Objection: il numero dedicato al bagno

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La rivista indipendente che racconta gli interni in modo sfaccettato e con contenuti senza tempo, fa un focus sull’ambiente del bagno, tra rituali quotidiani e ambienti dal sapore vintage

“Il bagno è uno spazio intimo, spesso condiviso, e il santuario domestico che onora il benessere del corpo. [...] In questo numero, guardiamo a questo ambiente della casa che è tanto ricco di rituali quanto di oggetti, accessori e colori. Il bagno ispira e racconta storie dal suo punto di osservazione privilegiato: il soggetto prediletto dall'artista Pierre Bonnard; l’architettura di Hollywood, in California; le sofisticate vetrate di Pierre Marie, il mito di Venere e un'entusiasmante immersione nell'agricoltura africana. Qui sono messe in scena tradizioni, materiali, banalità personali e oggetti di uso quotidiano attraverso verosomiglianze, grazie a talentuosi contributori internazionali” - raccontano così la seconda issue di Objection Emmanuelle Goutal, founder e creative director, e Katia Kulawick-Assante, editor-in-chief. 

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Ad aprire il numero è, così, un articolo che esplora la storia del bagno attraverso la sua rappresentazione nella storia dell’arte con le parole dell’artista, designer e architetto Marco Mencacci, in una doppia intervista con Peter Ward, autore del saggio “The Clean Body: a Modern History”. A partire dal ruolo sociale delle terme romane, passando per l’assenza di una stanza vera e propria dedicata ai rituali di igiene e relax fino al secolo scorso, il bagno si scopre in questo approfondimento un elemento spaziale profondamente diverso da cultura a cultura, che continuerà a subire drastici cambiamenti soprattutto in relazione alle nuove condizioni climatiche di quest’epoca, che porteranno a inevitabili interventi sulla progettazione degli elementi che lo compongono. 

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Le fotografie dei colorati interni del bagno dell’appartamento parigino di Pierre Marie, ispirato dal film Suspiria e mix tra arti decorative e memorabilia d’altri tempi, lasciano poi spazio a un servizio intitolato “The Inventory”, dove un set design ispirato alle catalogazioni tipiche del mondo del collezionismo, ritrae oggetti personali per l’igiene, esposti o nascosti, utili, artistici o furbi, che rivelano rituali quotidiani da scoprire sotto una nuova luce. Anche i lavori di Pierre Bonnard raffigurano i riti domestici legati all’ambiente del bagno, nell’intimità delle abitudini della moglie - così come le fotografie oniriche di Paul Rousteau che, commissionate da Objection, reinterpretano oggi i dipinti e gli sketch di Bonnard. 

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La serie di immagini scattate da Céline Bodin, raccontano poi di un bagno romantico in cui la Venere greca è protagonista, accompagnata da echi di capelli e conchiglie, mentre sono gli arredi iconici degli anni ‘70 a ispirare l’interno del bagno del duo ODA - Objets d’Affection, formato da Eve Ducrocq e Arnaud Dollinger - dove le curve organiche di colori forti e oggetti ornamentali si inseriscono in larghe campiture tenui che guardano al mondo progettuale di Gio Ponti. 

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Sono le mani ritratte dalla fotografa Daisy Walker, la visione artistica sull’asciugamano di Gaëtan Bernede e i bagni haitiani scattati da Elena Heatherwick accompagnata dalla giornalista Sally Williams nelle loro “Toilet Stories”, a proseguire nel racconto di uno spazio intimo sempre più sfaccettato e in grado di far affiorare dettagli su gusti, abitudini e piccole cerimonie quotidiane di chi lo usa. Infine, un servizio di Rich Stapleton che si innesta poeticamente tra l’interior design e la sfera della moda, ricrea uno scenario hollywoodiano fatto di tagli di luci e ombre in una delle più iconiche architetture californiane, la Schindler House.

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