La ricerca O.O.O., curato da Giulio Ceppi per Assufficio, analizza l’evoluzione di mentalità e spazi legati al mondo del lavoro. Per imparare a progettare nuovi uffici temporanei, con un occhio di riguardo all’inclusività
L’evoluzione dell’outdoor design, tra sfide e opportunità per il Made in Italy

Roda, Ph. Saverio Lombardi Vallauri
Il segmento dell’arredo e design vocato alla vita en plein air. Intervista Roberto Pompa del Consiglio di Presidenza di Assarredo nonché Presidente di Roda
La linea temporale dell’universo outdoor si intreccia con profonde trasformazioni sociali e con l’evoluzione delle abitudini dell’abitare. I prodotti pensati per vivere all’aria aperta rispondono oggi più che mai al bisogno di coniugare qualità progettuale e comfort, senza rinunciare all’estetica che tradizionalmente appartiene agli spazi interni. Ma come si è evoluto questo settore? In che modo la performance tecnica incontra oggi il design? E come la progettazione ha saputo abbracciare i valori di durabilità e sostenibilità? Ne abbiamo parlato con Roberto Pompa, membro del Consiglio di Presidenza di Assarredo e figura chiave nell’evoluzione dell’arredo outdoor grazie alla sua azienda, Roda.
In Italia, l’arredo outdoor è stato a lungo percepito come un ambito marginale. Dopo gli anni Sessanta, con la crescita dell’edilizia residenziale, ha iniziato a guadagnare rilevanza. Negli anni Ottanta si è assistito alla diffusione della plastica, materiale economico e funzionale, che ha segnato una prima fase di espansione. Negli anni Novanta è avvenuto un salto di qualità, con l’introduzione di materiali pregiati come il legno, che hanno contribuito a una maggiore attenzione al design e alla durabilità.
La svolta decisiva è arrivata nel 2003, quando, insieme all’architetto e designer Rodolfo Dordoni, abbiamo iniziato a ripensare radicalmente il concetto di arredo per esterni. Ci siamo resi conto che il settore era dominato da aziende verticali, specializzate in specifici materiali – dal ferro battuto al legno – con un approccio tecnico e orientato alla performance più che progettuale. Da lì è nata l’idea di un nuovo linguaggio estetico e funzionale, capace di elevare l’outdoor al livello dell’arredo indoor, sia in termini di design che di qualità complessiva.
Dal punto di vista sociale, l’apertura verso la natura, testimoniata dall’introduzione di grandi vetrate, portici e giardini, ha rappresentato un forte impulso per l’industria dell’arredamento, che ha iniziato a superare concetto di prestazione tecnica. Il mobile da esterno ha cominciato a curarsi di più dell’estetica, ma inizialmente mancava ancora un vero dialogo con l’arredo indoor. All’interno della casa movimenti come il minimalismo, il massimalismo e il decorativismo avevano già definito un’identità forte del design italiano, riconosciuto a livello internazionale. È proprio osservando questa frattura che insieme a Dordoni abbiamo avviato un progetto con l’obiettivo di creare mobili da esterno che condividessero la stessa matrice culturale, valoriale ed estetica di quelli da interno. È così che il mobile da esterno è diventato parte integrante del sistema arredativo nel suo complesso. Un cambio di paradigma, assolutamente inedito fino a quel momento.
Roda è stata tra le prime aziende a introdurre questa visione dell’"IN and OUT", facendo da apripista. Subito dopo, molte altre realtà hanno colto le nuove opportunità offerte dal segmento outdoor. Per la prima volta, arredo interno e arredo esterno hanno viaggiato su binari paralleli, condividendo qualità, ricerca stilistica e background culturale. È nata così una vera e propria “via italiana” all’outdoor, un unicum che esiste solo nel nostro Paese.
Questa rivoluzione ha interessato anche il contesto urbano: se da un lato le metrature interne si sono ridotte, dall’altro è cresciuta l’attenzione verso gli spazi esterni con balconi, terrazzi, logge che oggi rappresentano un’estensione fondamentale della casa e un elemento strategico nell’offerta immobiliare.
Ci siamo resi conto che il contatto con la natura è imprescindibile e dunque l’arredo outdoor è diventato ancor più protagonista delle nostre abitazioni, affermandosi definitivamente. In questo senso
Oggi la sfida è individuare materiali che possano davvero resistere alle condizioni esterne senza comprometterne l’estetica. È importante sottolineare che, per quanto avanzata possa essere la tecnologia, non esiste un materiale completamente immune al naturale processo di fading causato dall’esposizione agli agenti atmosferici. Dunque non basta puntare esclusivamente sulla performance tecnica, come nel caso dell’acciaio inox, dell’alluminio o del carbonio, che sono indubbiamente resistenti ma spesso restituiscono una sensazione visiva troppo fredda e artificiale. Credo sia necessario trovare un equilibrio tra resistenza e armonia estetica: i materiali devono saper dialogare con la natura, non contrastarla. L’obiettivo è sviluppare soluzioni che non solo garantiscano durabilità e sostenibilità, ma che si integrino in modo organico e coerente con l’ambiente. L’innovazione non deve mai prescindere dalla sensibilità estetica e dalla capacità del prodotto di entrare in relazione con l’ambiente che lo circonda.
Come accennato, la pandemia ha segnato un vero punto di svolta. Il settore contract ha vissuto e continua a vivere un’evoluzione qualitativa importante, spinta dal rinnovato desiderio di viaggiare e vivere esperienze. Si tratta di una tendenza strutturale, destinata a generare ricadute positive a lungo termine sull’intera filiera.
I grandi operatori internazionali investono nella riqualificazione di numerose strutture ricettive, aprendo spazi di manovra significativi anche dal punto di vista economico per le aziende del nostro settore.
In questo scenario, l’Italia ha un vantaggio competitivo unico: la via italiana dell’outdoor è qualcosa di distintivo, che nessun altro Paese è in grado di replicare. Siamo in grado di offrire una varietà e una qualità di soluzioni senza pari, capaci di coniugare estetica, funzionalità e cultura del progetto.
Ci attendiamo diversi anni di crescita sostenuta in questa direzione. È una grande opportunità per le aziende italiane, che devono saperla cogliere con visione e capacità di adattamento.
È un aspetto cruciale. Proprio per valorizzare e dare una rappresentanza concreta alla via italiana dell’outdoor, è nato il Gruppo Arredi per Esterno all’interno di Assarredo. Far parte di questo gruppo, sotto l’egida di Assarredo e FederlegnoArredo, che si esprime poi anche attraverso il Salone del Mobile è fondamentale. Per cogliere le opportunità che questo mercato offre, serve un’azione condivisa, strutturata e visibile ai massimi livelli. Solo così possiamo promuovere in modo efficace l’identità e il valore della proposta outdoor italiana. Essere una squadra con una voce riconoscibile e con tutte le sue specificità, ci permette di essere protagonisti a livello globale. Il presupposto dell’eccellenza è sempre il valore culturale: è dalla cultura che nasce tutto il resto, il design, la qualità, la cura del dettaglio. Senza questo substrato, non ci sarebbe quella forza distintiva che rende il Made in Italy apprezzato nel mondo.