Il celebre artista americano ci ha lasciato all’età di 83 anni. Il Salone del Mobile.Milano ha avuto l'onore di collaborare con lui durante la 63a edizione, ospitando l’opera “Mother”, con musica di Arvo Pärt, al Museo della Pietà Rondanini – Castello Sforzesco, e durante la serata di apertura ufficiale al Teatro alla Scala con "The Night Before. Object Chairs Opera"
Carlo Mollino, l’architetto surrealista fuori dagli schemi

Photomontage of the Horse Riding Club, Carlo Mollino, 1941. © Carlo Mollino, Collection Rob C. Beyer
Park Books edita la prima monografia completa che, attraverso lasciti scritti e vari materiali d’archivio, indaga il contributo di Carlo Mollino all’architettura e al movimento modernista
Una personalità poliedrica, un eclettismo innato e un’ossessione per le forme biomorfe e il corpo femminile. Carlo Mollino è genio e sregolatezza. Architetto e designer con idee in largo anticipo sui tempi, ha lasciato un segno importante nel panorama artistico del ‘900.

Copertina di Carlo Mollino. Architect and Storyteller
Nato nel 1905 a Torino, si forma al Politecnico laureandosi nel 1931. Fotografo, scrittore, alpinista, sciatore, inventore di motori, pilota acrobatico d’aereo e professore di Architettura allo stesso Politecnico di Torino fino alla sua morte nel 1973, Mollino è noto a livello internazionale soprattutto per i suoi arredi - pezzi unici o limited edition, oggi oggetti di culto battuti nelle aste più prestigiose - e per i suoi scatti erotici. Prima con una Leica, poi con una Polaroid, non ha mai smesso di fotografare: dagli interni delle case negli anni ’30 e ’40 alla creazione di collage e fotomontaggi in cui cavalli bianchi galoppano davanti ai suoi edifici fino alle oltre 1.300 polaroid recuperate tra i suoi effetti personali dopo la morte che ritraggono donne (vestite o seminude) in interni eleganti messe in posa da lui stesso: adagiate su una poltrona, nascoste dietro a una tenda di velluto, sdraiate su un tappeto…

Self-portrait in the surreal interior of Mollino’s personal studio, Casa Miller in Turin. © Carlo Mollino
Ma se negli anni il Mollino fotografo, designer e progettista di interni è stato studiato e approfondito attraverso scritti e mostre in giro per il mondo, è anche vero che molta meno attenzione è stata dedicata al suo contributo nel campo dell’architettura. Partendo da questo presupposto, con il volume “Carlo Mollino. Architect and Storyteller”, edito da Park Books, gli autori Napoleone Ferrari e Michelangelo Sabatino offrono la prima monografia completa della sua opera architettonica. Presidente del Museo Casa Mollino di Torino, co-fondato nel ‘99 con Fulvio Ferrari il primo, e professore presso il College of Architecture dell’IIT di Chicago il secondo, attingendo a ricchi materiali d’archivio, nonché agli scritti dello stesso Mollino, i due autori ritengono che i contributi molliniani all’architettura - e, in particolare, al movimento modernista - sono significativi e peculiari proprio in quanto affini al surrealismo.

Teatro Regio 1965-73, Turin. The stage in its original 1973 configuration. © Sergio Cavallo
Contando anche gli schizzi di quando era studente universitario, il volume raccoglie, documenta e racconta 122 architetture tra progetti realizzati e mai compiuti (tra questi ultimi sono davvero interessanti: la Casa sull’Altura, la Truss House e la Stazione funiviaria al Fürggen). Sfogliando le pagine del libro, tra disegni, fotografie, schizzi, illustrazioni, saggi e articoli, si possono ammirare e studiare capolavori come il Teatro Regio - con la famosa sala “di una forma intermedia tra l’uovo e l’ostrica” semiaperta verso il palcoscenico - e la Camera di Commercio di Torino, un prisma in vetro e acciaio che sembra fluttuare nel vuoto; ma anche opere prime e meno conosciute come il Circolo Ippico torinese, in piedi 20 anni e poi demolito; la stazione della seggiovia Lago Negro a quota 2.286 metri, un’opera tridimensionale dove la forma di un galeone poggia sulla struttura di un aereo da turismo; la Casa Cattaneo sull’altopiano di Agra, con i suoi sbalzi audaci e belvederi sospesi; e ancora la Casa del Sole, a Cervinia, un condominio in cemento armato di nove piani sormontata e conclusa asimmetricamente da una capanna in legno.
Anche se guardando i suoi edifici non è immediatamente evidente che dietro ad essi ci sia la stessa mano, si riconoscono tratti tipici della sua architettura, come la ricerca del movimento volumetrico, della sospensione aerea, delle strutture a sbalzo; la scelta di colori personali e vivaci, utili a creare ambienti che diventano scenografie dell’esistenza; il “femminile” come componente e costante riferimento simbolico; volumi con sporgenze e rientranze disposti a diversi livelli nello spazio; l’utilizzo di linee e superfici curve. I suoi sono anche progetti concettuali che raccolgono riferimenti culturali, letterari, psicologici, funzionali, evocativi. Tanto che nel 2015 Paolo Portoghesi ha scritto: “Uno dei pochi architetti che ha cercato di tradurre la sensibilità surrealista in un’opera di architettura è stato proprio Carlo Mollino”. Con il suo lavoro e le sue passioni Mollino ha contaminato diversi ambiti, senza mai appartenere a un movimento preciso. L’eclettismo che lo caratterizza rende difficile catalogarlo. Ma probabilmente questo, è proprio quello che voleva.
Titolo: “Carlo Mollino. Architect and Storyteller”
Autore: Napoleone Ferrari e Michelangelo Sabatino
Casa editrice: Park Books
Anno di pubblicazione: 2021
Pagine: 456
Lingua: Inglese