La bellezza classica in versione NFT: il punto di vista di Visionnaire

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Apollo Belvedere, simbolo di bellezza e unicità, diventa la metafora artistica per rappresentare la dualità fisico-digitale e le possibilità della tecnologia NFT secondo Visionnaire. In conversazione con Marco Morandini, curatore dello spazio Wunderkammer del brand Visionnaire

Il rapporto tra copia ed originale è un tema fondamentale nel mondo dell’arte classica. Allo stesso modo il mondo dell’arte digitale si interroga sull’unicità, sulla semplicità della copia e sulla dualità tra la concretezza del mondo fisico e le possibilità delle tecnologie digitali.

Sulla base di questi continui dualismi sembra viaggiare il pensiero di Jonathan Monaghan, artista digitale che in sinergia con l’esperienza di Visionnaire ha dato vita a questa particolare opera che è allo stesso tempo scultura e video installazione.

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La prima volta che Apollo Belvedere è stata presentata al pubblico, è stato durante l’ultimo Salone del Mobile lo scorso giugno 2022. Da quel momento Apollo Belvedere ha fatto molta strada, è volato lo scorso Novembre a Miami durante Art Basel ed è stato esposto all’Embassy Visionnaire e raggiungerà a marzo Dubai dove verrà esposto nello showroom Visionnaire negli Emirati Arabi.

Apollo Belvedere consiste in un’installazione immersiva in cui lusso e mondo digitale si incontrano in un unico spazio con dei confini fisici, in un continuo dialogo con il meta-mondo digitale. Per la sua seconda partecipazione ad Art Basel Miami, Visionnaire ha deciso dunque di sperimentare e di proporre un’installazione avanguardistica che ha negli opposti il punto di forza del progetto. Apollo Belvedere è un’opera nata dalla collaborazione tra la capacità di trasformare e lavorare materiali prezioni di Visionnaire e la visione onirica e metafisica di Jonathan Monaghan. É il tentativo di far dialogare mondi apparentemente lontani, la capacità di unificare il sapere artigianale e le infinite possibilità dei pixel, di riflettere sull’unicità dell’opera d’arte in un mondo digitale governato da schermi ed infinite possibili copie da riprodurre.

Come un Giano bifronte, Apollo Belvedere è contemporaneamete scultura in marmo di Carrara, la preziosissima pietra utilizzata da maestri come Michelangelo, Donatello e Canova e opera digitale protetta da tecnologia NFT. NFT, letteralmente Non Fungible Tokens, è la tecnologia basata su blockchain che Visionnaire ha deciso di utilizzare per certificare l’unicità della parte digitale dell’opera.

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Quest’opera si innesta all’interno di un progetto molto più ampio, Visionnaire NFT, lanciato nell’aprile del 2022 con lo scopo di esplorare linguaggi, limiti e possibilità dell’arte all’interno del mondo digitale e del web. L’incontro con Jonathan Monaghan e con la sua visione, ha dato vita ad un’opera in cui convivono contemporaneamente il forte legame con l’artigianalità e il rapporto con l’avanguardia, in uno speciale connubio tra fisico ed effimero. Ci sono voluti mesi di lavoro per riprodurre la texture e i dettagli che l’artista e Visionnaire avevano immaginato. Accanto a questa scultura Monaghan ha poi creato una surreale animazione 3D in cui una navicella spaziale rivela la scultura in un’allestimento barocco. Dentro questo surreale scenario Apollo sconfigge Dionisio rappresentato da un’enorme pantera rossa e simbolo del caos e del disordine. 

Apollo Belvedere è stato messo all’asta su marketplace 4ART NFT + e coniato su Palm Network utilizzando una tecnologia che riduce drasticamente l’impatto ambientale e la quantità di energia necessaria per le potenze di calcolo degli NFT. Accanto a questa scelta Visionnaire, in quanto società benefit e impegnata nel rispetto dell’ambiente è diventata partner di Rete Clima per la compensazione delle emissioni di CO2 generate dal consumo di energia. Tenendo conto dell’intero processo di progettazione e produzione, dal rendering 3D al trasporto della statua finita, la quantità di energia consumata è stata contabilizzata e neutralizzata con la partecipazione al progetto “Allain Duhangan Hydropower Plant”, che punta a ridurre la dipendenza dell’India settentrionale dai combustibili fossili.

Marco Morandini, curatore dello spazio Wunderkammer del brand Visionnaire, parlando di Apollo Belvedere, prova a riflettere in modo ampio sul mondo dell’arte, del design e il suo continuo dialogo con la tecnologia.

“Da diversi anni ormai la Wunderkammer, spazio fisico interno all’ex cinema Cavour a Milano, è dedicato a delle presentazioni di artisti o designer che troviamo interessanti. Cerchiamo sempre di presentare opere che abbiano una chiara connessione con quelli che sono i valori aziendali di Visionnaire e la sua tradizione legata al mondo del lusso e dell’arredo. Quindi negli anni abbiamo lavorato con svariati artisti, abbiamo esplorato mondi diversi dalla scultura alla fotografia, dalle video installazioni fino alle mostre personali e collettive. Abbiamo quindi una visione molto ampia e ci piace sperimentare con tutti i linguaggi esistenti. L’interesse per il digitale e per gli NFT è dunque stato per noi un passaggio abbastanza naturale. Ci interessava esplorare il settore e capire a fondo il concetto di NFT come certificato che viene facile in questo momento affiancare al mondo dell’arte, ma che in un prossimo futuro potrebbe essere applicato anche ad altri mondi più fisici come pezzi di design o complementi d’arredo. Anche se il mondo degli NFT sembra essere esploso recentemente e la nostra proposta è stata presentata l’anno scorso, in realtà ci interroghiamo su questi temi da parecchi anni. Monhagan da anni affronta i temi del digitale e della bellezza in chiave contemporanea. Anche la dinamica della collaborazione a distanza è stata interessante, essendo americano Monhagan ha studiato la nostra azienda digitalmente attraverso call e appuntamenti.”

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Visionnaire è un’azienda che da anni lavora con i temi della bellezza “insieme a Monhagan abbiamo provato ad esplorare questi temi e il tema di riproporre l’Apollo del Belvedere, scultura simbolo della bellezza ideale in termini di proporzioni e di fattura, ci è sembrata un’idea molto interessante.”

Il legame tra il mondo fisico il saper fare di Visionnaire ha portato “ad esplorare il mondo degli NFT. È stata un’occasione di comprendere limiti e possibilità ed il concetto di per se è molto semplice, perché il certificato NFT non è nient’altro che una versione digitale del normale certificato firmato dall’artista di una qualsiasi opera. Ci sono però dei vantaggi soprattutto nella tracciabilità di tutti i passaggi di vendita e rivendita dell’opera, perché utilizzando la blockchain tutto viene tracciato e all’artista viene sempre riconosciuta una percentuale ad ogni passaggio e ad ogni vendita.”

Per quanto riguarda il prossimo futuro “abbiamo in cantiere un progetto alla Wunderkammer durante il prossimo Salone del Mobile 2023. Per ora posso dirti che stiamo lavorando con Studiopepe ad un’installazione non legata al tema del digitale ma un progetto corale che coinvolgerà il visitatore e tutti i suoi sensi. Sarà un’esperienza totalmente immersiva e presenteremo una serie di pezzi disegnati da loro in un’ambiente in cui ci sarà un coinvolgimento globale”

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