Arik Levy: “Credi nei sogni”
Artista, designer, fotografo, scenografo e videomaker: Levy è un creativo poliedrico (e poetico) che lavora con intelligenza su sentimenti ed emozioni. E, come un fanciullo, crede nella magia.
Noto per le sue sculture, installazioni, edizioni limitate e progetti artistici, Arik Levy nasce in Israele, si trasferisce in Europa nel 1986, trascorre, poi, un periodo in Giappone prima di stabilirsi a Parigi dove attualmente lavora. Formazione non convenzionale (essendosi dedicato nel suo paese d’origine anche al surf), Levy è un artista multidisciplinare che spazia dall’arte alla fotografia, dalle installazioni fino alla video produzione. Per Levy si potrebbe coniare senza dubbio un nuovo detto – la forma segue le emozioni – senza che la pratica del design se ne abbia a male. Creativo a tutto tondo, artista sensibile e industrial design essenziale e intelligente, Arik Levy esplora la natura e l’animo umano in ogni suo progetto. È così che funzione e poetica condividono lo spazio dei suoi oggetti: in pochi tratti, Levy risponde a un’esigenza concreta e, allo stesso tempo, incanta lo sguardo. Per lui, dedicarsi al design significa migliorare la quotidianità. Levy definisce questo suo approccio all’oggetto “ergonomia emozionale” o “I care design”: il progetto si deve prendere cura del corpo e dello spirito dell’uomo. Acuto e brillante, in questa chiacchierata riesce a condensare tutto il suo credo artistico e filosofico.
Come ti presenteresti a chi non ti conosce? Con un abbraccio.
Il tratto principale del tuo carattere? La positività.
Cosa sognavi di diventare da grande? Me stesso.
Cos’è per te la felicità? La vita.
Cos’è per te la poesia? Lo spazio.
Cos’è per te l’arte? Ossigeno.
Cosa significa cultura per te? Espansione.
Chi sono i tuoi eroi immaginari? Il soprannaturale.
E un eroe della vita reale? La natura.
Digitale o reale? Reale.
Convivialità o privacy? Convivialità finché non c’è bisogno di privacy.
Less is more? Davvero!
Tre libri che porteresti in un viaggio in solitaria? Irving Yalom, Leonard Koren, Uri Levron.
La colonna sonora della tua vita sarebbe suonata da…? Da un handpan drum.
Il tuo oggetto più prezioso? Gli oggetti per cui provo un’emozione.
Il tuo luogo del cuore? Quello in cui mi trovo.
Israele, Giappone o Parigi? Giappone.
Hai un numero preferito? L’8.
Credi in Dio? Nel mio.
La linfa della tua vita? Energia e gioia.
Il primo pensiero alla nascita dei tuoi figli? La magia esiste.
La tua idea di resilienza? Agisci e reagisci.
Cosa fai per essere sostenibile? Agisco.
C’è un fil rouge nelle tue opere? Il concetto che il mondo è fatto di persone.
L’idea o il messaggio o la storia più difficile da trasmettere o raccontare attraverso l’arte e il design? Concediti empatia prima di vedere, pensa con il cuore ed emozionati con intelligenza.
Da artista, qual è il materiale con cui preferisci lavorare? Intelligenza ed emozioni.
La tua personale teoria della luce? La luce di ognuno di noi viene dalla gioia che proviamo.
Cosa ci possiamo aspettare da te in futuro? Evoluzione.
Cosa è il talento? Qualcosa di complesso.
Il tuo motto nella vita? Credi nei sogni.