimentatori. A custodire queste opere sarà un allestimento diffuso progettato da Formafantasma prestando una particolare attenzione alla sostenibilità. I designer hanno immaginato una struttura modulare basata sulla ripetizione del tema della cornice e privilegiato l’uso di materiali facilmente disassemblabili e riciclabili come il legno e la carta. 

Il duo composto da Andrea Trimarchi e Simone Farresin ha progettato anche la libreria tematica a cura dell’editore Corraini e Aurore (padiglione 13), un’arena che nell’economia della “città delle luci” rappresenta la piazza principale, fulcro di diverse attività e iniziative. Questo spazio ospiterà un programma di talk curato da Annalisa Rosso che avrà come ospiti alcuni tra i principali protagonisti dell’architettura mondiale: Shigeru Ban (atteso il 19 aprile), Nao Tamura (20 aprile), Kjetil Trædal Thorsen e Marius Myking di Snøhetta (21 aprile) e Andrea D’Antrassi di MAD (22 aprile). Voci autorevoli e stimolanti, abituate a fare un uso innovativo della luce nel loro lavoro, che ogni giorno alle 11 dialogheranno con giornalisti internazionali su temi attuali come l’impatto dell’illuminazione sul benessere dell’uomo o il ruolo della tecnologia nel contenimento delle emissioni di carbonio. 

Ai talk si affiancano due Tavole rotonde curate da Jacopo Acciaro / Voltaire Lighting Design con il supporto di IALD, AIDI e APIL, La città e i luoghi del vivere: interventi architettonici a uso terziario con alto impatto sul contesto urbano e sociale e Valorizzazione dell’architettura storica in relazione ai nuovi interventi urbani. Il tema sono i processi evolutivi dell’architettura contemporanea che daranno vita a un momento di approfondimento trasversale che vedrà protagonisti personaggi di rilievo nell’ambito della progettualità urbana, sostenibile, illuminotecnica e paesaggistica. 

Nella pagina espositori invece è possibile - per ottimizzare la tua visita e il tuo calendario - utilizzare il filtro per vedere i brand disponibili per appuntamenti.

Un ospite speciale è atteso anche al SaloneSatellite. Si tratta di Gaetano Pesce, chiamato a condividere con i giovani espositori e con i visitatori il suo lungo e fortunato percorso professionale, cavallo tra l’Italia e gli Stati Uniti, in una lectio dal titolo Capire il futuro (in programma il 18 aprile alle 15.30). 

Il SaloneSatellite dialogherà anche con i direttori di alcune delle più prestigiose scuole di design del mondo - ECAL (Svizzera), Scuola del Design / Politecnico di Milano (Italia), Tongji University (Cina), Design Academy Eindhoven (Olanda), School of Design / Pratt Institute (USA) - con la tavola rotonda Design: DOVE VAI?, moderata da Annalisa Rosso. (20 aprile, ore 15). 

Il Salone del Mobile.Milano è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, in treno, dagli aeroporti e in taxi condiviso, con una postazione per ciascun Gate (Est-Sud-Ovest). Qui è possibile trovare tutti i dettagli e le informazioni per raggiungere il Salone del Mobile. All’interno della fiera è garantita l’accessibilità di tutti gli spazi anche a disabili e persone a ridotta mobilità grazie a percorsi attrezzati e servizi.

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Floating Realities Center, Bureau, photo Dylan Perrenoud

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The Swatch and Omega Campus, Shigeru Ban Architects, photo Didier Boy de la Tour

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Ambientec, Turn+, design Nao Tamura, photo courtesy

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Charles Library at Temple University, Snøhetta, photo courtesy

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MAD Architects, Harbin Opera House, photo courtesy

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Gaetano Pesce, photo courtesy

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