Il Kid Furniture è una cosa seria
“I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più serie” affermava già nel 1500 il filosofo Michel De Montaigne
C’è davvero chi ancora sottovaluta questo design, considerandolo un semplice esercizio di colore, forme arrotondate o miniaturizzazione di oggetti del desiderio di adulti? Forse sono in via di estinzione, se consideriamo quanti brand e progettisti, oggi, affrontano con serietà tutta una serie di questioni che interessano l’educazione, le differenze di genere, l’ecologia, le emozioni per creare arredi e spazi dove i nostri figli possano crescere, sperimentare, condividere esperienze. Per diventare uomini e donne indipendenti.
L’intento è quello di superare la distinzione tra sguardo adulto e sguardo bambino e il punto di partenza è lo spazio, ovviamente fluido e dinamico, progettato intorno allo sviluppo dei più giovani. Non importa quanto se ne abbia a disposizione, fondamentale è immaginare un mondo articolato e colorato con, magari, per i più piccini, l’effetto camera magica.
Un po’ come la stanza che Vitra e Artek potrebbero dedicare a pargoli tanto vivaci quanto curiosi. Sarebbe un regno multicolore − a tinte pastello per non sovreccitarli − con pezzi indispensabili: le Panton Junior con il loro disegno morbido, le linee rotonde e i colori sorbetto; l’Amoebe sempre di Verner Panton che, allegra e impertinente, abbraccia il corpo in modo ergonomico; il Children's Table round di Alvar Aalto, versatile e sicuro, con innovative (per allora!) gambe a L, sostituibili con il passare dell’età; l’Hang It All, l’appendiabiti dal gusto pop di Charles e Ray Eames e la Wall Shelf 112 ancora di Aalto, che insegneranno ai più piccoli il senso dell’ordine; l’Elihu the Elephant di George Nelson con cui imparare a leggere le ore, divertendosi. Insomma, una camera immaginata dai Maestri come teatro di tante avventure.
Non è da meno lo spazio immaginato da Circu Magical Furniture, che sembra, anzi, portare il concetto di avventura a un livello superiore. Infatti, accanto al Bubble Gum Desk, perfetto come area studio multi-tasking con ripiani, scompartimenti e bacheche, e alla Little Bunny, una divertente seduta ispirata al coniglio più celebre del mondo, propone un vero e proprio climbing wall. Una parete da arrampicata con tanto di anelli che consentirà ai piccoli fortunati proprietari di sviluppare autonomia e capacità motorie oltre a quelle creative e di pensiero.
Rilancia Lago, puntando sullo sconfinato desiderio di esplorazione, movimento e divertimento di chi, un giorno sì e l’altro ancora, chiede ai genitori una casa sull’albero. Ed è proprio questo il concept di LagoLinea Weightless: non semplicemente un letto a castello sospeso ma un rifugio in cui immaginare, sognare e divertirsi. Da abbinare a DiagoLinea, una libreria da scoprire e reinventare ogni giorno perché in grado di creare forme nuove e inaspettate grazie a un sistema di mensole che si sostengono a vicenda, sfidando la forza di gravità. Stanza da completare, poi, con la scrivania Air, semplice ma fondamentale perché pratica e accogliente per leggere, scrivere, giocare, costruire.
Anche Magis è un brand kid friendly: Me Too è, infatti, un’intera collezione dedicata all’infanzia. Tanti i designer che hanno cambiato prospettiva e, con sguardo vergine, hanno re-immaginato “i soliti noti”. Primo fra tutti proprio Enzo Mari, che, per l’azienda, progettò la Seggiolina Pop, inaugurando questa fortunata serie. Pop è allegra nei suoi colori arancio, blu e verde ma soprattutto sicura e leggera (pesa solo 860 gr) perché i bambini potessero spostarla in autonomia per creare situazioni di gioco sempre nuove. Un po’ come fa Little Flare di Marcel Wanders. Un tavolo a misura di bambino con gambe in policarbonato trasparente che possono essere personalizzate da schizzi o disegni, diventare contenitori per lego, sassolini o − perché no? − caramelle, e, all’occorrenza si trasformano in funzionali portamatite. Nella stanza di Magis c’è poi Puppy, il cagnolino che Eero Arnio ha ideato immedesimandosi in un bambino che disegna un cucciolo. Testa, corpo, zampe: forme organiche ed essenziali di un oggetto amichevole da utilizzare come seduta ma anche come trampolino, base d’appoggio, compagno immaginario….
Anche Ben van Berkel di UNStudio crea un cucciolo speciale per Alessi e lo chiama Doraff: in resina termoplastica riciclata unisce in sé le forme del cane e della giraffa trasformandosi in un prodotto eclettico, al tempo stesso sedia, tavolo e gioco. L’intuizione dell’architetto olandese si tramuta in un oggetto che i bimbi possono immaginare di cavalcare, con cui giocare proprio come fosse un cucciolo vero, o capovolgere e usarne le superfici di grandezza diversa per disegnare, leggere e mangiare.