Storie Deem Journal, il design come pratica sociale Aggiungi ai preferiti Il quarto numero della rivista semestrale losangelina, intitolato “A Sense of Place”, esplora i modi in cui l’essere umano crea significato in relazione ai luoghi “Il design è un processo che porta valore. Il design è un’esperienza di condivisione fondamentale. Il design è ovunque”. Sono i valori cardine su cui poggia Deem, rivista semestrale losangelina che esplora il tema del design come elemento per le comunità, in grado di creare conversazioni transdisciplinari e intergenerazionali. “A Sense of Place” è il titolo del quarto numero, che allarga una conversazione sul design già avviata nelle edizioni precedenti: Designing for Dignity, Pedagogy for a New World, Envisioning Equity, A Sense of Place. "Lo spazio è quantificabile. Può essere misurato, prodotto e manipolato. Il luogo è qualitativo. È più difficile misurare un'esperienza o una sensazione condivisa. Il luogo esiste nelle e attraverso le relazioni, valori e cultura ed è facilitato dallo scambio umano", racconta Nu Goteh, tra i fondatori di Deem Journal. Deem si avvale del contributo di collaboratori con un ampio spettro di età e provenienza geografica, per dare forma a interviste, saggi e interventi di opinione. Il numero si apre con una conversazione con Theaster Gates, che dà una seconda vita a spazi abbandonati attraverso una serie di opere incentrate sulla teoria dello spazio, sullo sviluppo del territorio e sulla scultura. In conversazione con due dei fondatori di Deem e fotografato da Nolis Anderson, Gates condivide le sue prospettive sul tema dei luoghi come filo conduttore della sua pratica. Spiega Gates: “Le teorie sullo stare insieme stanno già evidenziando una sorta di disfunzione nell'ordine sociale. Ma c'è davvero bisogno di teorie su come stare dobbiamo insieme?” Il numero accoglie il punto di vista di autrici e autori come Femi Adeyemi, fondatore della stazione radio online e piattaforma medi NTS, che discute il tema della connessione, delle reti digitali e della radio online come luogo di confronto e interazione pubblica. Doreen Chan, artista e creatrice della piattaforma interattiva HalfDream, parla dello studio dei sogni della pratica del placemaking non fisico. E poi una conversazione tra Cara Page, operatrice culturale e curatrice, e Sasha Constanza-Chock, studiosa di comunicazione, designer partecipativa, attivista e docente di Media Civici al MIT: un dialogo aperto che tocca il tema della progettazione di luoghi che mettano al centro l'assistenza, la disabilità, la giustizia e la guarigione. Inoltre, Valencia Gunder racconta il suo approccio all’educazione e al lavoro di empowerment che ruota attorno al gentrificazione climatica, mentre Ramsay Taum, fondatore e presidente del Life Enhancement Institute (LEI) of the Pacific LLC e custode della cultura nativa hawaiana, inquadra la relazione tra persone e luoghi: “I valori che ruotano attorno a un luogo prendono vita quando diamo priorità alla relazione tra le nostre risorse e le altre. Per esempio: tra chi vive in città e chi abita nel deserto esiste un diverso rapporto con il tema dell’acqua, giusto?”
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