Il successo dell'arredamento made in Italy in India

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Minotti, flagship store di Ahmedabad (India), photo courtesy Minotti

Lo scorso anno, nel gigante asiatico l’export italiano di arredamento è cresciuto del 25,7%. L’ambasciatore Vincenzo de Luca, insieme alle aziende presenti sul territorio, spiega le ragioni dell’ottima performance

Secondo i dati dell’Agenzia ICE in India, l’export italiano di arredamento in India è cresciuto del 25,7%, superando i 50 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2022 sul 2021. Il mercato indiano dell’arredamento va tenuto d’occhio: ha raggiunto un valore di 32,32 miliardi di euro nel 2021, e secondo le previsioni entro il 2028 sfiorerà i 50 miliardi. Quella indiana, spiega l’Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, è l’economia che cresce più rapidamente tra i paesi del G20 e il Made in Italy è apprezzato per innovazione, stile, comfort, qualità, eleganza e design high-tech.

“Il mercato indiano è in costante espansione grazie anche a una classe media sempre più attenta e disponibile economicamente a spendere per la casa e l’arredamento di qualità. Il nostro export e la nostra presenza hanno ancora ampi margini di crescita in questo settore” spiega Vincenzo de Luca, ambasciatore d'Italia in India. Se guardiamo alla tradizione indiana del design e a quella italiana, ricorda de Luca, possiamo notare analogie e spazi per approfondire sempre di più i rapporti tra i due Paesi. “La nostra storia è una storia di influenze e scambi di esperienze, soprattutto in campo culturale e artistico. L'ispirazione è sempre stata reciproca. Sono numerose le storie di designer italiani ispirati da esperienze indiane, come quella di Ettore Sottsass e del suo lavoro ispirato all'architettura e ai colori dell'India meridionale”. D'altra parte, continua l’ambasciatore, i designer indiani hanno sempre guardato al mondo del design italiano come riferimento “a partire dagli studi nei nostri più importanti istituti di design e mantenendo vivo il legame con la comunità dei designer italiani”.

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Vincenzo de Luca, Ambassador of Italy to India, photo courtesy

Le aziende italiane secondo de Luca stanno mostrando un interesse crescente verso il mercato indiano sia come mercato di sbocco finale sia come centro produttivo per lo stesso mercato indiano e per tutto il resto del mercato asiatico: “L’Ambasciata e il sistema Italia in India svolgono un ruolo di accompagnamento delle imprese con un consolidato sostegno istituzionale e informativo e, sempre di maggiore impatto, un ruolo promozionale dell’Italia come meta per turismo e investimenti, come partner di affari e consentendo quell’integrazione tra economia e cultura, scienza e lifestyle che ci invidiano nel mondo”. Le attività di promozione economica e culturale dell’Ambasciata, riassume il rappresentante diplomatico, sono ormai appuntamenti fondamentali nel calendario degli eventi nelle principali città indiane, come l’Italian Design Day, che si svolgerà a inizio marzo, proprio per lanciare il Salone del Mobile con designer, operatori del settore e stampa specializzata. 

Proprio il grande evento del design milanese ha segnalato la crescita di interesse e di presenze dal subcontinente: “Quella indiana è stata tra le primissime nazionalità in termini di visitatori al Salone del Mobile del 2022, con oltre 4 mila presenze. Sono convinto che questa positiva esperienza si ripeterà anche quest’anno, considerato il feedback positivo della scorsa edizione e il grandissimo interesse che già sto riscontrando con molti dei miei interlocutori. La cura del dettaglio, l’artigianalità e la ricerca estetica sono tratti che affascinano il pubblico indiano, raffinato e alla ricerca di pezzi da poter mostrare nelle proprie case”.

 

Conferma il quadro positivo Molteni&C, presente da oltre dieci anni nel Paese: “Anche per Molteni&C il mercato indiano ha fatto registrare un incremento del 27% rispetto all’anno precedente, con un apprezzamento sempre crescente per il nostro approccio al design, sofisticato, elegante e con quell’atteggiamento di raffinatezza che la clientela indiana sa interpretare molto bene”. Il 2021 si è quindi chiuso con soddisfazione per il brand, per quanto riguarda l’India: “L’anno appena trascorso, infatti, ha visto la realizzazione di importanti progetti residenziali, dove l’arredamento Molteni&C - spaziando dalla cucina, alle zone living e alle aree dedicate alle cabine armadio e letto – ha finito con il rappresentare la quasi totalità dei mobili all’interno di quelle che potremmo definire vere e proprie mansions”. Ma il 2022 non è stato solo un anno positivo in termini di fatturato, per Molteni&C: “Ha creato le premesse per l’ulteriore espansione della nostra presenza nel Paese, che si svolgerà, nell’anno in corso, attraverso una nuova organizzazione di vendita locale e con l’apertura di due nuovi Flagship Stores a New Delhi che Mumbai”.

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Poliform, monobrand di New Dehli (India), photo courtesy Poliform

Nuove aperture e buone prospettive anche per Poliform, che accanto ai monomarca di Bangalore, Hyderabad, Delhi e Ahmedabad, si appresta a inaugurare un nuovo store a Mumbai, e successivamente a Calcutta: “Confermo sicuramente i dati ICE, che riflettono una nostra crescita sul mercato indiano, in modo particolare nel 2021 sul 2022” spiega Marco Longoni, export manager di Poliform. “L’anno scorso siamo cresciuti del 50% e tutti i segnali al momento ci dicono che l’ottima performance potrebbe ripetersi anche quest’anno”.

Il brand è presente in India da oltre dieci anni, riflette Longoni, ma fino ad oggi le potenzialità del Paese erano rimaste in sordina: “La ragione era il gusto delle precedenti generazioni. I più giovani oggi invece apprezzano molto il design italiano moderno e la crescita della domanda cui stiamo assistendo: è una questione generazionale”. Quello che ancora manca rispetto al resto dell’area, spiega l’export manager, è una catena di distribuzione in grado di dare soddisfazione a questa domanda. Ma ci sono ampi spazi per essere ottimisti: “Temi come la gestione del lavoro e il rapporto con i distributori sono ancora embrionali rispetto ad altri Paesi vicini. Ma la nazione ha potenzialità enormi considerando che, a differenza di altri, l’India può contare su molti giovani che hanno studiato interior design e architettura e che parlano perfettamente inglese”. Gli ottimi risultati degli ultimi anni, conclude, sono lo specchio di queste prospettive.

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Minotti, flagship store di Hyderabad (India), photo courtesy Minotti

Alessandro Minotti, General Manager e terza generazione dell’omonima azienda di famiglia fondata nel 1948, sottolinea il fil rouge che unisce la fiera al crescente interesse dei giovani indiani per l’arredamento italiano di design e qualità: “Le nuove generazioni hanno scoperto lo stile Minotti in occasione del Salone del Mobile, un evento irrinunciabile che ha registrato negli ultimi anni molte presenze da parte del consumatore indiano, che sceglie il design contemporaneo made in Italy”. Rispetto poi allo sprint degli ultimi anni del vicino dragone, l’elefante sembra avanzare con sempre maggiore solidità: “Se la Cina è una realtà ormai consolidata, l’India è oggi un mercato emergente dalle grandi potenzialità in cui Minotti è presente già da diversi anni con due monobrand store a Hyderabad e Ahmedabad. L’azienda guarda al futuro e nuove aperture sono previste in altre città”.