Maestri del design: gli archivi da visitare una volta nella vita
Da Lina Bo Bardi ad Achille Castiglioni, una guida agli archivi storici da visitare o consultare online per riaccendere l’amore per il progetto e il vivere
Cosa rende maestro un “Maestro”? Siamo ormai assuefatti all’espressione “Grandi Maestri”, e pensiamo a queste figure adagiate su un olimpo lontano. Si tratta in realtà di donne e uomini che hanno saputo vivere la propria vita con pienezza, relazionandosi al mondo con amore attraverso il proprio lavoro, lasciandoCI una scia di bellezza e meraviglia di cui tutti possiamo ancora nutrirci. Questo è possibile anche grazie alla determinazione di chi oggi ha raccolto, tenuto insieme e preservato un tesoro fragile, fatto per lo più di fotografie, fogli, disegni, film, oltre che di edifici e oggetti.
Non importa l’età, la professione, il grado di interesse per l’architettura o il design: tutti noi abitiamo una casa, attraversiamo una strada o ci sediamo su una sedia. In base a come ci rapportiamo con questi spazi o oggetti, stando al feng shui, possiamo attrarre o respingere flussi di abbondanza cosmica. Tanto vale imparare da alcuni dei migliori progettisti che hanno saputo unire il senso profondo della vita negli oggetti e negli spazi quotidiani, offrendoci generosamente questa sintesi.
Potremo apprendere il senso di comunità dai progetti di Lina Bo Bardi in Brasile, la produzione di massa raffinata di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, la visione olistica di Frank Lloyd Wright per cui una casa non poteva stare sopra una collina ma doveva essere parte di essa. Zaha Hadid ci ha offerto visioni di un futuro fluido e libero dove le divisioni non hanno senso di esistere, mentre Luis Barragán ci ha svelato la sacralità attraverso l’unione di acqua e colore.
Il criterio di selezione ha preso in considerazione la facilità di accesso, la coesione e l’unità dei materiali raccolti in un solo luogo o ente. Per tutti gli altri ci sono molte raccolte e archivi online come quello del CCA, oppure Internet Archive, US Modernist, o ad esempio il NAMA, gli archivi nazionali di architettura moderna giapponese, così come tutti gli archivi di riviste di settore, uno fra tutti l’Archivio Domus. Ecco una guida agli archivi dei grandi maestri del design e dell'architettura: buon viaggio.
Guida agli archivi dei grandi maestri del design e dell'architettura
Eames Office
“Abbiamo iniziato cercando di comprendere il comportamento della famiglia e un vocabolario di materiali e tecniche, attraverso un approccio logico all’economia e adattato a un sistema industrializzato di produzione di massa. Abbiamo concordato che la Casa non deve avanzare richieste insistenti per se stessa, ma piuttosto aiutare come sfondo per la vita lavorativa” – Charles Eames
Fondata nel 1941 da Charles e Ray Eames, l’Eames Office ha dato contributi significativi al mondo del design e, oggi, ottant’anni dopo, comunica, preserva ed estende questo lascito. Dopo il matrimonio nel giugno 1941, Charles e Ray si trasferirono in California senza lavoro o prospettive concrete. Arrivati a Los Angeles, fecero rapidamente amicizie e iniziarono la loro carriera con Richard Neutra. Oggi, l’Eames Office continua a promuovere e costruire su questa eredità, curando mostre e lavorando con la Eames Foundation per preservare la Eames House.
Dove: Diverse sedi tra cui la Eames House & Foundation, 203 Chautauqua Boulevard, Pacific Palisades, California.
“Se vuoi essere felice per un'ora, ubriacati. Se vuoi essere felice per tre giorni, sposati. Se vuoi essere felice per una settimana, uccidi un maiale e dai un banchetto. Se vuoi essere felice per tutta la vita, fatti un giardino” – Carlo Scarpa
Tra il 1958 e il 1974 il Museo di Castelvecchio è stato magistralmente restaurato e allestito da Carlo Scarpa, uno dei più importanti architetti e designer del XX secolo. Aperto al pubblico, è possibile visitarlo e accedere all’Archivio Carlo Scarpa presente al suo interno: include testimonianze fotografiche storiche e rilievi tecnici del museo, a cui si sono aggiunti preziosi documenti grafici legati al museo e all’architetto. Il percorso museale comprende circa trenta sale con opere d’arte e oggetti storici e la raccolta di tutti i materiali documentari relativi al restauro e allestimento del Museo di Castelvecchio, compresi tra il 1958 e il 1974.
Dove: Museo di Castelvecchio, Corso Castelvecchio 2, Verona.
“... Non ho mai trascurato il surrealismo del popolo brasiliano, le sue invenzioni, il suo piacere di riunirsi, ballare, cantare. Per questo ho dedicato il mio lavoro di Pompéia ai giovani, ai bambini e alla terza età: tutti insieme” – Lina Bo Bardi
L’archivio di Lina Bo e Pietro Maria Bardi testimonia decenni di dedizione alla cultura, architettura, design e arti, rivelando un interesse genuino per la cultura brasiliana e una fase storica del XX secolo. Ospitato nella Casa de Vidro a San Paolo, che un tempo fu la loro casa oggi diventata museo, è suddiviso tra Fondo Lina Bo Bardi e Fondo P. M. Bardi. Include disegni, documenti, testi, fotografie, film, appunti, modelli, opere d’arte, oltre 15.000 fotografie e oggetti popolari brasiliani. Accessibile solo con prenotazione, l’archivio possiede anche una biblioteca con libri su arte, architettura, politica, filosofia e altre discipline. Molti lavori sono stati resi accessibili anche online.
Dove: Rua General Almério de Moura, 200, Morumbi, São Paulo.
“L’esperienza non dà certezza né sicurezza, ma anzi aumenta la possibilità di errore. Direi che è meglio ricominciare ogni volta da capo con umiltà perché l’esperienza non rischi di tramutarsi in furbizia” – Achille Castiglioni
Nel 2011, gli eredi di Achille Castiglioni hanno firmato un accordo con la Triennale di Milano per aprire al pubblico lo Studio Museo Achille Castiglioni e mantenere il suo archivio. Visto il successo – i visitatori ad oggi 2024 sono 89.000 – la famiglia ha creato la Fondazione Achille Castiglioni nel 2014 “per catalogare, ordinare, archiviare, digitalizzare i progetti, i disegni, le foto, i modelli, i film, le conferenze, gli oggetti, i libri, le riviste, insomma tutto il mondo dentro il quale Achille ha lavorato durante più di 60 anni di attività, prima con il fratello Pier Giacomo, poi dal 1968, da solo”, come si legge sul sito della Fondazione. Lo studio, situato proprio di fronte al Castello Sforzesco di Milano, è un vero gioiello e visitabile quasi tutti i giorni con visite guidate. La Fondazione Achille Castiglioni ogni anno promuove attraverso mostre temporanee il metodo progettuale di Castiglioni.
Dove: Piazza Castello, 27, Milano.