Focus on Davide Fabio Colaci
Architetto, critico, curatore e docente: Davide Fabio Colaci si destreggia abilmente tra la teoria e la pratica del progetto degli interni, indagando forme e spazi con il suo studio fondato dieci anni fa, con il quale trasforma case, negozi, uffici, ristoranti, stand e mostre.
Nome: Davide Fabio Colaci
Luogo dove lavori: Milano
Il tuo account su instagram: @davide_fabio_colaci
Descrivi di che cosa si occupa il tuo studio: Il mio studio si occupa di progetto e di ricerca nel mondo degli interni e dell’architettura. Per noi ogni cosa è progetto.
Dove hai studiato? Al Politecnico di Milano, dove oggi insegno, e alla facoltà di architettura di Porto.
Il progetto che stai seguendo in questo momento: la ristrutturazione di un vecchio mulino elettrico in provincia di Mantova e un interno in una casa di Gio Ponti: la Domus Aurelia.
Il progetto che sogni un giorno di realizzare: una fattoria, un luogo pensato per la convivenza sostenibile d’interspecie, ovvero un interno integrato per uomini e animali.
Il progetto che ti ha più influenzato: sono sempre stato affascinato da tutti gli architetti giapponesi, dalla prima alla quinta generazione, anche se formalmente non ho mai cercato similitudini. Sono stati per me importantissimi.
Un dettaglio che non può mancare in ogni tuo progetto: l’oblò o la forma circolare in genere, torna sempre.
Centro città o geografie remote? Sono un cittadino anche quando sono in mezzo al deserto, ma da cittadino cerco sempre di evadere dalla città.
Qualcosa che hai in casa e che hai disegnato tu: Lo specchio Lula che ho disegnato insieme a Margherita Sanfelici per Interno Italiano.
Cosa ti piace regalare? Cibo, tutto ciò che è edibile.
Se in casa potessi costruire un passaggio segreto, dove porterebbe? Porterebbe sicuramente a casa di amici.
Cosa fai di solito la domenica? Non ho un rito specifico o un’abitudine, ma mi piace molto leggere e fare sport.
Il tuo posto preferito a Milano: un minuscolo giardino pubblico intitolato a Gianluigi Bonelli, inventore di Tex Willer nascosto tra gli edifici di via Mac Mahon. È dedicato solo ai bambini e da poco hanno messo una piccola statua del personaggio sul suo cavallo Dinamite.
Keith Pillow di DAAA Haus ti chiede: penne o spaghetti? Penne, ma rigorosamente lisce.
Vorresti fare una domanda all'intervistato che verrà dopo di te? C’è un momento in cui hai capito di essere un progettista ? Se sì, quale.