Ancora oggi facciamo salotto

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Salone del Mobile, Fiera di Milano, 1971

Divani, poltrone e arredi imbottiti, continua il viaggio nel passato attraverso le immagini inedite dell’Archivio di Fondazione Fiera Milano, aspettando il Salone del Mobile.Milano di giugno 2022

Quando si decide di “mettere su casa” ci sono degli arredi che non possono mancare e che riescono a far scannare anche le coppie più equilibrate, quelle che negli anni di fidanzamento sognano la stessa macchina, la stessa vacanza, la stessa aspirapolvere; tra tutte il divano, vero RE degli arredi visto che ci passiamo, pigramente molto tempo - moltiplicatosi durante i giorni di reclusione coatta a cui siamo stati sottoposti negli ultimi due anni; ecco il divano è una “cartina di tornasole” per gli innamorati: largo, basso, con l’isola, reclinabile, minimale, in pelle, in velluto, sfoderabile…un vero rompicapo! Una volta le case avevano il tinello e la sala o il salotto, oggi abbiamo nostro malgrado ridotto gli spazi ma lui, il divano, regge la concorrenza: pouf, panche, cuscinoni, sofa bed e materassini stile berbero ( che dopo i 60 anni ti vedono salutare gli ospiti da sdraiato non per scortesia ma perché riprendere la posizione eretta è pressoché impossibile) non hanno scalfito la sua egemonia.

RE abbiamo scritto , ma di quale regno? Ebbene è il regno dell’imbottito.

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Salone del Mobile, Fiera di Milano, 1971

Una parola che onomatopeicamente non è mai riuscita ad essermi simpatica e amica è proprio “imbottito”: mi ricorda i panini inghiottiti con ingordigia e avidità da Poldo Sbaffini, personaggio altrettanto sgradevole o le spalline che negli anni ‘80 ci facevano scimmiottare, con scarsissimi risultati per chi come me è basso 160 cm, il portamento di Grace Jones.

Fa da contraltare alla mia deviata interpretazione l’esplosione di morbidezza, di sofficità di elasticità nelle forme che a partire dalla metà degli anni ‘50 - quando il poliuretano espanso, protagonista indiscusso della rivoluzione di questo segmento, viene messo sul mercato per uso industriale - caratterizza la produzione, super all’avanguardia delle aziende e dei designer. Una innovazione che apre un nuovo mondo, di cui parleremo, che porta la convivialità del salotto anche all’aperto, sfidando le intemperie e le temperature più diverse.

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Ceriotti at Salone del Mobile, Fiera di Milano, 1972

Tanti i distretti in Italia che si contendono lo scettro ma un bouquet di punti di forza in comune: la ricerca, l’innovazione, il dialogo con la sperimentazione, la qualità dei materiali e non da ultimo il design; non è per caso che sulla copertina del catalogo della mostra curata da Emilio Ambasz, esattamente 50 anni fa al MoMA di NYC The New Domestic Landscape (mostra a cui i produttori italiani debbono ancora oggi moltissimo) campeggiava il Pratone prodotto da Gufram disegnato da Ceretti, Derossi e Rosso nel 1971: una seduta scolpita in unico pezzo di poliuretano espanso. Non credo esista bambino che non si butterebbe letteralmente “a pesce” tra quei fili d’erba, io per prima che l’età prescolare l’ho superata da un pezzo.

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Salone del Mobile opening, Fiera di Milano, 1973

Nonostante il salotto non sia più così comune, difendiamo strenuamente la nostra isola dove sprofondare le stanche membra a fine giornata ma cerchiamo di farlo in qualcosa che ci faccia sentire come le ovette pasquali nel nido di cioccolato, andiamo in Fiera a vedere quel che c’è di nuovo!

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