Sono tutte italiane e tutte in qualche modo attingono al tema della memoria. Anche quando attraversano l’attualità sportiva, legata all’inaugurazione imminente delle Olimpiadi Invernali. Sono 10 e per la maggior parte atterrano nei circuiti culturali più riservati, al di fuori del mainstream, meglio se fuori porta. Proprio là dove le dimore storiche sono pronte ad animarsi di guizzi e scintille del buon progetto
Rallentare, per cambiare urgentemente
L’ultimo numero della rivista belga DAMN° offre una selezione di punti di vista diversi sul tema del tempo, sotto forma di opere d'arte e prodotti che cercano di pungolare uno degli argomenti filosofici e scientifici più sfuggenti della storia dell'uomo
Nell'editoriale del numero 79 di DAMN°, Gabrielle Kennedy invita i lettori a una riflessione sul tempo in un contesto economico, ma anche sociale, nel quale la velocità è diventata la misura del successo. Così, accade che rallentare, concedersi delle pause o addirittura degli stop diventino sinonimi di opportunità perse. Ma il mondo a questa velocità è insostenibile e distorce valori che invece sappiamo di dover coltivare – sostenibilità, comunità, cooperazione, generosità, pazienza e lentezza – con gesti che richiedono impegni consapevoli e grossi cambiamenti. Tra le pagine di questo DAMN° viene così dato spazio ai designer e agli artisti che sviscerano, ognuno con la propria cifra stilistica, l'ossessione contemporanea per il tempo, indagandola, celebrandola e denunciandola criticamente, da Felix Gonzalez-Torres a Noboru Tsubaki, da Jeffrey Gibson a New York fino a Raphaël Barontini a Parigi, passando con Maxine Bédat per il settore che più di tutti porta a galla la relazione indissolubile tra tempo e produzione, quello del fast-fashion. In più, anche due focus dedicati alle riflessioni messe in scena da Scandinavia e Lituania durante la Biennale di Architettura di Venezia.
Un numero, che mentre quindi propone le più disparate e dirompenti analisi attorno a questo tema così intangibile, fa suo il manifesto gentile di David Womack, che invita a rallentare e ad abbandonare l'era delle grandi idee in favore di quella (auspicabile) della preservazione, scardinando l'idea di futuro – nelle nostre illusioni sempre semplice e ordinato – e abbracciando il presente, caotico e ingarbugliato.
La redazione di DAMN° chiude questo numero con una raccolta di 38 prodotti selezionati, tra la sedia Dan Outdoor di Zanotta, la Bellhop da terra di Flos, il lampadario Troag di Foscarini e molto altro.
Crediti
Video: Michele Foti
Testo originale: Gabrielle Kennedy
Foto: courtesy by DAMN°
Magazine: DAMN°
Editore: DAMNtown Ltd



