Brigitte

Due vetri colorati con forme diverse, ma complementari, creano un gioco di trasparenze.

La poltrona Delfino di Erberto Carboni è un esempio significativo del filone di arredamento cosiddetto “organico”, che si sviluppa negli anni cinquanta e che trae ispirazione dalle forme della natu

"Con la sua forte presenza grafica e la semplice scelta dei materiali, la poltrona Delta Vienna offre una nuova interpretazione nello spirito delle icone del design modernista e crea un potente con

Adagiati su telai tubolari in metallo, i cuscini morbidi e arrotondati definiscono la sedia e la poltrona Momo, che rappresentano la naturale continuazione dell’eredità ricca e unica del design di

L’estrema essenzialità formale di questi imbottiti, progettati nel 1976 dall’architetto Mario Marenco, ne fanno un prodotto tuttora attualissimo.

Yuzu è una poltrona piccola, ma molto comoda, con una grande personalità.

arflex, per celebrare il grande successo del modello Marenco, che dura da 52 anni, ha pensato di realizzare la versione outdoor.

Alla fine degli anni '60, l'architetto Cini Boeri rivoluziona il settore del mobile con il suo pezzo che è rimasto ormai un “evergreen” : il divano componibile Strips.

Un divano dalla struttura minimalista e rigorosa, per un effetto confortevole e decorativo al tempo stesso.

Per rimanere fedele a questa ricerca di onestà interiore, il design di questa collezione svela il suo metodo costruttivo.

Strips letto, dove il rivestimento diventa parte integrante del letto: con una semplice cerniera, il letto viene coperto e rifatto, aggiungendo soltanto il cuscino.

Disegnato nel 1968, ha guadagnato il riconoscimento del premio Compasso d’oro ed è esposto in vari musei nel mondo, come alla Triennale di Milano, a Tokyo, al Moma di New York, e in altri. 

Arflex sempre impegnata in un costante lavoro di ricerca e di realizzazioni presenta, 9000 di Tito Agnoli, una serie di sedili compatti e variamente articolabili.

L’innata semplicità di questo movimento strutturale dona un senso di eterna luminosità, quando viene accoppiata con l’imbottitura della seduta e dello schienale alto.

Proporzioni generose e una geometria amichevole, morbida e allo stesso tempo molto architettonica : questo è ciò che definisce il sistema di sedute Tokio.

Ispirato all’elegante estetica dei ponti, ma anche dalle famose opere del grande architetto e designer milanese con lo stesso nome.