Italian Tech Award, tecnologia e sostenibilità sono il futuro del Paese

Italian Tech Award

Italian Tech Award Ph Paolo Pettigiani, No Panic Agency

Il titolo di Italian Tech Person of the Year quest’anno va a Luca Travaglini che con la sua fattoria verticale riconferma l’importanza della tecnologia nel supportare un futuro più sostenibile. Insieme a lui, gareggiavano altri 11 maghi del tech dalle idee altrettanto originali, innovative e stimolanti.

Che impatto ha la tecnologia in Italia oggi? Questa la domanda all’origine della competizione Italian Tech Award organizzata da 2031 con la collaborazione di Italian.Tech, la piattaforma del gruppo GEDI dedicato ai temi di tecnologia, futuro e innovazione. La risposta: molto. Con candidati i cui progetti hanno innovato campi che vanno dal design alla finanza, dall’entertainment all’informazione; l’iniziativa dimostra il potere della tecnologia di mettere in atto idee brillanti.

Il vincitore del titolo Italian Tech Person of the Year 2021, quest’anno nella sua undicesima edizione, è Luca Travaglini, il cofondatore di Planet Farms, la fattoria verticale più grande d’Europa che produce cibo sano, di alta qualità e a basso impatto ambientale alle porte di Milano.

La premiazione è avvenuta giovedì 9 dicembre durante la cerimonia conclusiva degli Italian Tech Award presso la Triennale di Milano. “Siamo davanti alla più alta concentrazione per metro quadrato di innovazione al mondo. Startupper, investitori, giornalisti: un pubblico che rappresenta l'Italia perché l'Italia è una startup nation”, ha detto Cristiano Seganfreddo, presidente di 2031, alla conduzione della cerimonia insieme al direttore di Italian.Tech Riccardo Luna, e il direttore di Millionaire Eleonora Chioda.
E, in effetti, l’Italia vanta un estesissimo network di startup fondate su territorio nazionale (nel 2020 erano già più di 12mila) che sembra destinato a crescere, anche considerando il continuo successo di questa competizione. Ad accompagnare la serata di premiazione ci sono state una serie di lettere proiettate sul futuro e firmate da brillanti menti italiane come l’astrofisica Ersilia Vaudo, l’architetto Stefano Boeri, l’autore Paolo Iabichino, il filosofo Leonardo Caffo, il funzionario dell’ONU Simone Cipriani e la comica Giada Biaggi.

La vittoria di Luca Travaglini ha riconfermato l’importanza della tecnologia nel favorire e supportare un futuro più sostenibile e attento al modo in cui produciamo le risorse. Ma il founder di Planet Farms concorreva con altri 11 maghi del tech selezionati per le loro idee altrettanto originali, innovative o stimolanti che, oggi più che mai, sembrano portare una ventata di freschezza per il futuro del Paese.

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Italian Tech Award Ph Paolo Pettigiani , No Panic Agency

Quando tech incontra il design

Fra i concorrenti più vicini al mondo del design figurava Enrica Arena, cofondatrice di Orange Fiber, una startup che dal 2013 produce tessuti realizzati con gli scarti delle arance di Marinella di Napoli.  

Un altro nome che ha fatto della tecnologia un’arma del design è Alessio Lorusso, trentenne italiano che costruisce stampanti 3D da quando aveva 17 anni ed è arrivato a brevettare Roboze, la stampante 3D più precisa al mondo, rivoluzionando completamente la produzione industriale nel settore.

Insieme a loro, fra i finalissimi c’era anche Fabio Viola, uno dei game designers più talentuosi in Europa che si è conquistato il podio per i suoi giochi a fini educativi come “Play Alghero”, un sistema di giochi per promuovere il patrimonio artistico e culturale della città, e “Father and Son” da lui disegnato per il Museo Archeologico di Napoli. 

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Italian Tech Award Ph Paolo Pettigiani, No Panic Agency

Offrire soluzioni digitali

Se c’è un mondo in cui la tecnologia regna sovrana è quella delle startup, e gli Award hanno confermato che anche in Italia non siamo da meno. Da Simone Beckerman, il papà di Depop, l’e-commerce per i capi vintage che fa impazzire i Gen Z, a Giuseppe Virgone, l’imprenditore che sta digitalizzando la pubblica amministrazione con la sua PagoPa Spa, non sono mancati nomi di founders nella lista dell’Italian Tech Person of the Year.

Altri fiori all’occhiello sono Simone Mancini, tornato in Italia dall’Australia proprio per fondare ScalaPay, una startup che offre soluzioni di pagamento dilazionato per gli acquisti online, e Luca Rossettini che con un dottorato in propulsione spaziale lancia in orbita decine di satelliti con la sua compagnia D-Orbit.

Tecnologia per intrattenere e informare

Infine, impossibile ignorare il valore della tecnologia nel comunicare messaggi, trasmettere emozioni ed educare in modo più immediato, accessibile e divertente.

Fra i candidati che hanno fatto di questo concetto il loro motto compariva Norma Cerletti, che dopo essersi licenziata come insegnante in una scuola di infanzia, ha aperto il canale YouTube Norma’s Teaching, dove le sue lezioni di inglese le hanno conquistato 42mila followers in un anno.

Anche Khaby Lame, tiktoker ventunenne con il secondo profilo più seguito al mondo sulla piattaforma, e Giulia Galieti, selezionata come alfiere della Repubblica a soli 18 anni per aver realizzato un video diventato virale sul vaccino del Covid, sono stati selezionati per il premio avendo dimostrato la capacità di sfruttare i nuovi media per veicolare i loro messaggi.

A chiudere la lista anche Ambra Sabatini, atleta olimpica che dopo un incidente continua a correre e raccogliere medaglie e record grazie ad una protesi da corsa. Ancora una volta, una conferma del potere della tecnologia di spingerci oltre i nostri limiti.

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Italian Tech Award Ph Paolo Pettigiani, No Panic Agency