Studio Natural e Martinelli Luce: scenari luminosi per esigenze molteplici

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Martinelli Luce, Avro, design Studio Natural

Una lampada innovativa e giocosa. Con una presa incorporata e un dispositivo wifi per la dimmerazione trasforma il piano di lavoro in un luogo multifunzionale. Per nuovi stili di vita e di lavoro

Prosegue lo scouting fra le nuove collaborazioni individuate all’edizione del Salone del Mobile.Milano 2023.  

Una lampada-presa con il nome di un aereo, per “volare” nella luce. Si può riassumere così la forza e l’intelligenza di Avro di Studio Natural (Alessandro Paoletti e Marco De Santi), che aggiunge un altro suo prodotto al prezioso catalogo di Martinelli Luce, storica azienda di illuminazione, celebrata per la purezza delle forme e l’innovazione tecnologica dei prodotti, molti dei quali vincitori di Compasso d’Oro. 

Presentato a Euroluce 2023, Avro è un apparecchio a sospensione a luce diretta/diffusa, che nella parte inferiore del diffusore accoglie una presa di corrente che permette di posizionare il piano di lavoro/pranzo/gioco sottostante ovunque si voglia, senza dover quindi dipendere dalla vicinanza di una presa a muro. Con un diametro di 60 cm e una struttura in alluminio verniciato arancio, azzurro, bianco e nero, accessoriata da una multipresa da tavolo corredata di tre schuko, due USB e un dispositivo WiFi per la dimmerazione, Avro è una lampada dal tratto contemporaneo e dal carattere vivace, adatta a illuminare le più diverse attività di lavoro e di svago grazie ai tanti gradi di luminosità ottenuti giocando con la dimmerazione.  

Abbiamo posto tre veloci domande ad Alessandro Paoletti e Marco De Santi di Studio Natural e a Emiliana Martinelli, Presidente di Martinelli Luce. 

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Alessandro Paoletti e Marco De Santi, Studio Natural

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Emiliana Martinelli, Presidente di Martinelli Luce

Salone del mobile Salone del mobile
Qual è stato il quid che vi ha portato a dare quel valore aggiunto a una lampada a sospensione?

Studio Natural: Pensiamo che il processo fondamentale del progettista debba essere la capacità di osservare e di trarre innovazione da ambiti differenti.  Noi lavoriamo in smart working praticamente da sempre e l'idea di una presa di corrente che scende dal soffitto e rende le nostre case officine domestiche ci è venuta naturalmente. Ci piace lavorare molto sul rapporto forma/funzione/comunicazione, ogni progetto vogliamo che apporti innovazione e al tempo stesso che sia immediatamente comprensibile e riconoscibile.  

Di formazione siete un industrial e un graphic designer. Un connubio professionale perfetto per creare soluzioni altamente innovative dal segno incisivo, come le molte lampade realizzate prima di Avro sempre per Martinelli Luce. Come lavorate? Viene prima il progetto tecnico o quello creativo?

SN: Lavoriamo cercando di creare oggetti nuovi affidandoci molto alla nostra sensibilità e alle nostre passioni. Circa la metà del tempo la passiamo a fare ricerca. Questo ci permette di generare concept e progetti da presentare poi ai partner che riteniamo più opportuni. Ma soprattutto ci dà la possibilità di spaziare in ogni ambito progettuale rendendoci ancora più entusiasti del nostro lavoro.   

Dal progetto di allestimento al product design, dalla comunicazione grafica fino al web. La vostra professionalità spazia in ambiti diversi. E anche in Paesi oltre l’Italia, avendo aperto uno studio in Spagna nel 2016. Quali altre mete progettuali e geografiche vorreste raggiungere?

SN: Onestamente ci sentiamo molto fortunati, quasi tutte le nostre collaborazioni sono a lungo termine, almeno tre o quattro anni. Questo ci permette di generare un'empatia profonda con i clienti perché siamo profondamente convinti che un buon progetto è sempre merito di un lavoro di squadra a quattro mani tra azienda e progettista. Se dovessimo esprimere un desiderio ci piacerebbe progettare un ristorante in Corea del Sud, paese dove i margini di sensibilità e innovazione sono molto elevati. 

