Nuove prospettive per la nautica: l’interior Made in Italy sale a bordo

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L’Ocean Emerald di Foster+ Partners per YachtPlus, Cantieri Navali Rodriquez di Sarzana - photo by Nigel Young 

I super yacht di ultima generazione sono firmati da progettisti come Lissoni, Citterio-Viel, Ciarmoli Queda e, a sorpresa, da Armani. Così le barche più prestigiose diventano opere d’arte.

L’Italia, terra di santi, poeti e navigatori. E di imbarcazioni. La nave più bella del mondo, l’Amerigo Vespucci, ha festeggiato da poco i suoi 90 anni e solca ancora i mari. E, poi, ci sono state l’Andrea Doria, primo transatlantico italian style, con interventi di Gio Ponti; le esclusive Costa degli anni ’90 con interni firmati Vittorio Gregotti e Guido Canali, fino alla Smeralda, del 2019, con layout, interni cabine, scale e corridoi dello Studio Dordoni Architetti; infine, le inconfondibili Crown e Regal Princess di Renzo Piano. Un’antologia a testimoniare la sfida vinta dal Made in Italy nella nautica italiana, dove design e tecnologia convivono perfettamente.

Oltre ai transatlantici, molti architetti si sono dedicati alla progettazione di yacht esclusivi, dotati di quei livelli di confort e stile della miglior tradizione dell’Italian way of life. Molto atteso all’ultimo Salone Nautico di Genova, il superyacht SX 112 con interni dallo stile pulito e asciutto di Piero Lissoni, art director dei cantieri Sanlorenzo dal 2018. Punto focale la zona di poppa, una beach area di 90 m2. Una scala elicoidale, all’altezza del main deck, racchiusa in un volume trasparente, come sospesa nell’aria, completa le inedite prospettive abitative.

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Il superyacht SX 112 di Piero Lissoni, Sanlorenzo  - foto di Thomas Pagani

Varata lo scorso ottobre, Custom Line Navetta 30 di Antonio Citterio-Patricia Viel e Filippo Salvetti, è una nuova icona carica di charme. Grande attenzione è data ai materiali naturali e vivi – cuoio, legno e corda; al segno del cerchio, fonte di ispirazione delle linee stondate, che richiamano la tradizione nautica unitamente al colore blu di pareti, arredi e tessili; al disegno custom del rivestimento delle paratie in film di resina. Un lighting design meticoloso assicura la totale integrazione tra architettura e luce. Il profilo classico dello scafo, dalla forte orizzontalità, ne fa un emblema dell’eleganza in chiave contemporanea. Tra gli arredi, pezzi di Flexform, come il divano Evergreen, le poltrone A.B.C.D. e i tavolini Jiff.

Altro recente progetto da sogno, nome omen, è M/Y Dream di Simone Ciarmoli e Miguel Queda, vera e propria nave con i suoi 106 m, 6 ponti, 23 cabine, una lobby di 400 m2, diverse sale lounge e da pranzo, un teppanyaki dining, una SPA, un home theater, una piscina panoramica e varie aree relax. Un mondo composito, ricco di rimandi ai maestri del decoro francese e imperniato intorno a una boiserie – fil rouge che collega in e outdoor. Una dichiarazione d’amore al mare, attraverso simboli e creature ricreate nei mosaici a pavimento e negli ascensori. Un nuovo lusso, fatto di sapiente lavorazione artigianale, materiali preziosi e scenografici fondali. Tra i brand protagonisti Flexform, Annibale Colombo, Rubelli, Tabu e Rosenthal.

Fra gli altri marchi rappresentativi del Made in Italy che sono a bordo – lontano ormai il ricordo di arredi fissi e da barca - ricordiamo Medea 1905 per lo Yacht CRN M/Y Latona, un omaggio al Liberty, Molteni&C per l’Oasis 40M Rebeca di Benetti Yachts, con il tavolo D 859.1 di Gio Ponti e le sedute MHC.3 Miss di Afra e Tobia Scarpa; e Poltrona Frau per brand nautici quali Ferretti Yacht, Pershing, Wally e Riva riguardanti lo sviluppo e la produzione per le sedute delle plance di comando.

