Italia chiama Giappone

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Designer che hanno scelto in nostro paese come destinazione. Per studiare, ritrovarsi, vivere. Per caso o scelta. Storie diverse accomunate da un atteggiamento comune: la gioia della contaminazione.

L’Italia da sempre ha attirato talenti da tutto il mondo, affascinati dalla cultura del progetto, dall’abilità artigiana, dal pensiero consapevole e razionale legato alla concezione dello spazio e alla funzionalità delle forme. Queste sono cinque storie di designer giapponesi che hanno scelto l’Italia come meta. Percorsi diversi, dal furniture al flower design, che hanno brillato per coraggio e intuizione, dedizione e costanza, e che si sono distinti per l’apertura alla diversità, la disponibilità alla contaminazione, l’entusiasmo per la ricerca. Sfumando credi e filosofie per creare qualcosa di nuovo, ricco, unico.

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Ripamonti, De Padova, 2020

Keiji Takeuchi

Nato a Fukuoka ma cresciuto in Nuova Zelanda – dove si laurea in Product Design – Takeuchi gira il mondo prima di stabilirsi in Italia. Studia anche a Parigi, all’ENSCI/ Les Ateliers; poi torna in Giappone, nel 2005, dove collabora con Naoto Fukasawa Design Ltd per sette anni. Si trasferisce quindi a Milano per fondare la sede europea dello studio del maestro e dopo un breve periodo da freelance, nel 2015 apre il suo design office, che oggi si trova nel quartiere Ripamonti in un edificio ex industriale recuperato. «In Italia mi sento bene», afferma il designer dalla mentalità cosmopolita, che però nella capitale meneghina ha deciso di vivere e lavorare. La sua è una poetica molto personale che mescola cultura del design e tradizione artigianale made in Italy con una sensibilità squisitamente orientale che si manifesta in una continua ricerca di armonia, equilibrio e nello studio meticoloso del colore e della luce. I suoi oggetti sono puri ed essenziali, ma non ama essere definito minimalista: usa la semplicità per aggiungere un livello di estrema ricercatezza e sottolineare l’essenza e la forza dei materiali. Una semplicità che viene applicata anche al modo in cui gestisce il suo lavoro; non è alla ricerca di molti progetti, ma preferisce concentrarsi su un obiettivo alla volta per dare sempre il meglio, alla ricerca continua di nuove opportunità. Profondamente affascinato dalla realtà industriale italiana, ricca di aziende dalla lunga storia, illuminate da passione per il design, capacità pratica e intuizione progettuale, ha lavorato per Boffi, De Padova, Living Divani, Fucina, sperimentando forme e nuove lavorazioni per sedute, tavoli, lampade, accessori per la cucina, arredo bagno. All’estero ha disegnato per Geiger / Herman Miller, Ligne Roset, Cruso, Fredericia, Ichendorf, by Interiors Inc. Jaxson Koen/Lixil. Per quest’ultima, azienda giapponese particolarmente visionaria che promuove la filosofia di nuova semplicità per la stanza da bagno, il designer ha firmato Concave, una vasca dalle linee sinuose, concepita per abbracciare il corpo e offrire un’esperienza di completo relax. Per De Padova è il progetto della seduta Ripamonti: una poltrona comoda e avvolgente che si ispira alle forme voluminose degli anni Settanta – molto care al designer – rivisitate però con sensibilità contemporanea.

keijitakeuchi.com

@keiji__takeuchi

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Keiji Takeuchi photo by Alberto Strada

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Ripamonti, De Padova, 2020

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Ripamonti, De Padova, 2020

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Ripamonti, De Padova, 2020. Courtesy De Padova

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Ripamonti, De Padova, 2020

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Concave, Jaxson Keon, 2020. Courtesy Lixil/Jaxson Keon

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Concave, Jaxson Keon, 2020. Courtesy Lixil/Jaxson Keon

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Concave, Jaxson Keon, 2020. Courtesy Lixil/Jaxson Keon

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Perfette Imperfezioni – Perfect Imperfections, in collaboration with Prof. Toru Ota Professore alla Ritsumeikan University di Kyoto.

