Il Salone del Mobile.Milano torna a Shanghai. Ed è subito Red Night
Il Salone celebra con la community del design cinese una nuova Red Night, una serata per supportare le aziende del Made in Italy presenti in Cina, anticipare la 62ª edizione della Manifestazione a Milano e raccontare il futuro del Salone del Mobile.Milano Shanghai
Dopo una pandemia che ha tenuto chiuse le frontiere per quasi tre anni, il Salone del Mobile.Milano torna in Cina per ribadire la rilevanza di questo mercato, individuare nuove opportunità per il made in Italy e aiutare le aziende dell’arredo nel coglierle e nei processi di crescita, sviluppo e distribuzione.
Un ritorno atteso e salutato da una gremita Red Night − organizzata al SYSTEM, un iconico e innovativo spazio multifunzionale nel cuore della concessione francese −, che ha illuminato di rosso la notte e celebrato la qualità, l’originalità e la creatività del progetto italiano. Qui, a una community di oltre 300 aziende, architetti, interior designer, creativi, buyer, professionisti della comunicazione è stata offerta l’occasione di immergersi nella molteplicità dei linguaggi del mondo del progetto.
Ad accendere i riflettori sulla 62ª edizione del Salone del Mobile.Milano è stata una suggestiva carrellata di schizzi e disegni progettuali elaborati da Lombardini22, firma leader nello scenario italiano dell’architettura e dell’ingegneria, che, dallo scorso anno, accompagna il Salone nel rinnovamento dei layout, dei percorsi e dell’esperienza di visita, dando forma a un’idea di Manifestazione in costante evoluzione.
Accanto a spettacoli di luci e musica, gli ospiti hanno potuto “vivere” due installazioni site-specific: la prima, firmata dallo studio italo-danese GamFratesi, ha riconfigurato un intero piano creando un percorso di isole e sedute, caratterizzati da rigore compositivo, approccio sperimentale e poesia. La seconda, Prism a cura di VAVE Studio, grazie a un paesaggio caleidoscopico di luci, ombre e grandi superfici specchianti, ha dato vita a un dialogo metafisico tra generazioni e geografie vicine / lontane: da un lato, il pensiero pionieristico di tre grandi maestri del design italiano − Franco Albini, Achille Castiglioni, Vico Magistretti; dall’altro, la visione di tre giovani talenti cinesi – Frank Chou, Zhang Lei, Steven Ma e dei loro rispettivi studi di design – che hanno conquistato la scena internazionale, partendo dal trampolino del SaloneSatellite.
“Grazie al Salone le nostre aziende hanno costruito in Cina una rete capillare di distribuzione e la Cina continua a essere un mercato importante per tutto il Made in Italy” afferma Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano. “Per questo siamo qui. Per riallacciare le relazioni dopo la lunga assenza causata dalla pandemia che, tuttavia, è stata un momento che ci ha permesso di riprogettato nuovi sistemi di relazione e di business e nuove strategie d’impresa. In questi tre anni, il Salone ha ripensato a se stesso, ridisegnando l’idea di fiera, mettendo al centro il visitatore e tenendo strette le relazioni con tutti i mercati con cui non poteva avere un contatto diretto. In particolar modo con la Cina. È stata un’operazione a doppio senso: ha richiesto fiducia, comprensione, impegno da entrambe le parti. Ed è stata, quindi, una gioia assistere, durante l’ultima edizione del Salone del Mobile a Milano, al ritorno di moltissimi visitatori cinesi, che hanno posto la Cina al primo posto tra i Paesi esteri per numero di presenze”. Prosegue Porro: “Oggi, è indispensabile soffermarsi ad analizzare dati e informazioni, mettendoli nella giusta prospettiva, e allargare lo sguardo per non perdere le molteplici opportunità che questo Paese offre al Made in Italy. La Repubblica Popolare Cinese rimane, infatti, il principale cliente di prodotti a elevato tasso di qualità, creatività e innovazione. La società è sensibile, curiosa, informata, ama l’artigianalità, la qualità e il saper fare del nostro Paese. E ama l’abitare italiano. La capacità dell’arredamento Made in Italy di unire creatività e qualità artigianale alle più moderne tecnologie, prestando attenzione agli aspetti ambientali, resta quel quid originale che gli permetterà di conquistare sempre più nuove fette di mercato”. Conclude Porro: “Questa Red Night rappresenta davvero un nuovo punto di partenza per il Salone del Mobile: tante le persone che vi hanno partecipato e negli occhi di tutti la felicità di poter riallacciare relazioni e contatti, mettendo al centro il progettare insieme. Tutto questo prova il nostro impegno a lungo termine nel coinvolgere tutta la design community cinese in una relazione sarà sempre più fertile e valoriale per entrambe le parti”.
La Presidente Maria Porro ha ribadito la volontà e l’impegno di tornare in Cina in presenza con la Manifestazione, ha annunciato il tour internazionale di promozione della 62a edizione del Salone del Mobile, che, dopo Shanghai, toccherà sette grandi città tra Europa e Stati Uniti, e ha raccontato come la Manifestazione milanese stia prendendo forma, con un layout sempre più human-centred, che mette al centro il visitatore, con EuroCucina e il Salone Internazionale del Bagno, le celebrazioni per i 25 anni del SaloneSatellite e il ricco carnet di eventi culturali e talk, che troverà nuovamente spazio nei padiglioni della Manifestazione per stimolare un confronto aperto tra business e cultura del progetto.
Anche la Console Generale d’Italia nella Repubblica Popolare Cinese, Tiziana D’Angelo ha ribadito il valore del Salone del Mobile.Milano Shanghai quale ponte commerciale e culturale fra Italia e Cina e si è detta fiduciosa di un suo rinnovato successo, osservando che il mercato cinese dell’arredo e del design sta affrontando enormi cambiamenti all’insegna di qualità, innovazione, responsabilità e bellezza e che i marchi italiani sono i partner ideali in questa fase di trasformazione.