Il nuovo sistema d’arredo di Luca Nichetto per Scavolini

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Jeometrica by Luca Nichetto, Scavolini

Il designer italiano d’origine, ma svedese d’adozione, presenta in anteprima il sistema d’arredo Jeometrica, il nuovo progetto per Scavolini che verrà presentato in occasione di EuroCucina e del Salone Internazionale del Bagno 2022. Fra assonanze, ispirazioni e un modo di disegnare più democratico

Come è nata la collaborazione fra Nichetto Studio e Scavolini?

Diciamo classico modus operandi: mi hanno contattato dall’azienda chiedendomi se mi interessasse lavorare insieme. L’idea di collaborare con Scavolini mi è sempre piaciuta, così come disegnare una cucina, anche se poi il progetto si è ampliato su living e bagno. Mi piaceva la possibilità di progettare una cucina che entrasse nelle case delle persone normali, senza entrare in una dimensione troppo elitaria.

Siamo tutti figli del marketing: come recita il claim pubblicitario ‘la cucina più amata dagli italiani’.

Più che amata, diciamo che è per quelli che cucinano. Cosa che ti porta vincoli progettuali molto più alti. Devi lavorare sulla produzione di massa, non è una questione di status sociale.

Ti appassionava la sfida?

Da progettista mi piaceva affrontare questo tema perché penso sia un progetto che viva di limitazioni, soprattutto se lo pensi per chi lo utilizza. 

Questo è stato uno dei primi motivi che mi ha spinto, soprattutto dopo aver visto le collaborazioni che l’azienda aveva avuto nel passato, come Ora-ïto, Nendo, Micheal Young, Fabio Novembre. Mi interessava l’excursus di questi progettisti che si erano cimentati con un prodotto più democratico.

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Jeometrica by Luca Nichetto, Scavolini

Torniamo alle origini del design?

Il design nasce con un intento più industriale, ora si è ristretto ancora il suo pubblico anche se non è mai stato per tutti. Anche quando c’è stato il boom, con il Made in Italy, non tutti avevano case di design. Lo ripeto spesso: se non avessi fatto il designer, il 90% dei prodotti che ho disegnato non avrei potuto permettermeli. Questo dà un’idea di dove si è mosso il design generale.

Arriviamo a Jeometrica. Da cosa sei partito?

Il progetto nasce da riflessioni legate all’utilizzo reale della cucina. Con la pandemia, tutti noi abbiamo riscoperto ambienti della casa che prima usavamo parzialmente e che non erano così performanti come lo sono adesso. Uno degli elementi principali è stata la cucina, ritornata ad essere il centro della casa. Era cambiato l’ambiente che mi ricordava quando ero piccolo, quando i miei nonni cucinavano dalla mattina alla sera.

Un amarcord nel design.

Ho pensato fosse interessante disegnare qualcosa di funzionale ed estetico ma che fosse una protesi di quello che può accadere e che sarebbe bello non perdere.

La cucina serve per cucinare, c’è poco da dire. Ed è anche un rituale, da lì poi mi è venuta l’idea di creare una cucina che avesse degli spunti dal mondo dell’arte.

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Jeometrica Living by Luca Nichetto, Scavolini

Quali riferimenti hai avuto nel progetto?

Mi sono lasciato influenzare da una serie di artisti che mi piacciono e di cui subisco il fascino, dato dai volumi, dalle forme geometriche che in qualche modo fanno parte del dna nel disegnare una cucina che parte dell’aspetto modulare. Quindi Donald Judd, Ellsworth Kelly e una serie di artisti che hanno fatto installazioni legate alla materia.

Dall’arte al design. Come hai messo in pratica l’dea?

A partire da quel concetto ho ragionato sulle ante, sulla loro funzione e su come dare un quid diverso per mantenere il legame visivo. Poi alcuni elementi ricordano un ambiente fondamentale per raccontare quello che avevo in mente: la trattoria.

Verace, si mangia bene ma non si trova cibo troppo raffinato.

Esatto. Abbiamo preso ispirazione da quel mondo, attraverso mensole e sedie impagliate che mescolate al mondo dell’arte hanno incontrato anche il rito.

Quindi il piano su tavoli rotondi, il pattern della piastrella che diventa boiserie ma che ha un incrocio delle piastrelle, piccoli fori che ti permettono di customizzare il prodotto secondo la tua necessità, mensole che si intersecano con il pattern ma che possono vivere da sole.

In sintesi: contaminazione.

Abbiamo scoperto diverse varianti: più espressive o minimali a seconda della personalizzazione nella scelta dei materiali. Questo ti permette di avere un telo bianco con dei limiti, e limitazioni ma che puoi cambiare e vestire di volta in volta, a seconda del gusto o del tipo di ambiente. Questo approccio ha mantenuta la linea chiara e il prodotto riconoscibile e facile da capire.

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Jeometrica Living by Luca Nichetto, Scavolini

1 giugno 2022