Haruka

Artista visiva, si laurea in Pittura presso l’Università delle Belle Arti di Tokyo. Studia Storia dell'Arte Orientale e Occidentale e si dedica alla realizzazione di opere contemporanee seguendo un’ispirazione libera. Dopo gli studi, intraprende la carriera di modella, che la porta a Milano: la città diventerà presto la sua seconda casa e l’arte la sua occupazione principale. Attualmente vive tra Tokyo e l’Italia, dedicandosi alla ricerca e alla speculazione all’interno di Studio SH2, con sede a Brugherio. Le creazioni di Haruka si ispirano all’idea dell’incompiuta bellezza (in giapponese “Mikan no bi”) mutuata dallo Zen giapponese, filosofia che celebra la bellezza dell’incompiuto ed esorta a una ricerca individuale della verità attraverso l’esperienza. Il suo primo progetto espositivo, Perfette Imperfezioni, si concentra proprio sull’indagine della bellezza incompleta, imperfetta perché ogni compimento corrisponde inevitabilmente alla sua fine, al suo crollo. La sala del tè (“Sukiya”) diventa espressione di “Mikan no bi” perché tutto ciò che si trova al suo interno è reso intenzionalmente asimmetrico. In questo spazio, le persone imparano a contemplare la bellezza non perfetta attraverso i sensi e a sperimentare il fascino dell’“incontro irripetibile”, perché ogni cerimonia del tè unisce persone diverse in un modo mai uguale a sé stesso.

studiosh2.it/

@studiosh2tokyo

Haruka

Haruka

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2 bath tub + screen

Eidos, Vassalli, 2021.

Kensaku Oshiro

Oshiro nasce nell’isola di Okinawa, nel 1977. A Milano consegue un Master in Disegno Industriale presso la Scuola Politecnica di Design, nel 1999 e nel 2004 entra a far parte dello studio Lissoni & Partners con il quale collabora fino a metà 2012, quando si trasferisce a Londra per lavorare nello studio Barber Osgerby. Nel 2015 torna a Milano, dove apre il suo studio, ribattezzato nel 2017 OSHIRO. Nella sua pratica design, storia e innovazione vengono rielaborate con una sensibilità che fonde precisione e cura progettuale della scuola italiana con la poeticità delle forme organiche tipica della tradizione giapponese. Nel suo portfolio, sedute, lampade e accessori per aziende italiane (come Zanotta, Poltrona Frau, De Padova, Glass Italia), e nipponiche. Per by Interiors Inc. ad esempio, furniture brand con sede a Tokyo, Oshiro ha disegnato Sweep, una famiglia di sedie in legno – dalla dining chair allo sgabello – che si caratterizza per la combinazione di braccioli, seduta e gambe con uno schienale realizzato con una macchina a controllo numerico. Linee rigorose e senza tempo la rendono adatta per arredare ambienti domestici ma anche spazi pubblici. Tra i progetti più recenti del designer, Eidos è una collezione per il bagno in travertino realizzata per l’azienda toscana Vaselli che comprende lavabo a colonna con accessori, vasca, paravento, porta asciugamani e panca. Qui le caratteristiche peculiari del materiale lapideo vengono esaltate da un lavoro attento al dettaglio, per ottenere volumi scultorei che sembrano modellati da luci e ombre, eleganti ma ugualmente funzionali. «Eidos è forma. Una forma che sa raccontare il tempo, la spazialità e l’autenticità della pietra».

oshiro.it

@kensakuoshiro

KENSAKU OSHIRO 02

Kensaku Oshiro

1 wash basin

Eidos, Vassalli, 2021

3 towel hanger

Eidos, Vassalli, 2021

4 bench

Eidos, Vassalli, 2021

1 sweep

Sweep, by Interiors Inc, 2018

2 sweep arm

Sweep, by Interiors Inc, 2018

3 sweep counter

Sweep, by Interiors Inc, 2018

Salone del mobile Salone del mobile
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Life and Death, Green Fingers Market, 2021.

