Manifestazioni Focus on Dries Otten Testo di Elisabetta Donati de Conti Aggiungi ai preferiti Manon - courtesy photo © Dries Otten Blocchi di colore, volumi assertivi, dettagli giocosi e contrasti audaci: la poetica spaziale di Dries Otten passa attraverso tutti questi ingredienti per tradursi in ambienti impregnati della sua visione dell'interior design, decisamente spumeggiante ma ben lontana dall'ostentazione… Nome: Dries Otten. Luogo dove lavori: Anversa. Il tuo account su instagram: @driesotten Descrivi di che cosa si occupa il tuo studio: aggiungo una componente onirica al pragmatismo della progettazione di mobili, dell'architettura d'interni e della scenografia. Dove hai studiato? All'istituto Henry van de Velde, dell'università di Anversa. Dries Otten - photo © Rizon Parein I progetti che stai seguendo in questo momento: un panificio, una copisteria e alcune residenze private ad Anversa, Bruxelles, Lilla e Amsterdam. Il progetto che sogni un giorno di realizzare: una casa vacanze brutalista su una scogliera, con un piccolo laboratorio e una scala che porta giù fino al mare. Il progetto che ti ha più influenzato: tutto quello che ha disegnato Huib Hoste. Un elemento che non può mancare in ogni tuo progetto: il pragmatismo. Disco Dining, Sien & Pieter Jan - courtesy photo © Dries Otten Centro città o geografie remote? Città durante l'inverno e campagna d'estate. Qualcosa che hai in casa e che hai disegnato tu: abito nel mio showroom, quindi al momento uso i mobili Danzan e Altare per i miei vinili e il mio giradischi, in giro ci sono le lampade Bastos, c'è poi un prototipo della serie di tavolini e sgabelli Misfit a fianco ad una panchina Japon, mentre alcune poltroncine Tondis sono più vicine alla vetrina. CBGB - photo © Kaatje Verschoren Cosa ti piace collezionare durante le passeggiate? L'abbronzatura. Se in casa potessi costruire un passaggio segreto, dove porterebbe? Ad una piscina soleggiata oppure, d'inverno, ad una spa. Cosa fai di solito la domenica? Vado in bicicletta, visito le mostre, incontro gli amici e mangio un sacco. Il tuo posto preferito a Milano: sono stato a Milano sono una volta, per aiutare un amico ad allestire la sua mostra in galleria. Ricordo solo che il cibo era ovunque delizioso. Studio MOMU, fashion museum in Antwerp - photo © Jef Jacobs DWA Studio ti chiede: design firmato o anonimo? Ovviamente mi piace molto il design firmato, ma dal momento che il design viene anche spesso usato nella battaglia per lo status sociale, direi che più che le icone preferisco mercatini dell'usato dove trovare cose strambe. Vorresti fare una domanda all'intervistato che verrà dopo di te? Cosa ti piace bere?
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