La morbidezza del Metaverso

Andres Reisinger, Crowded Elevator Chair, Nilufar 2021

Andres Reisinger, Crowded Elevator Chair, Nilufar 2021

Nel mondo impalpabile della virtualità, intetererior designer immaginano spazi onirici dove divani e poltrone accolgono in un bozzolo perfetto per vivere realtà parallele

A volte le innovazioni arrivano in sordina, prendono spazio con calma e talvolta sembrano addirittura essere completamente inutili o quantomeno secondarie, fino a quando qualcosa nel comune modo di interpretare il reale, il quotidiano, viene stravolto. E allora ecco che quella novità che poco tempo prima sembrava del tutto superflua diventa quasi centrale. Per quanto riguarda il design 3d è andata più o meno così. Certo, era “a thing” molto prima della pandemia, ma è anche a causa di due anni rivoluzionari per il comune modo di intendere le cose, gli spazi, i luoghi che ha preso il via uscendo dalla nicchia degli addetti ai lavori.

Al principio di tutto c’era l’Hortensia Chair, un render di una sedia che il designer argentino Andrés Reisinger aveva postato sul suo profilo Instagram e che dopo un’enorme quantità di repost e like è diventata realtà, ricoperta da oltre 20mila petali di stoffa, facendo il giro di gallerie, musei e studi tra i più influenti del mondo. Questo può essere considerato il “caso” che ha messo un faro sul 3d a livello di design e rendendo concreta la commistione tra virtuale e reale, che poi ha avuto un enorme diffusione anche grazie alla popolarità sempre maggiore degli Nft e della nascita di un nuovo vero e proprio (?) luogo dove poter viaggiare, muoversi e creare una propria vita parallela: il Metaverso di Facebook presentato lo scorso ottobre da Mark Zuckerberg. Mentre non ci potevamo muovere, dunque, chiusi nelle nostre case e forse un po’ annoiati dai nostri salotti, sempre presenti e sempre uguali a sé stessi, designer di tutto il mondo hanno iniziato a progettare onirici luoghi di fantasia, presenti soltanto nel mondo virtuale ma che potevano farci immaginare di essere altrove, almeno con la mente o i Vr glasses. Divani da sogno, diversi da quello di casa. E allora perché non immaginarsi in case sulla spiaggia, come nel caso della designer di stanza a Londra Charlotte Taylor, o della realtà spaziale e mediterranea disegnata dal sudafricano Alexis Christodoulou e concretizzata nella sua Milos Armchair?

Gli interior però prendono il sopravvento, in particolare modo sofà e divani che aumentano le loro dimensioni perché nel virtuale la metratura è potenzialmente infinita, proprio come il logo di Meta. Così il virtual designer Anthony Authié di Zyva Studio, che ha creato la sua Villa Ortizet e la ha messa in vendita all’asta come nft. Atmosfere futuribili, tra innovazione e sogno ipertecnologico che può essere esplorato e vissuto nei suoi colori che invece richiamano la natura, come il verde e gli sfondi di roccia e piscine a sfioro. Il technicolor vivacissimo invece è la cifra di un’altra virtual designer, Krista Kim, che per la prima Nft digital house venduta per oltre 500mila dollari ha infatti scelto divani a semisfera, traslucidi e geometrici, che ricordano gli anni Settanta ma in chiave tech, ovviamente.

Un altro profilo assolutamente imperdibile per scoprire l’arte del relax tra poltrone e divani virtuali è quello del designer Vova Naumov, il cui Yeti Sofa è diventato realtà. Proprio come nel caso dell’Hortensia Chair di Reisinger, dal virtuale anche qui ci si è spostati nel reale e il colore che spesso predomina, insieme a quelli della natura più selvaggia, è il pastello, il rosa, come a ricordare che i Pantoni della vaporwave sono quelli Tranquillity e Serenity, ciprie impalpabili e indaco del cielo tipico delle ore dell’alba e del tramonto. Lo stesso che caratterizza un altro progetto e la cifra stilistica dell’architetta Alba di Fuente, che ancora insieme ad Andrés Reisinger, ha progettato la Winter House, una casa per il Metaverso di morbido rosa cipria ripreso in tutti gli interni, ma soprattutto nell’enorme divano davanti al camino, arricchito di morbidi cuscini e circondato da voluttuosi tendaggi per rendere la coziness degli ambienti ancora più un bozzolo perfetto per affrontare comodamente e con impeccabile eleganza i momenti dell’anno più rigidi, almeno nel mondo virtuale. O, malauguratamente, di nuovi lockdown.

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