I libri più interessanti su hospitality e dintorni

una selezione di libri dedicati al mondo dell'hospitality

Hotel a cinque stelle, antichi palazzi nobiliari trasformati in guest house contemporanee, strutture-museo costellate di opere d'arte, case sull'albero nelle quali si può pernottare... esistono tanti tipi di progetti alberghieri diversi, con caratteristiche e difficoltà variabili. E per ognuno c'è un libro (o più) che lo racconta

Spazio transitorio per eccellenza, poiché a parte rare eccezioni nessuno vi soggiorna a tempo indeterminato, l'albergo è un luogo dove si incontrano persone ed esperienze. "Gente che viene, gente che va", come recita la frase che apre e chiude il film Grand Hotel con Greta Garbo e John Barrymore, e spesso chi esce è diverso da come era entrato. 

Se nell'immaginario collettivo l'hotel è un simbolo del viaggio come movimento fisico e a volte anche interiore, il mondo dell'ospitalità riveste una grande importanza anche per i professionisti dell'architettura e del design e per le aziende impegnate nel settore del mobile. Per i primi, la progettazione di una struttura ricettiva è un importante banco di prova su cui sperimentare idee e soluzioni innovative che potranno poi trovare applicazione anche in altri ambiti. Per le seconde, l'hospitality rappresenta un segmento di mercato trainante e un bacino di committenza negli ultimi anni in grande sviluppo – lo abbiamo notato anche durante l'ultima edizione del Salone del Mobile.Milano, dove numerose proposte erano dedicate a questo comparto. 

Per tutti, abbiamo selezionato una serie di letture che approfondiscono le diverse tipologie di hotel, comprese alcune emerse in tempi relativamente recenti, cercano di sviscerare il legame tra gli architetti e le strutture che frequentano come clienti, o semplicemente propongono una carrellata di progetti in cui lusso e design si sposano alla perfezione.

Culture: The Leading Hotels of the World, a cura di Spencer Bayley, Monacelli Press

Culture: The Leading Hotels of the World, a cura di Spencer Bayley, Monacelli Press

Viaggiare è prima di tutto un'esperienza culturale: è questo l'assunto che sta alla base del secondo volume della collana sviluppata dalla blasonata casa editrice Monacelli Press, oggi parte della galassia Phaidon, insieme alla piattaforma The Leading Hotels of the World con i suoi oltre 400 alberghi di lusso sparsi per il mondo e alla società newyorchese The Slowdown. Gli 80 hotel a cinque stelle selezionati per questo coffee book e ritratti da fotografi internazionali non sono soltanto belli, ma hanno un legame profondo con il territorio che li ospita e promuovono attivamente l'arte, l'architettura o la gastronomia locali. Il Brown's Hotel di Mayfair, a Londra, per esempio, è il più antico della città ed è considerato ancora oggi un'icona dello stile british, portatore di un "certo non so che". Come scrive Pico Iyer nella sua prefazione: "la cultura è difficile da definire come 'bellezza' o 'gusto', ma la riconosciamo quando la vediamo: è quel tesoro nascosto che va oltre il semplice vedere le cose e ci regala un paio di occhi nuovi".

Where Architects Sleep, a cura di Sarah Miller, Phaidon

Where Architects Sleep, a cura di Sarah Miller, Phaidon

Il titolo di questa guida pubblicata nell'anno della pandemia da Phaidon e già diventata un piccolo classico, se aggiungiamo un punto interrogativo, è una domanda che tutti ci siamo fatti prima o poi: dove dormono gli architetti famosi? Che tipo di alloggio sceglie, cioè, quando si trova a viaggiare per lavoro o per diletto chi nel quotidiano progetta (anche) le lobby più sconografiche e le suite più sontuose del pianeta ragionando su quali accorgimenti utilizzare per favorire il riposo di altri? Il libro curato dalla giornalista Sarah Miller raccoglie i consigli di 250 progettisti tra i più rinomati, da Daniel Libeskind a Shigeru Ban, da Norman Foster a Kengo Kuma. Una curiosità: l'indirizzo più citato è quello del 7123 Hotel a Vals, in Svizzera. Niente di troppo sorprendente, dal momento che il resort condivide gli spazi con il complesso termale progettato da Peter Zumthor, nota meta di pellegrinaggio per gli appassionati di architettura e design.

