750 disegni di Tadao Ando, i taccuini di Zanuso e Mulas, il sistema idrico di NYC. Poi, l’estetica spaziale, i Big Data, il packaging, Milano, gli scatti di Almodóvar e, immancabili, architettura e natura.
 
 
La nuova newsletter di Vogue Business spiega perché i brand bruciano gli NFT sperimentali
 
Una nuova modalità (digitale) con la quale i brand possono manipolare i prezzi, agendo sulla scarsità, è spiegata da Vogue Business, che porta i casi di diversi marchi di moda e beauty: “una delle principali peculiarità delle blockchain e degli NFT è che non possono essere modificati, replicati, né cancellati, il che conferisce autenticità e ne attesta la proprietà, ma dà anche luogo a scarsità di questa risorsa. Quindi cosa succede se i brand del settore luxury (molti dei quali attualmente stanno testando il terreno degli NFT) desiderano modificare o eliminare un NFT che hanno immesso sul mercato? Lo può bruciare”. (articolo completo disponibile previa iscrizione)
Magazine: Vogue Business 
Nazione: Regno Unito 
Articolo: “Perché i brand bruciano gli NFT” 
Autore: Maghan McDowell




 
 