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Custom Line Navetta 30 di Antonio Citterio-Patricia Viel e Filippo Salvetti, Ferretti Group  - photo courtesy of Custom Line

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M/Y Dream di Simone Ciarmoli e Miguel Queda  - photo by Frederic Ducout

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La suite padronale dello Yacht M/Y Latona, CRN

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L’Oasis 40M Rebeca, Benetti Yachts - Photo courtesy Benetti Yachts

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La progettazione nautica ha incuriosito anche architetti internazionali. Patricia Urquiola per Sanlorenzo sigla l’SD96, nel pieno rispetto per la cultura nautica: una scrupolosa ricerca di spazi, forme e materiali innovativi, come quello ricavato dal riciclo della vetroresina delle barche che riaffronta il mare nei tavolini da esterno, sgabelli da cucina e comodini.

Lo studio Foster+Partners firma, dal 2009, diverse imbarcazioni di alto livello: il veliero Panthalassa; il motoscafo Alen yacht e una serie di superyacht da 41 m per YachtPlus (realizzate dai Cantieri Navali Rodriquez di Sarzana), di cui l’Ocean Emerald è il primo in assoluto al mondo in multiproprietà.

Altro nome del panorama internazionale, David Chipperfield, velista appassionato, disegna gli spaziosi interni di Tankoa S65-11, un maxi-yacht extralusso con un minimalismo che privilegia la comodità allo sfarzo, e quelli della barca a vela da crociera Brenta 80 D, essenziali e raffinati, arredati con sedute e divani di Franco Albini e Luigi Caccia Dominioni. Anche Giugiaro Architettura firma una Tankoa, la nave da diporto S65-12, lussuosa ma nel rispetto dell’ecologia.
 
Tra i pionieri in questa disciplina troviamo Marc Newson con Aquariva. Un perfetto restyling dello storico Aquarama, sempre di Riva, icona degli anni ’50 e ’60. Lanciato in edizione limitata – 22 unità – e commercializzato dalla Gagosian Gallery di New York.

A porre la sua griffe su un superyacht, anzi sulla creazione di yacht da over 70 metri, anche uno stilista del fashion. Il nuovo motor yacht Admiral da 72 m, presentato alla stampa nei mesi scorsi, porta, infatti, la firma di Giorgio Armani, in partnership con The Italian Sea Group, punto di riferimento della nautica di lusso. Un’imbarcazione che nella sua eleganza e raffinatezza interpreta lo stile della maison, in un perfetto connubio tra design e tecnologia d’avanguardia. Varo previsto nei primi mesi del 2024.

E le imbarcazioni del futuro come saranno? Ce lo anticipa Jet Capsule di Pierpaolo Lazzarini, un mini-yacht di 18 m2, con grandi performance marine e customizzabile in toto a seconda delle preferenze d’uso, dal leisure al commerciale. Tratti distintivi: vetri fotocromatici, pannelli fotovoltaici, con uno o due motori a jet, diesel o benzina con potenze tra i 440 e 1200 cavalli e velocità dai 35 ai 65 nodi o con configurazione a tre motori elettrica in grado di navigare a 30 nodi, e un sistema propulsivo a idrogetto di ultima generazione. Ispirata alle navette di salvataggio dei grandi cargo, è una nuova idea di imbarcazione che già nella fase di pre-lancio si è fatta notare. Assemblata a mano in Italia con un metodo più simile a quello di una hyper car che di un’imbarcazione, è CE e RINA certificate e può operare come imbarcazioni da diporto o trasporto commerciale in tutto il mondo.

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Il maxi coupé Pershing 9X, Gruppo Ferretti

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Lo yacht SD96 di Patricia Urquiola, Sanlorenzo

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Il motor yacht Admiral di Armani in partnership con The Italian Sea Group (in fase di realizzazione)

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La nuova versione TWINS.229 di Jet Capsule di Pierpaolo Lazzarini

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