Be My Guest. Contemporary Welcoming, a cura di Raul Betti, Elisa Pegorin e Greta Ruffino, Rizzoli

Be My Guest. Contemporary Welcoming, a cura di Raul Betti, Elisa Pegorin e Greta Ruffino, Rizzoli

Dire che Aldo Parisotto e Massimo Formenton conoscono bene il mondo dell'ospitalità sarebbe un eufemismo: con il loro studio Parisotto + Formenton Architetti, fondato nel 1990, i due professionisti hanno progettato strutture ricettive e resort di lusso immersi in alcuni tra i più affascinanti paesaggi italiani, dalla riviera ligure alle Dolomiti. Un libro di recente pubblicazione ripercorre questo filone della loro carriera attraverso sei realizzazioni emblematiche, in cui la fusione armonica con il contesto è un elemento determinante. Tra queste, il pluripremiato boutique hotel Casa di Langa, affacciato su ettari di vigna piemontese, l'hotel Capitolo Riviera di Genova Nervi (ex Astor) ristrutturato in modo da non guastarne l'allure brutalista e una residenza di campagna del primo Ottocento trasformata in guest house per conto di un'azienda vinicola sulle colline di Arquà Petrarca, in Veneto.

Passalacqua. A love letter to Lake Como, Assouline

Passalacqua. A love letter to Lake Como, Assouline

Eletto come miglior albergo al mondo nel 2023 dai compilatori del The World's 50 Best Hotels, un gruppo di 580 esperti anonimi, il Passalacqua di Moltrasio è un luogo carico di storia. Nella villa del diciottesimo secolo vista lago che lo ospita, infatti, pare abbiano dormito Napoleone Bonaparte, Vincenzo Bellini e Winston Churchill. Chi volesse conoscerne i segreti, e ammirare gli spettacolari giardini terrazzati sull'acqua o gli interni arredati all'insegna dell'eclettismo con tessuti Fortuny alle pareti, marmi e chandelier in vetro di Murano di Barovier & Toso, troverà tutto quello che cerca nell'elegante volume Passalacqua. A love letter to Lake Como uscito a giugno nella collana dedicata all'ospitalità dell'editore parigino Assouline, con gli scatti della fotografa Daria Reina e le illustrazioni di Andrea Ferolla.

La Mamounia Marrakech, di Laurence Benaïm, Assouline

La Mamounia Marrakech, di Laurence Benaïm, Assouline

Nella stessa collana, il libro della giornalista di moda francese Laurence Benaïm, già autrice di un'apprezzata biografia di Yves Saint-Laurent, rende omaggio a un leggendario hotel di lusso a pochi passi dalla Medina della città marocchina che nel suo secolo abbondante di storia ha ospitato vedette del cinema e uomini politici, cantanti e sportivi. Progettata nel 1923 da Henri Prost e Antoine Marchisio, la "Gran Signora" (Grande Dame) di Marrakesh ha subito un recente restyling architettonico da parte dello studio Jouin Manku. Il designer Patrick Jouin e l'architetto Sanjit Manku hanno saputo trovare una sintesi felice tra la tradizione locale, con la sua opulenza e i suoi decori raffinati da mille e una notte, e uno stile contemporaneo fatto di arredi Made in Italy di Cassina e Pedrali e lampadari monumentali come quello, firmato Lasvit, che attira tutti gli sguardi nella hall.

