Volumetrie pure, decorazioni asciutte o assenti, primato della funzionalità, adozione di nuovi materiali: dalla Casa del Fascio di Como alla stazione ferroviaria di Firenze, storia di un’esperienza che, dopo quasi un secolo e alcuni tentativi di damnatio memoriae, resta una presenza tangibile in Italia
La Linea di Bjarke Ingels per Artemide

Libertà e modularità sono le parole d’ordine di questo progetto: un tubo di luce flessibile, capace di snodarsi liberamente nello spazio secondo geometrie non predefinite.
Una luce infinitamente flessibile.
Un tipo di luce flessibile che non esisteva ancora. Un tubo di luce che potesse piegarsi, torcersi e orientarsi nel maggior numero di modi possibili! Una naturale evoluzione del nostro linguaggio progettuale insieme ad Artemide.
Sì, come in tutti i nostri progetti, torniamo sempre al concept iniziale, la nostra grande intuizione, da cui poi derivano altre idee e tutti i dettagli del lavoro.
È sempre sorprendente vedere un oggetto prendere vita a partire dallo schizzo e dall’idea iniziale; essere poi in grado di percepirlo e di interagire con esso ci ha permesso di coglierne le infinite possibilità.
Speriamo in situazioni, ambienti e disposizioni che non avevamo ancora immaginato!

Lo spazio di gioco è una cosa seria
Non solo luoghi del divertimento, ma veri propri cardini della socialità dove gli individui si incontrano, creano legami e costruiscono fiducia

La seconda edizione dei Tavoli di Lavoro (Eco) Sistema Design Milano
Dal ruolo delle politiche culturali e della formazione, alla nascita di nuovi pubblici e pratiche emergenti, fino alle reti innovative tra territori e design. Il racconto della giornata di lavoro di giovedì 25 settembre nell’ambito del progetto di ricerca promosso dal Salone del Mobile e dal Politecnico di Milano