A proposito di mobilità urbana sostenibile
Come cambia le abitudini di spostamento nelle grandi città? Un estratto da Design Forward, il podcast condotto da Maria Cristina Didero
Quando si parla di sostenibilità è inevitabile parlare di centri urbani, ovvero il cuore dei grandi cambiamenti, e in particolare di come ci muoviamo. Non tutti sanno che il mondo della mobilità è responsabile di circa un quarto delle emissioni di gas serra causate dall’uomo. È invece più noto i che Paesi del Nord Europa sono più abituati a muoversi pedalando: a Copenhagen metà degli spostamenti interni viene effettuato su due ruote. Negli ultimi anni le biciclette elettriche hanno contribuito a trasformare la mobilità proiettandola in un futuro più sostenibile.
Ma qual è il futuro delle e-bike? Partiamo da una notizia dello scorso luglio: VanMoof ha dichiarato bancarotta. Il brand, punto di riferimento per il mercato di fascia alta delle biciclette elettriche e a pedalata assistita, aveva costi di gestione troppo alti: tra le altre cose, il 10% dei clienti usufruiva in modo cospicuo del servizio di restituzione. A settembre l’azienda è stata acquisita da Lavoie, marchio di monopattini affiliato McLaren Applied, parte del gruppo Greybull Capital e che lavora a stretta collaborazione con McLaren e la Formula 1.
Se allarghiamo lo sguardo ai principali mercati internazionali, le previsioni sembrano fornirci un quadro piuttosto ottimistico. Il mercato europeo cresce in modo stabile. Secondo le previsioni di Statista, il mercato statunitense crescerà da qui al 2030 di circa di dieci punti percentuali ogni anno, mentre la crescita di quello asiatico, Cina esclusa, avrà un incremento dal 9 al 12% da qui al 2027. Al di là di cifre, percentuali e previsioni, una cosa è certa: il futuro della mobilità è e sarà sempre più legato alla capacità di ripensare il trasporto, specie quello urbano, in chiave sostenibile.