Magazine dal mondo Quattro materiali innovativi per l’architettura e l’interior design che hanno al centro il concetto di “guarire in opposizione a danneggiare” selezionati da Intramuros Quattro materiali innovativi per l’architettura e l’interior design che hanno al centro il concetto di “guarire in opposizione a danneggiare” selezionati da Intramuros Le architetture di sale di Erez Nevi Pana, il vetro elettronico di Studio Plastique, la malta sostenibile di Cogitech e la polpa vegetale acustica di Bax sono i materiali innovativi selezionati dalla rivista francese Intramuros: “che siano ancora in prototipazione, nella fase di industrializzazione oppure già disponibili, i quattro materiali in questa selezione hanno un obiettivo comune: guarire il pianeta invece di danneggiarlo. Riciclare ciò che c’è già, sfruttare i sottoprodotti delle attività umane e industriali che al momento sono trascurati, sviluppare materiali a basso costo, o interamente bio-based, progettano tutti un mondo che è sostenibile, vivibile... e bello!” - esplora qui il sito di Intramuros. Rivista: Intramuros Paese: Francia Numero: 212 – July, August, September 2022 Articolo: Guarire piuttosto che danneggiare: materiali innovativi per l'architettura e l'interior design Autore: Maëlle Campagnoli Foto: Common Sands, Forite, ph. Oioioi 5 settembre 2022 Aggiungi ai preferiti Aggiungi ai preferiti Share
Storie La biologia della luce, secondo Manuel Spitschan Cosa c’entra la cronobiologia con il design? Manuel Spitschan, professore alla Technische Universität München, ci spiega perché la luce è essenziale per il nostro benessere. E perché i designer dovrebbero saperne di più per progettare meglio Giulia Zappa
Sostenibilità Le Piazze Aperte stanno davvero cambiando il volto di Milano Dal 2018 a oggi, le due amministrazioni Sala hanno chiuso al traffico – ma aperto alle persone – più di cinquanta strade e vie della città. Ed è solo l’inizio Fabrizio Fasanella
Salone Selection Stratigrafie danesi: pratiche materiali e visioni etiche ai 3daysofdesign 2025 Non una fiera, ma un’ecologia culturale – un intreccio di voci, materiali, gesti e narrazioni che parlano di sostenibilità, autenticità, bellezza consapevole Marilena Sobacchi