Lucerama

Nebulona è diventata un divano e ora si chiama Nebulone.

Soda nasce a testa in giù, con un soffio. È un unico volume di vetro soffiato, dove tre petali fanno da fusto e sollevano il piano del tavolino. 

Mila è un tavolino tagliente contro i cliché: fa da eco al radical design anni 60, piacevolmente eccentrico anche nella monomatericità.

In Pinto frammenti di marmo e pietre si nascondono sotto una superficie morbida e possente: il cemento che lo compone è un materiale contemporaneo che non teme alcuna condizione atmosferica, renden

Bonbon è un tavolo morbido ed incisivo. L’articolarsi delle sue gambe a virgola detta i tempi e i modi in cui la luce lo attraversa, creando dinamiche atmosfere. 

Lucerama è una lampada a tubo che si è data un tono: caratterizzata da un abito-paralume ondulato in PE riciclato, diffonde la luce seguendo un asse longitudinale, creando un’atmosfera rarefatta e

Rificolona ha un indole giocosa e creativa, a partire dai materiali: il paralume in polietilene riciclato ruota dialogando con la luce, spruzzato in trasparenza per modellarne la densità.

Plautino esprime solidità e tenerezza: qui le gambe del Plauto hanno misura ridotta ed esplorano diverse direzioni, per dare vita a due tavolini componibili, organici e dalle dimensioni importanti.

Amia è la nostra nuova seduta in tessuto. Sotto il rivestimento traspare un carattere pepato espresso in linee veloci e definite, ammorbidite nei raccordi raggiati. 

Container nasce da un’ispirazione industriale, origine accentuata nei colori laccati o addolcita nella finitura in legno, personalizzabile dal top al basamento.

È sempre Soda, ma con la voglia di stare più vicino: puoi estendere la sua superficie abbinandoli tra loro, o creare composizioni ricercate mixando le varie forme.

Rificolona nasce appesa a un filo e da qui la sua indole giocosa e creativa, a partire dai materiali: il paralume realizzato principalmente in polietilene riciclato ruota dialogando con la luce, sp

Milo è un tavolino tagliente contro i cliché: fa da eco al radical design anni 60, piacevolmente eccentrico anche nella monomatericità.

Sembra quasi un rito. Sedersi, con una luce soffusa, e premere play sullo smartphone. Poi lasciare spazio alle vibrazioni. 

Da uno schizzo sul foglio è nato un prodotto, ed anche il suo nome: Nami richiama nel lettering l’ispirazione sinuosa del suo basamento, realizzato in legno curvato. 

Toblo esprime nella forma tutta la fisicità della materia che lo compone: un cilindro di terracotta diventa così tavolino, perfettamente levigato se non per i lati marcatamente ammorbiditi.