Solice

Un divano dalla struttura minimalista e rigorosa, per un effetto confortevole e decorativo al tempo stesso.

Cini Boeri progetta Botolo nel 1973, dando vita ad un nuovo stile di design, dove si poteva scegliere l’altezza delle gambe per avere nella versione alta una sedia da pranzo oppure uno stile, allor

Seguite le linee e le superfici fluide e dolcemente curve, che caratterizzano le poltrone Brigitte. 

La collezione è composta da tavolini bassi, disponibili con piano circolare o quadrato con una robusta base in metallo, che va in contrasto con un bordo morbido e arrotondato, da due tavolini servi

Un classico dell'office anni '50, Elettra è la seduta di cui non si può fare a meno. Grazie al suo stile intramontabile e alle sue proporzioni eleganti si adatta perfettamente ad ogni ambiente.

Yuzu è una poltrona piccola, ma molto comoda, con una grande personalità.

Cradle, un sistema la cui caratteristica è basata sulla struttura : una costruzione classica triangolare, che si ripete più volte intorno ai prodotti.

Alla fine degli anni '60, l'architetto Cini Boeri rivoluziona il settore del mobile con il suo pezzo che è rimasto ormai un “evergreen” : il divano componibile Strips.

Supplì disegnata da Luca Nichetto è una poltrona invitante ed elegante, le curve morbide e sinuose emanano calore e incarnano un ancoraggio spaziale quasi perfetto per il riposo e il relax.

Arflex riporta in scena Marius&Marius, l’iconico divano disegnato da Mario Marenco negli anni ‘70, simbolo di un’epoca in cui il design italiano sapeva coniugare comfort, ironia e originalità.

arflex, per celebrare il grande successo del modello Marenco, che dura da 52 anni, ha pensato di realizzare la versione outdoor.

Strips letto, dove il rivestimento diventa parte integrante del letto: con una semplice cerniera, il letto viene coperto e rifatto, aggiungendo soltanto il cuscino.

Due vetri colorati con forme diverse, ma complementari, creano un gioco di trasparenze.

Sistema modulare disegnato attorno alla geometria classica dell’arco, impegnando dal principio l’uso disciplinato dell'arco per creare qualcosa di organico.

L'architetto Cini Boeri racconta che fu ispirata dalle opere di Christo Vladimirov Javasev e Jeanne-Claude Denat de Guillebon, maestri nell’arte della pittura di paesaggio.

Bonsai si ispira alla riflessione sull’estetica e sulla cultura giapponese. La seduta è caratterizzata da forme morbide e curve, che ricordano le nuvole.