Fiorenza

Strips divano-letto, dove il rivestimento diventa parte integrante del letto: con una semplice cerniera, il letto viene coperto e rifatto, aggiungendo soltanto il cuscino.

Cini Boeri progetta Botolo nel 1973, dando vita ad un nuovo stile di design, dove si poteva scegliere l’altezza delle gambe per avere nella versione alta una sedia da pranzo oppure uno stile, allor

Per rimanere fedele a questa ricerca di onestà interiore, il design di questa collezione svela il suo metodo costruttivo.

Cradle, un sistema la cui caratteristica è basata sulla struttura : una costruzione classica triangolare, che si ripete più volte intorno ai prodotti.

Arflex sempre impegnata in un costante lavoro di ricerca e di realizzazioni presenta, 9000 di Tito Agnoli, una serie di sedili compatti e variamente articolabili.

L’immagine sobria lo rende rassicurante nella sua contemporaneità; Leenus è un sistema di sedute componibili, che permettono l’adattamento ad innumerevoli spazi d’arredo.

Bobo, disegnata da Cini Boeri nel 1967, è uno dei primi esempi di sedile monoblocco.

Forma rigorosa per il divano componibile Naviglio, ma gradevolmente ammorbidita nelle linee, grazie ad un sapiente utilizzo di materiali.

La collezione Neptunia viene disegnata negli anni '50, come da un tratto continuo della serie Elettra, per dare amplia scelta nella progettazione di uffici e spazi pubblici.

Taboga, grazie al suo comfort, è stata realizzata anche per l’arredo outdoor.

Edo offre un altro tipo di soluzione per il design della seduta, separando il cuscino dalla base.

Seguite le linee e le superfici fluide e dolcemente curve, che caratterizzano le poltrone Brigitte. 

L'architetto Cini Boeri racconta che fu ispirata dalle opere di Christo Vladimirov Javasev e Jeanne-Claude Denat de Guillebon, maestri nell’arte della pittura di paesaggio.

Ispirato all’elegante estetica dei ponti, ma anche dalle famose opere del grande architetto e designer milanese con lo stesso nome.

Alla fine degli anni '60, l'architetto Cini Boeri rivoluziona il settore del mobile con il suo pezzo che è rimasto ormai un “evergreen” : il divano componibile Strips.

L’estrema essenzialità formale di questi imbottiti, progettati nel 1976 dall’architetto Mario Marenco, ne fanno un prodotto tuttora attualissimo.