Green vibes

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Lontano dall’immagine di attività tipicamente inglese per over ’60, il giardinaggio sta vivendo una nuova era e il micro-gardening sembra essere divenuto la mania dei più giovani

“Il paradiso è l’ossessione dei giardini, e alcuni giardini sono paradisiaci” scrive Derek Jarman (sì, proprio quel Jarman, artista, film maker e attivista politico) in apertura del volume – illustrato da suggestivi scatti di Howard Sooley – dedicato al giardino che realizzò in un angolo surreale del Kent – una brulla e piatta distesa di ciottoli, che ha per orizzonte la centrale nucleare di Dungeness e in cui il regista era incappato alla ricerca di giacinti selvaggi con il compagno e Tilda Swinton. Un libro che eleva il giardinaggio ad arte.

Sarebbero d’accordo con lui, Igor Josifovic e Judith de Graaff, di professione digital writer, green influencer e fondatori della community Urban Jungle Bloggers divenuta in pochi anni un fenomeno globale (1,2 milioni di follower su Instagram), che portano quella natura tra le pareti di casa. La loro non è pura passione estetica ma vero e proprio amore. Plant Tribe, l’ultimo loro pamphlet, è l’empatico racconto di come le piante cambino la vita: prendersi cura del verde abbassa, infatti, i livelli di stress e potenzia il sistema immunitario, migliora la qualità dell’aria e restituisce una sferzata di energia e creatività.

Insomma, due testi che ben si adatterebbero alla biblioteca di Greta Thunberg. Ma anche a quella di tutti quei Millennial e dell’intera Gen Z, che, in questi ultimi due anni, hanno scoperto una nuova passione, quella per il micro-gardening, divenuta tendenza mainstream, sia che si tratti di piante da appartamento o di orti in formato mignon. Di fatto, questo slancio “verde” è in espansione in USA, Francia, Germania, Regno Unito, Scandinavia, Canada e Italia. Qualche numero: un sondaggio americano ha rivelato che l’80% dei 6 milioni di giardinieri alle prime armi ha tra i 18 e i 34 anni, mentre il retailer online AO.com (che opera in Gran Bretagna e Germania) riferisce che il 62% dei Millennials ammette di aver considerato lo spazio verde di vitale importanza durante il lockdown.

green vibes cover plant tribe

Photo by Jules Villbrandt

La riprova? I programmi tv a tema green, che stanno raccogliendo picchi di ascolto, come l’inglese The Big Flower Fight (Netflix), una sorta di masterchef per fioristi, e il commercio online indipendente –Lezio, Bakker, Flobflower in Italia, The Sill, Bloomscape o Bergamotte in Europa – che emerge sempre più accanto ai colossi del settore. Per non parlare del fiorire delle più svariate applicazioni come Planta, Florish, Gardenia e Vera, che offrono consigli e istruzioni su come prendersi cura di ogni germoglio ma anche funzionalità di ultima generazione, come diagnosi intelligenti sul loro stato di salute, promemoria per l’irrigazione e la consulenza di esperti. D’altronde su Google e Pinterest, le ricerche sul tema della coltivazione indoor di micro-ortaggi, erbe aromatiche, fiori edibili ma anche piante da appartamento hanno registrato un +223% nel 2020 rispetto all’anno precedente.

Se, dunque, il giardinaggio, sia pur micro, – figlio di quel sentimento e di quella cultura della biofilia che oggi è al suo apice – sta diventando un way of living, il design ne prende atto e dà vita a nuovi progetti. A cominciare dagli attrezzi adatti: così, dalla matita di Giulio Iacchetti per Internoitaliano, nasce il set Ortezappetta, rastrello a sei denti, paletta – in metallo verniciato, con base di legno, che funziona da piedistallo, sulla quale si possono riporre gli oggetti a fine lavoro e l’annaffiatoio Idro, un oggetto “verde” in tutti i suoi aspetti: funzione, realizzazione, forma. Completamente fatto a mano, ha una svasatura nella parte superiore, utile alla raccolta dell’acqua piovana. In alternativa, Diva di Alessi disegnato Eero Aarnio è un annaffiatoio realizzato in termoplastica funzionale e al tempo stesso ironico grazie alla sua forma a virgola che gli conferisce un senso di movimento anche quando non è in uso. Da non sottovalutare, poi, l’importanza del corretto attrezzo per estirpare, tagliare, raccogliere, innestare: di Opinel, la perfetta collezione di coltelli da giardinaggio, forbici da giardiniere, roncole e piccole seghe.

