Focus on Schemata Architects
Con il suo studio Schemata Architects, l'architetto Jo Nagasaka firma progetti di interni che difficilmente passano inosservati. Gli spazi che cesella sono il perfetto incontro tra l'estetica contemporanea vicina alla street culture, e la tradizione artigianale e spirituale giapponese. La maestria con la quale dà forma ai luoghi si nasconde dietro un “quasi incompiuto”, che rivela a uno sguardo più approfondito un profondo rispetto per materiali, funzioni e spazi, lasciando grande libertà di fruizione. Una pratica, quella di Nagasaka, che guarda all'esistente, al contesto e alla discrezione ma che poi si fa audace, dando vita a soluzioni inaspettate che delineano i trend dello spatial design contemporaneo come pochi altri maestri sanno fare.
Nome dello studio / fondatore: Schemata Architects / Jo Nagasaka.
Dove lavori? Tokyo, Giappone.
Il tuo account su instagram: @schemataarchitects.
Di cosa ti occupi? Sono un architetto.
Dove hai studiato? Alla Tokyo University of the Arts.
Il progetto che stai seguendo in questo momento: ce ne sono molti, tra cui: il negozio per un brand di moda all'interno del centro commerciale Jeju, un piccolo hotel con bar a Hiroshima, una clinica dentale con residence a Ishikawa, la ristrutturazione di una casa tradizionale, che ha più di cent'anni, a Onomichi che diventerà sia casa sia hotel, uno chalet in montagna a Fukushima e abbiamo appena concluso lo store Camper a Shanghai.
Il progetto che sogni di realizzare in futuro: un'isola deserta.
Il progetto che più ti ha influenzato: il Palais de Tokyo, a Parigi.
Un elemento che non può mancare in nessun tuo progetto: il “rinnovamento della conoscenza”, perché ritengo che le idee, le forme e i programmi che emergono dal sapere qualcosa che prima non si sapeva, siano tutte collegate.
Centro città o geografie remote? Centro città.
Qualcosa che hai a casa che hai disegnato tu: un tavolo.
Cosa ti piace collezionare durante una passeggiata? In spiaggia, gli oggetti che sono stati trasportati sulla riva.
Se potessi costruire un passaggio segreto in casa, dove porterebbe? Al fiume o all'oceano.
Cosa fai solitamente di domenica? Stand Up Paddle.
Il tuo posto preferito a Milano: il Bar Basso.
Tiziano Vudafieri ti chiede “perché sei diventato architetto. Io sono uno di questi, ma siamo così tanti che mi stupisco sempre di quanti siamo. È una domanda la cui risposta mi incuriosisce sempre”: sono entrato alla facoltà di architettura per caso. Originariamente mi sono interessato a questo mondo perché volevo creare un luogo in cui mostrare tutti i modi con i quali le persone si esprimono.
E tu, vorresti fare una domanda all'intervistato che verrà dopo di te? Quali ristoranti raccomanderesti a Milano?