Dimore del Salento, di Luciana Di Virgilio, Rizzoli

Dimore del Salento, di Luciana Di Virgilio, Rizzoli

Può sembrare superfluo ricordarlo, ma non tutte le strutture ricettive nascono e crescono come tali. Esiste, al contrario, tutto un filone di interventi basati sulla riconversione di palazzi storici e altri edifici sui generis in guest house dal fascino moderno. Un esempio sono le tre dimore del Settecento – Palazzo Muci, Maritati e Matteo, le "tre emme" – ristrutturate dallo chef francese Guy Martin a Nardò, in Salento, e arredate con un mix di mobili di design e opere d'arte. Le ritroviamo, insieme ad altre architetture tipicamente salentine ritratte dal fotografo Filippo Bamberghi, in questo libro curato dalla designer Luciana Di Virgilio che ha anche il pregio di saper raccontare con calore un "altrove vicino" e a portata di mano descrivendone riti e atmosfere.

The World's Best Art & Design Hotels, di Corynne W. Pless, Lannoo

The World's Best Art & Design Hotels, di Corynne W. Pless, Lannoo

Un'altra tendenza in grande fermento è quella degli art hotel: degli alberghi, cioè, che fanno a gara con le gallerie d'arte offrendo ai loro ospiti la possibilità di soggiornare in mezzo a pezzi da collezione firmati dai più famosi artisti contemporanei. In The World's Best Art & Design Hotels, la giornalista e scrittrice americana Corynne Pless raccoglie 28 esempi da tutto il mondo di strutture esclusive, spesso fondate da collezionisti, in cui la presenza di opere d'arte non è un semplice accessorio ma un elemento costitutivo del progetto e in cui, per esempio, può capitare di dormire accanto a una scultura di Takeshi Murakami o camminare in una sala comune tra le creazioni pop di Andy Warhol e Robert Indiana.

Modern Tree Houses, di Florian Siebeck, Taschen

Modern Tree Houses, di Florian Siebeck, Taschen

La tipologia della casa sull'albero affascina da sempre adulti e bambini, per i quali può essere il teatro in cui mettere in scena complicate ed emozionanti avventure oppure il luogo dove mettersi al riparo dal resto del mondo osservando la vita scorrere dall'alto come il barone rampante di Italo Calvino. Negli ultimi anni, però, hanno visto la luce diverse interessanti architetture sospese che funzionano come degli hotel e permettono ai loro ospiti di vivere in comunione con la natura. Alle "case vacanza sugli alberi", spesso firmate da prestigiosi studi di architettura come Snøhetta (progettisti di The 7th Room ad Harads, in Svezia), è dedicato un capitolo del volume Modern Tree Houses di Taschen, in uscita a metà ottobre con i testi di Florian Siebeck e le illustrazioni di Marie-Laure Cruschi. C'è anche un esempio italiano, quello delle casette a forma di pigna disegnate da Claudio Beltrame per la Malga Priu, in Friuli.

Remote Places to Stay vol. 2 Gestalten, a cura di Debbie Pappyn e David De Vleeschauwer, Gestalten

Remote Places to Stay vol. 2 Gestalten, a cura di Debbie Pappyn e David De Vleeschauwer, Gestalten

Sarà in libreria a ottobre (a partire dal 7) anche il secondo volume della raccolta di alberghi unici situati in luoghi remoti edita da Gestalten e curata da Debbie Pappyn e David De Vleeschauwer. Come il libro precedente, anche Remote Places to Stay vol. 2 presenta una selezione di strutture straordinarie dove il vero lusso consiste nella possibilità di allontanarsi da tutto e da tutti e fare come consiglia la frase riportata sulla copertina: "andare dove le mappe si fanno più sfumate – verso posti lontani e meno conosciuti dove il rumore della vita moderna si dissolve e la bellezza grezza della terra comincia a farsi sentire". Su un fiordo norvegese, per esempio, in un piccolo boutique hotel, l'Union Øye, che sembrerebbe fuori dal tempo se non fosse per gli arredi contemporanei (i bagni, per esempio, vengono da Firenze e sono di Devon & Devon).

8 settembre 2025
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