Migliaia le proposte di contenitori, più o meno grandi, più o meno originali, tra cui scegliere. Per chi avesse un ampio terrazzo, Romeo and Juliet di Extremis è l’idea vincente: una seduta biofilica che porta con e in sé la natura. Realizzata con lunghe doghe in legno, sembra sospesa tra due piante, un connubio romantico tra natura e funzione. La collezione Cassero di Patricia Urquiola, invece, per Serralunga si ispira allo stampo usato in edilizia per la realizzazione delle opere in calcestruzzo ed è pensato per integrare il verde negli interni. Un antesignano domestico del Bosco Verticale? Ecco il portavasi Albero firmato da Achille Castiglioni per Zanotta, presenza sottile, dinamica nella sua composizione e flessibile nel suo disegno: un insolito personaggio che sostiene premurosamente il verde grazie a piattelli circolari disposti ritmicamente lungo l’altezza della struttura, mentre orizzontalmente ogni elemento è libero di ruotare di 120 gradi, così da organizzare al meglio la disposizione di piante di dimensioni differenti. Oasi domestiche inaspettate si possono creare con i porta-piante Cigales di Paolo Cappello per Miniforms: oggetti – freestanding, da parete e con specchio – pensati per uno stile di vita positivo, che mette in relazione la natura con l’equilibrio psicofisico dell’individuo. Mentre Window Garden Pendant è lo scenografico sistema di irrigazione idroponica intelligente in vasi di porcellana di BIG per Danese.

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Annaffiatoio Idro design di Giulio Iacchetti per Internoitaliano

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Diva di Alessi design di Eero Aarnio

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Romeo and Juliet di Extremis

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collezione Cassero di Patricia Urquiola per Serralunga

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Albero design di Achille Castiglioni per Zanotta

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Cigales design di Paolo Cappello per Miniforms

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Fuori dal coro, soluzioni come Tevaplanter, la nuova culla inside out per il verde. Di lei si può dire tutto: sostenibile, riciclabile, efficiente, spettacolare. Si tratta di una fioriera in materiale poroso 100% naturale che non necessita di terra ma si basa su un sistema idroponico per nutrire i semi che, sotto i nostri occhi, produrranno radici, foglie e fiori. Oppure l’avveniristico Plantone Smart Mini Indoor Garden, in grado di regolare automaticamente irrigazione e illuminazione e favorire la crescita contemporanea di 5 tipologie di green differenti. Qui, il pollice verde è quello che clicca sull’app dello smartphone per governare questo garden all-in-one.

Anche l’arredo più tradizionale si muove verso un’inclusività naturale, per cui, per esempio, i sistemi modulari di USM Haller presentano una nuova gamma di accessori per accogliere tutto il verde domestico; il piano del tavolo Bucket di Bla Station è attraversato da un cilindro in attesa dei fiori più colorati; Erbale di Driade rappresenta, invece, un’invenzione tipologica: è una “tenda-paravento” realizzata con sacche in plastica alternate per il contenimento di piante e acqua; con Gople di BIG per Artemide le piante si nutriranno della luminosità corretta – artificiale sì, ma d’ispirazione naturale – grazie alla tecnologia brevettata RWB; Noé Duchaufour Lawrance per Kundalini progetta Viceversa, una luce che è insieme struttura e vita: una semplice rotazione e la lampada a sospensione può accogliere elementi vegetali che creano luminosi giardini verticali; infine, Madre di Andrea Anastasio per Foscarini è un oggetto poetico: il foro che interrompe il corpo luminoso fonde luce esterna e interna, mentre nell’incavo superiore si cela un vaso perfetto per alloggiare rami verdi, bacche, felci, pampas.

È, dunque, il progetto – con le sue oniriche e vibranti scenografie che riconnettono lo spazio abitato con il respiro del verde – la vera quintessenza del contemporaneo slancio verso la natura? Parrebbe proprio di sì!

PS. Consigli su quali piante e ortaggi coltivare a casa? Dipende da ampiezza e luminosità degli spazi e da quanto pollice verde in effetti si ha, al netto di aiuti tecnologici. Ma per essere ricordati per originalità, si può optare per la Begonia maculata Wightii o la rex ‘Red Robin’, l’Alocasia cuprea ‘Red Secret’ o l’amazonica Polly, l’Ananas o il Banano ornamentale, piante carnivore come la Sarracenia leucophylla, la Nepenthes ventrata o la Drosera. E tra gli ortaggi: la Stevia, la Perilla, il Tomatillo, l’Erba Ghiaccio, lo Spinacio corridore e la Canapa.

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USM Haller

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Tavolo Bucket di Bla Station

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Erbale di Driade

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Gople di BIG per Artemide

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Viceversa design di Noé Duchaufour Lawrance per Kundalini

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Madre di Andrea Anastasio per Foscarini

Salone del mobile Salone del mobile