Sarah Douglas racconta i primi 25 anni di Wallpaper*

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Caporedattrice della rivista britannica Wallpaper*, Sarah Douglas riflette sul 25° anniversario di un progetto editoriale nato da un’intuizione e forgiato da direttori brillanti, collaborazioni straordinarie e da un pubblico coinvolgente. Le abbiamo chiesto che cosa ci riserva il futuro.

Quando, quest’anno alla fine di giugno, è stata lanciata la nuova piattaforma digitale del Salone del Mobile, la rivista londinese Wallpaper* è stata tra le prime testate internazionali a rispondere positivamente, unendosi al progetto editoriale “Magazine dal mondo”, e condividendo, come è sempre stato nella sua natura, le belle notizie e le buone idee in grado di dare nuova forma al modo in cui la comunità globale vive e crea in tutto il mondo. Wallpaper* vanta un forte legame di anni con Milano e la sua comunità creativa, un legame consolidatosi grazie alle numerose collaborazioni con designer, mobilieri ed editori di stanza nel capoluogo lombardo. In occasione del numero di ottobre, che celebra il 25° anniversario, è stato un vero piacere poter chiacchierare con la caporedattrice Sarah Douglas, con la quale abbiamo ripercorso un quarto di secolo di collaborazioni straordinarie, parlato di come la sfida della leadership abbia influenzato il suo approccio al lavoro e di quali siano i piani di Wallpaper* per il prossimo futuro.  

Qual è stata la sfida più impegnativa nel pianificare le celebrazioni di questo 25° anniversario?

Wallpaper* rappresenta una parte importante della mia vita, sin da quando, studentessa di design alle prime armi, ho indirizzato la mia comprensione e passione per il design, e in seguito, nel corso di tutta la mia vita professionale qui, come art editor, creative director e, ora, orgogliosa caporedattrice. Credo che la sfida più grande sia stata catturare la magia e la personalità degli ultimi 25 anni di Wallpaper*, mantenendo al tempo stesso uno sguardo fresco e positivo sui 25 ancora da venire. Nel complesso, ritengo che siamo riusciti a raggiungere il giusto equilibrio. Sono felice di aver creato una rispettosa continuità con il passato, invitando Formafantasma, Frida Escobedo, Theaster Gates, nendo e Michèle Lamy a selezionare 25 talenti che daranno forma al futuro del design, nell’ambito del nostro progetto di anniversario “5x5”.

La rivista di oggi è quella che aveva in mente quando ha mosso i suoi primi passi come caporedattrice?

Oggi il settore del design è diverso da quello del 2017, anno in cui sono diventata caporedattrice. Abbiamo dovuto affrontare vere e proprie sfide – in particolare, la pandemia – ma vi sono stati anche cambiamenti positivi, come un maggior senso di coesione e spirito di squadra, una più forte convinzione verso le responsabilità, non solo nei confronti dei consumatori ma, in forma più ampia, anche verso l’ecosistema (come il nostro Designer of the Year, Formafantasma, ha così abilmente dimostrato) e una consapevolezza collettiva di dover fare di più per amplificare le voci storicamente sottorappresentate. Quello che non è cambiato è il duro lavoro, l’ingegno dei designer di tutto il mondo. Ogni volta che visito il Salone del Mobile, ho una visione d’insieme completa e stimolante di nuovi prodotti e installazioni, e quest’anno non ha fatto eccezione. Poter sostenere e favorire questa meravigliosa creatività scalda il cuore e invita all’umiltà.

25 anni di collaborazioni straordinarie. Che influenza hanno avuto su di lei?

Nel corso degli anni, Wallpaper* ha collaborato con il fior fiore della creatività di tutto il mondo: guest editor (tra cui Zaha Hadid, Dieter Rams, Karl Lagerfeld e Liz Diller), collaboratori esterni alla nostra mostra Handmade di Milano (tra cui, Jean Nouvel, Sou Fujimoto ed Elmgreen & Dragset) o cover artist (quali Yayoi Kusama, Virgil Abloh e, più di recente, Daniel Arsham). Lavorare con designer, architetti e artisti ai più alti livelli ci ha permesso di comprendere a fondo in che modo la creatività può illuminare le nostre menti e arricchire la nostra vita e ci ha dato anche l’opportunità di promuovere nuove collaborazioni. A livello personale, lavorare con questi brillanti talenti mi ha spinto a far sì che Wallpaper* potesse trarre il meglio da ogni progetto, ogni dialogo, ogni collaborazione. Possiamo sempre fare di più!

Qual è la storia dietro al rapporto tra Wallpaper* e Milano?

Wallpaper* è il primo e più importante brand multimediale del design e Milano è la capitale mondiale del design: è questo che rende le nostre storie così profondamente intrecciate. Il Salone del Mobile ha rappresentato per noi il momento clou dell’anno sin dai tempi in cui Zaha Hadid progettò per Wallpaper* una mostra nello spazio espositivo di Giorgio Armani, nell’aprile 2006. Da allora, questo legame si è perpetuato nelle dieci edizioni della nostra mostra Wallpaper* Handmade (2010–2019), grazie alle quali abbiamo fatto incontrare 1.085 collaboratori per creare 587 progetti che celebravano l’unione tra artigianalità di alto livello e design innovativo. Il Salone è stato la fonte d’ispirazione delle storie più stimolanti che abbiamo condiviso con i nostri lettori, e siamo fortunati ad avere avuto tra i nostri brand ambassador, che hanno anch’essi contribuito a mantenere saldo il legame con la città, una serie di straordinari Milan editors, quali Marco Sammicheli (oggi direttore del Museo del Design italiano in Triennale) e, attualmente, Maria Cristina Didero.

Uno sguardo sul futuro?

Con il ritorno alla “normalità” dopo la pandemia, cercheremo di rafforzare la nostra presenza fisica nel mondo, ampliando la nostra offerta per includere più esperienze presenziali, continuando tuttavia a offrire ai nostri lettori un ottimo giornalismo in materia di design e ispirazioni a livello visivo. Desideriamo sostenere i superbrand, ma anche produttori e autori indipendenti, in quanto avvertiamo la necessità di dare vita a una comunità del design sana, vivace e variegata, in cui lavorare insieme per i prossimi 25 anni.

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7 ottobre 2021