Dopo aver progettato lo spazio dedicato alle conferenze Arena “Drafting Futures”, la Biblioteca del Salone e il Bookstore Corraini, il duo creativo formato da Andrea Trimarchi e Simone Farresin firma l’allestimento della nuova “fiera nella fiera” dedicata alle cose rare. Ecco le loro anticipazioni
12 libri da mettere sotto l’albero o da regalarsi. Tra scoperte, affondi e visioni
Un viaggio tra interior design al femminile, 3 monografie iconiche e i legami tra design, fotografia e marketing. Poi, la trasformazione di Gedda, l’innovazione sociale, un reportage di Branzi e… 50 designer sul divano
STORIE
Almost Nothing di Nora Wendl, University of Illinois Press
in inglese
La storia di uno dei capolavori dell’architettura modernista – la Edith Farnsworth House di Mies van der Rohe – vista per la prima volta con gli occhi della cliente, restituendole così il giusto posto nella storia. Attraverso la ricca corrispondenza lasciata dalla Farnsworth, personalità colta e influente di Chicago nonché medico affermato, emerge una vicenda totalmente diversa da quella narrata a oggi che va a scardinare la sua immagine di ex amante arrabbiata dell’architetto. I lavori di questi 140 m² di vetro e acciaio si conclusero, infatti, amaramente con una causa tra architetto e costruttore e una contro-causa della proprietaria, le cui accuse furono archiviate come non comprovate. I ricordi della Farnsworth si alternano alle riflessioni dell’autrice sulla misoginia e ambizione professionale, dando vita a un saggio creativo su amore, solitudine, bellezza e ricerca del divino.
Almost Nothing di Nora Wendl, University of Illinois Press
INTERIOR DESIGN
Making Space di Jane Hall, Phaidon
in inglese
Un’esaustiva indagine, illustrata con centinaia di fotografie, su come le donne abbiano continuamente ridefinito gli interni. Organizzato in ordine alfabetico – da Aino Aalto a Diana Żurek – il libro presenta il lavoro di 250 interior designer – note, meno note ed emergenti da oltre 50 paesi a partire da metà Ottocento. Sebbene si ritenesse che le donne avessero una conoscenza innata della casa, il genere ha limitato per molto tempo il loro riconoscimento professionale. La decorazione era vista come un'estensione del lavoro domestico non retribuito. Superando, quindi, spesso barriere di classe, razza e pregiudizi istituzionali – la loro creatività si esprime non solo in ambienti belli, ma anche profondamente personali e politicamente significativi. Tra le italiane: Gae Aulenti, Cristina Celestino, Emanuela Frattini Magnusson, Paola Navone, Elisa Ossino, Nanda Vigo.
Making Space di Jane Hall, Phaidon
MONOGRAFIE
Shiro Kuramata di Deyan Sudjic, Phaidon
in inglese
Un omaggio all’eredità di Shiro Kuramata, l’influente designer giapponese scomparso prematuramente nel 1991, che con la sua estetica tradizionale fusa con i principi del design occidentale occupa un posto di rilievo nella storia del design contemporaneo. Il volume – riedizione della monografia pubblicata nel 2013, con un’introduzione sempre di Deyan Sudjic, in 406 pagine e con 600 immagini di cui molte inedite – esplora la ricca produzione di arredi ed edilizia commerciale improntata sull’utilizzo di materiali industriali valorizzati attraverso le loro qualità intrinseche, come trasparenza, traslucidità o tattilità. In omaggio alla predilezione di Kuramata per la materialità, la monografia è presentata in uno speciale cofanetto in acrilico. Saggi e riflessioni personali vanno alle origini del suo mondo creativo che affonda le radici nell’infanzia dilaniata dalla guerra.
Shiro Kuramata di Deyan Sudjic, Phaidon
DESIGN
Hello Image di Tulga Beyerle, Viktoria Heinrich, Esther Ruelfs, con saggi di K. Grcic, T. Hwang, V. L. Heinrich, L. Rapp, E. Ruelfs, S. Schumacher, D. Sudjic, Hirmer Publishing
in tedesco e inglese
Catalogo della mostra in corso fino al 12 aprile 2026 al Museum für Kunst & Gewerbe di Amburgo, il volume esplora la presentazione di un prodotto e la relativa immagine pubblicitaria dall'inizio del XX secolo a oggi, evidenziando quanto siano diversi e complessi i legami tra design, fotografia e marketing e come la loro integrazione possa decretare il successo di un brand. Con esempi che vanno dagli anni Venti – quando grafica, fotografia e design si unirono per la prima volta – a oggi, con la messa in scena digitale contemporanea. Tra gli esempi: Caffè Hag, il primo modello di sviluppo di un marchio che passa dalla grafica alla fotografia come nuovo mezzo di progetto; Olivetti, una delle prime aziende a istituire un proprio reparto pubblicitario per creare e mantenere una brand image; Apple, negli anni Ottanta e Novanta, pioniera nella presentazione dei prodotti.
Hello Image di Tulga Beyerle, Viktoria Heinrich, Esther Ruelfs, con saggi di K. Grcic, T. Hwang, V. L. Heinrich, L. Rapp, E. Ruelfs, S. Schumacher, D. Sudjic, Hirmer Publishing
ARABIA SAUDITA
Saudi Modern: Jeddah in Transition, 1938–1964 di Abdulrahman e Turki Gazzaz / Bricklab, ArchiTangle
in inglese
Mettendo in luce 15 case study, insieme a saggi accademici e contributi visivi, il volume offre un’approfondita indagine sul patrimonio architettonico modernista in progressiva scomparsa della città portuale di Gedda, in Arabia Saudita. La trasformazione urbana del centro, da piccola città murata e snodo strategico per i pellegrini diretti alla Mecca a metropoli moderna e ramificata, prende avvio nel 1938 con la scoperta dei giacimenti petroliferi, che attirano aziende e istituzioni internazionali e segnano l’inizio della sua profonda riconfigurazione architettonica e infrastrutturale. Come reazione a questo mutamento radicale, il linguaggio vernacolare è stato mitizzato e gli sviluppi modernisti dei successivi trent’anni vengono oggi percepiti come non autentici per cui molti edifici sono stati, e vengono ancora, demoliti per far posto a nuovi megaprogetti.



