Le idee e le proposte che guidano già il dopo Salone

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Salone del Mobile, Photo Luca Privitera

Riconnessione e ibridazione sono le due parole di questo Salone del Mobile.Milano, che torna in presenza carico di idee e concetti che guideranno quello che verrà dopo. Un design del post, che crea fusioni con scenari quotidiani nuovi e inaspettati

Il Salone del Mobile torna in presenza, e lo fa in grande stile. Un’edizione del post, del dopo, quella della riapertura e di un nuovo inizio dopo i due lunghi anni di pandemia. Avevamo avuto un primo assaggio lo scorso settembre, ma adesso che il Salone del Mobile è veramente ripartito è lecito chiedersi: E dopo?

Mentre chiusi in casa vivevamo i nostri spazi domestici attendendo la fine dei lockdown, aziende e designer pensavano ai nuovi spazi dell’abitare, e ora che siamo tornati alla normalità, quelle idee sono qui in mostra. Ci sono alcune parole d’ordine che camminando per i padiglioni vengono in mente.

Innanzitutto riconnessione, dove il prefisso ri è d’obbligo. Ci riconnettiamo agli spazi e alle persone, alle abitudini, al mondo, e Zanotta le celebra col suo stand progettato dallo studio Calvi Brambilla.

Un imponente spazio a quadretti, tributo ai 50 anni della serie Quaderna dei Superstudio, un reticolo che unisce e riconnette ad una tradizione, quella di Zanotta, che guarda al futuro. All’interno gli spazi sono concepiti come finestre, schermi quasi digitali che sembrano reel di Instagram, in cui nuovi prodotti e classici del catologo si fondono insieme attraverso colori, materiali e forme per dare vita a luoghi caldi e sognanti. Tra le novità il divano Za:Za disegnato dallo studio Zaven, un divano monoblocco pensato con un occhio alla sostenibilità di materiali e processi produttivi. Tra le riedizioni Karelia di Liisi Beckmann, una delle prime poltrone senza struttura, viene rieditata con alcune aggiunte tecniche, dei piedini per formare grandi sedute attraverso l’unione di più elementi.

Poi c’è l’ibridazione, che non è certo una novità, ma che questo lungo periodo di attesa sembra aver rafforzato con soluzioni innovative e originali. Oggetti e spazi diventano ibridi, e lo fanno non solo nelle funzioni e nelle forme, ma anche nei concetti e nell’immaginario che propongono. Siamo davvero nell’ipermoderno, e lo spazio diventa una soluzione di continuità tra le esigenze fisiche nel mondo reale e quelle immaginifiche del mondo virtuale.

Non ci sono più zone prestabilite, tutto diventa permeabile, e dove una volta non avremmo mai pensato di lavorare, rispondiamo a call e partecipiamo a riunioni. Colori e curve sembrano venire fuori da immagini dei social media, e allora due anelli si congiungono a formare le sedute di Sancal disegnata da Raw Color che già nel nome, Link e Loop, rimandano alle connessioni digitali.

Gli spazi degli stand sembrano costruiti ad hoc per scattare immagini che non vengono digerite nel tempo di una story, ma rimangono nel quotidiano per essere abitate e vissute.

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Salone del Mobile, stand Zanotta, Calvi Brambilla, photo Luca Privitera

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Salone del mobile, stand Arper, photo Luca Privitera

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Salone del Mobile, stand Sancal, Loop by Raw Color, photo Luca Privitera

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Mondi che sembrano virtuali vengono costruiti e proposti in forme fisiche come nello stand di Fratelli Boffi disegnato da Lorenza Bozzoli che capovolge il processo standard, e sembra un modello fisico di un mondo virtuale pronto per essere inserito nel Metaverso. Gli oggetti che lo compongono, il nuovo tavolo cocktail di Christiàn Mohaded e le poltrone Thumb di Lorenza Bozzoli, parlano un linguaggio che sa di tradizione dentro uno spazio futuro. E che il nome Thumb non sia forse un velato richiamo a quel pollice che utilizziamo per scorrere schermi su mondi digitali.

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Salone del Mobile, stand Fratelli Boffi by Lorenza Bozzoli, photo Luca Privitera

Gli oggetti si compongono e scompongono per dare mille e una possibilità di lavoro ibrido come della tradizione di Campeggi e nella nuova seduta-letto Twin disegnata da Matali Crasset.

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Salone del Mobile, stand Campeggi, Twin by Matali Crasset, photo Luca Privitera

Gli oggetti divetano modulari per dare libertà come nel sistema Biscuit di Adrenalina disegnato da Kazuko Okamoto ed inserito in un perfetto scatto pastello, sognante e onirico come le nuove lampade Stellar Nebula di BIG per Artemide, in vetro soffiato e trattamento PVD per delle bolle di sapone destinate a non sparire.

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Salone del Mobile, stand Adrenalina, Biscuit by Kazuko Okamoto, photo Luca Privitera

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Salone del Mobile, stand Artemide, Stellar Nebula by BIG, photo Luca Privitera

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Insomma, il Salone del Mobile è tornato, e sembra che questa lunga pausa forzata gli abbia dato vigore e abbia prodotto idee originali e destinate a sedimentare e diventare sempre più forti nei prossimi anni.