Satoshi Kawamoto

Nasce in Giappone, dove cresce in un condominio circondato dal verde. Un privilegio (visto che parliamo della città di Tokyo), che ha segnato tutta la sua vita, dedicata all’osservazione e rielaborazione della natura. Prima di fondare il primo Green Fingers Market, nella capitale nipponica lavora in un negozio di mobili, poi in un caffè: in entrambi si occupa anche della gestione dei piccoli spazi verdi connessi e da lì capisce la sua vocazione. Si trasferisce a New York, dove fonda il secondo negozio, quindi il terzo a Milano, la città che lo conquista e dove decide di fermarsi. Oggi Satoshi Kawamoto è un Master Plant Artist, Direttore Creativo di Green Fingers, spazi dove piante e arbusti si mescolano a oggetti trovati in viaggi, tessuti, piccole composizioni che offrono ispirazioni di stile per una progettazione del verde originale. Il suo obiettivo: rivoluzionare il modo in cui le persone si relazionano e interpretano il ruolo delle piante nella loro vita; una missione che porta avanti con una costante e appassionata attività di designer spaziando dallo styling di negozi, ristoranti e department store alla collaborazione con importanti marchi di moda per eventi e installazioni. «Voglio che le persone scelgano le piante come fossero abiti o accessori. Valgono le stesse regole dello styling di un look: abbinarle con un vaso o una stanza della casa è come coordinare un top con dei pantaloni o delle scarpe. Poi le piante sono perfetti accessori: io le uso come sciarpe, bandane e tote bag!». Del resto, il suo motto è: “The garden was not built in a day”, ovvero con le piante ci vuole pazienza, cura ma anche stile. Parasite Palm e Life and Death sono due lavori che ben mostrano la sua filosofia, improntata a esaltare la bellezza innata delle piante e la loro mutevolezza nel tempo. Il primo è recentissimo: una colonna di foglie di palma che emerge dal pavimento raggiungendo il soffitto del Green Fingers Market di Milano e prende vita come una figura aliena. Life and Death reinterpreta il precetto di Lavoisier, mettendo in scena un naturale ciclo di causa-effetto, di nascita ed estinzione. In questo modo la morte non è un’assenza di identità ma una fase di trasformazione, carica di energia e consapevolezza.

satoshikawamoto.com

greenfingersmarket.com

@satie_san

@grenfingersmarket

Kawamoto 2019

Kawamoto 2019

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Parasite Palm, installation. Salone del Mobile 2021, Green Fingers Market Milan, Via Savona 21

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Parasite Palm, installation. Salone del Mobile 2021, Green Fingers Market Milan, Via Savona 21

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Life and Death, installation. Fuorisalone Milan 2019, Via Vincenzo Monti 36

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Life and Death, installation. Fuorisalone Milan 2019, Via Vincenzo Monti 36

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Life and Death, installation. Fuorisalone Milan 2019, Via Vincenzo Monti 36

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Life and Death, installation. Fuorisalone Milan 2019, Via Vincenzo Monti 36

 

Salone del mobile Salone del mobile
Living Divani_ Moon Externsion of family (2)

Moon, Living Divani, 2021.

mist-o

Noa Ikeuchi e Tommaso Nani si incontrano durante gli studi all’Istituto Europeo di Design di Milano e da subito iniziano a collaborare proponendo i primi progetti al Fuorisalone, nel 2006, e al SaloneSatellite, nel 2009 e 2010. Nel 2012 fondano mist-o, studio con base a Tokyo e Milano che nel nome racchiude la sua filosofia: un incontro di eredità e tradizioni progettuali diverse che nella ricerca di un linguaggio semplice ed essenziale trovano armonia e significato. mist-o si occupa di disegno a tutte le scale, da accessori ad arredi fino al design d’interni e l’architettura, con produzioni che spaziano dalla grande serie alle piccole edizioni. Progetti curati nel dettaglio e nei materiali, dalle forme rigorose e calibrate che esprimono la perfetta fusione di due personalità che hanno saputo sublimare le differenze in una poetica personale e ricca di spunti e ispirazioni. Attualmente Tommaso e Noa dividono la propria vita tra l’Italia e il Giappone, lasciandosi contaminare vicendevolmente dai loro paesi di origine e lavorando con un team geograficamente diffuso, nella radicata convinzione che la comprensione profonda della cultura locale sia fondamentale per portare concretezza e valore sia al progetto che al committente. Tra i loro clienti Arflex Japan, Cappellini, Ichendorf, Oluce. Per Living Divani e Zanotta il duo ha firmato rispettivamente un mobile da camera e un tavolo: due progetti accomunati da modularità e funzionalità, in piena risposta delle esigenze di flessibilità dell'arredo contemporaneo della casa, come degli spazi di lavoro. Ambrosiano è un sistema di tavoli caratterizzato da eleganza, ricerca sui materiali, molteplici possibilità di customizzazione e sostenibilità. Solo quattro componenti, disegnati in ogni dettaglio, si uniscono a formare la struttura architettonica del tavolo: una coppia di cavalletti, con i montanti a sezione ovale inclinati in rovere naturale o tinto nero, ospita due traversi di acciaio paralleli funzionali a collegare saldamente i cavalletti mediante otto viti e a reggere diversi tipi di piani. Per Living Divani è Moon, un progetto articolato in tre contenitori con dimensioni diverse che li rendono adatti a diversi ambienti e usi: un modulo di diametro 70 cm con un’apertura superiore a battente, uno su mobile ruote e una soluzione che deriva dalla combinazione di due cilindri.

mist-o.com

@studio_misto