Al “supersalone” le sedie raccontano l’evoluzione della società
Con 30 sedie insignite del Premio Compasso d’Oro e oltre 100 menzioni d’onore, Take your seat/Prendi posizione, a cura di Nina Bassoli, mette in mostra una grande verità: la seduta è testimone ed espressione politica, sociale e culturale del proprio tempo.
Grazie alla collaborazione con ADI/Premio del Compasso d’Oro, dal 5 al 10 settembre presso il quartiere fieristico di Rho, il “supersalone” ospiterà il grande progetto-installazione Take Your Seat / Prendi posizione. Conviviality of the Chair / Solitudine e convivialità della sedia, contribuendo ad animare con suggestioni e spunti di riflessione l’evento speciale del Salone del Mobile.Milano curato dall’architetto Stefano Boeri.
Protagonista della mostra, la seduta. Anzi, oltre 130 sedute. Perché non c’è altro oggetto che riesca a sintetizzare meglio il valore del design nel tempo. Sia quando essa rappresenti una tendenza momentanea, sia quando si faccia interprete di un’idea di portata epocale. A partire da questa consapevolezza, si dipana un percorso narrativo unico che, dal 1954 a oggi, racconta come il design abbia veicolato, attraverso le diverse forme (ma non solo) della sedia, i grandi cambiamenti della società, reagendo ai nuovi paradigmi culturali con invenzioni, linguaggi e contenuti inediti.
Con un dispositivo allestitivo di grande impatto, studiato da Alessandro Colombo e Perla Gianni Falvo, la mostra sarà in grado di generare grande emozione nel pubblico e, contemporaneamente, veicolerà informazioni grazie a cui sarà facile percepire e comprendere un’era – la sua organizzazione politico-sociale e i suoi paradigmi culturali – semplicemente osservando le sue sedute, i materiali di cui sono fatte, le tecnologie utilizzate, l’approccio estetico che le ha plasmate. Contenuti audiovisivi accoglieranno il visitatore in un ambiente teatrale e immersivo, da esplorare come un paesaggio, seguendo la curiosità più che un percorso rigido prestabilito, per soffermarsi sui modelli che interpretano le diverse epoche: a partire dal boom degli anni Cinquanta, attraverso i moti rivoluzionari del Sessantotto, la crisi petrolifera degli anni Settanta, fino ad arrivare alle questioni ecologiche e ambientali e ai grandi interrogativi contemporanei.
Distribuita nei quattro padiglioni del “supersalone”, la mostra è divisa in altrettante sezioni tematiche incentrate su un particolare modo di utilizzare la sedia (Take your seat / Prendi posizione; Work Learn Produce / Lavorare Imparare Produrre; Cook Set Share / Cucinare Apparecchiare Condividere; Going Out: Going Public / Uscire fuori: Entrare nello spazio pubblico), con l’aggiunta di una sezione “extra” all’interno dell’ADI Design Museum (The Fifth Quarter / Il quinto quarto), conclusione – o inizio – ideale del percorso. Ogni sezione può essere intesa sia come mostra idealmente autonoma, sia come parte di un unico discorso che, con continui rimandi, dispiega questa collezione unica al mondo per qualità e coerenza storico-scientifica.
Cosa produce l’azione di sedersi? Quali pensieri, meccanismi e relazioni inneschiamo da seduti? Come ci rapportiamo agli atri individui e allo spazio? Come, da oggetto strettamente individuale, la sedia, messa a sistema con altri esemplari, è in grado di generare scambio e condivisione? Raccolte sullo sfondo di una serie di comportamenti, anziché classificate per elementi tipologici e compositivi, gli oggetti esposti si animeranno di una nuova vita, caratterizzata da una forte presa sulla realtà e sull’attualità, indipendentemente dalla loro data di nascita.