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Martinelli Luce, Avro, design Studio Natural

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Possiamo sicuramente dire che lei è cresciuta tra tante luci e che nella sua vita da imprenditrice di lampade ne ha viste decisamente tante! Che cosa l’ha intrigata di questo progetto di Studio Natural, con cui peraltro ha già collaborato?

Emiliana Martinelli: Sì, sono cresciuta tra tante luci, proprio come dice lei. Vivo tra le luci continuamente, sia come progettista che come imprenditrice. Mi capita quasi tutti i giorni di guardare e vagliare i diversi progetti che mi sottopongono progettisti e nuovi designer, magari conosciuti al SaloneSatellite a Milano o tramite altri canali e contatti diretti in azienda.  Studio Natural è uno studio di design che ho conosciuto qualche anno fa e con cui abbiamo realizzato delle lampade particolari che sono a catalogo. Avro, ad esempio, è una delle ultime, una lampada che ha fin da subito suscitato il mio interesse. In particolare, mi ha intrigato la libertà che la lampada consente, ossia poter trasformare qualsiasi tavolo, dell’ufficio o della casa, in un tavolo funzionale sul quale poter operare sia con computer che con altri strumenti informatici, collegando contestualmente piccoli elettrodomestici (tostapane, frullatore, ferro da stiro...). L’idea di avere una presa elettrica non a terra, ma sospesa, cui attaccare una spina, senza avere quell’intreccio di cavi che di solito ci circondano mi ha dato l’input per la realizzazione e l’ingegnerizzazione. Un altro aspetto da considerare oggi è la riduzione delle dimensioni degli alloggi che rende sempre più importante l’uso ottimale e funzionale degli spazi e quindi una ricerca in questo senso. 

Nel 2023 siete stati inseriti nel Registro speciale dei Marchi storici di interesse nazionale. 70 anni di storia e di coerenza progettuale alla ricerca dell’essenzialità delle forme, dell’innovazione e sperimentazione dei materiali, con la natura e la geometria come punto di partenza per l’ispirazione. Come vede il prossimo futuro?

EM: Sono davvero molto contenta di aver ottenuto questo riconoscimento. Rappresenta uno stimolo ulteriore al mantenimento della nostra filosofia aziendale che ha consentito di crearci una identità e di distinguerci nel grande mare della produzione degli apparecchi illuminanti.  Con uno sguardo più generale, immagino che in futuro la domotica prenderà sempre più spazio così come un’illuminazione integrata studiata in fase progettuale, in particolare per gli spazi lavorativi e commerciali. Assisteremo a questa tendenza anche per l’ambiente domestico, ma con minore impatto perché ognuno vorrà personalizzare il suo spazio abitativo per renderlo più vicino alle sue esigenze. Per questo, ci sarà spazio per tutti. 

Dalle iconiche Pipistrello e Ruspa di Gae Aulenti, i vostri prodotti sembrano suggerire una visione nuova della luce, al di fuori dell’ordinario. Lampade essenziali, ma che stimolano nuovi punti di vista. Che cos’è per voi la creatività e come si raggiunge?

EM: La creatività nasce in primis dal rispondere a delle esigenze, della committenza o del progettista. Nel primo caso entrano in gioco le specifiche del progetto e il designer deve partire da questi input e con una ricerca, dopodiché cercare di realizzare un prodotto che le soddisfi e che allo stesso tempo esprima anche la sua filosofia progettuale, il suo spirito creativo condizionato in parte da esigenze creative. Nel secondo caso l’ispirazione può nascere da infiniti spunti, ogni cosa può essere uno stimolo così da creare liberamente qualsiasi oggetto. Chi progetta ha uno spiccato spirito d’osservazione, è critico e curioso, e il saper vedere e guardare le cose in un certo modo lo porta a elaborare immediatamente, come un lampo, in qualsiasi momento e in ogni luogo, e creare con passione nuove cose. Nel caso di Martinelli Luce, dall’osservazione di una foglia, da un serpente, dalle nuvole che corrono nel cielo, dagli uccelli che si posano sui fili della luce, dall’intreccio dei rami di un albero ecc.. sono nate diverse lampade come Serpente, Cobra, Mamba, Foglia, Nuvole Vagabonde, Colibrì, Rondini e tante altre. 

29 novembre 2023