Green Design Days 2025, il festival diffuso di FederlegnoArredo ospitato sull’isola di San Servolo, ha rappresentato un’occasione per raccontare la sostenibilità della design industry. Un racconto della giornata di giovedì 22 maggio


Progettare per una causa

La piattaforma digitale indiana Design Pataki, di base a Mumbai, dialoga con l’architetto libanese, Richard Yasmine, che spiega come mai molte delle sue collezioni sono ispirate dal contesto socio-culturale in cui nascono
L’ispirazione del contesto socio-culturale circostante è un tentativo consapevole nella ricerca creativa dell’architetto? La risposta dell’architetto libanese richard Yasmine è un vero e proprio manifesto: “Sì, certo. Sono nato in Medio Oriente e sono consapevole delle molte contraddizioni e tabù nella mia società. Pertanto, sin dai miei studi universitari, una delle mie ambizioni è stata evidenziare e far conoscere i vari problemi della società e insieme diffondere la conoscenza del mio patrimonio culturale. Vorrei che ogni individuo nella società contemplasse con sensibilità e credesse nella diversità, nell’uguaglianza, nel femminismo, indipendentemente dalla religione, dal colore della pelle, dall’orientamento sessuale e da altre questioni sulle quali la maggior parte ha ancora paura ad aprire un dialogo…”.
Yasmine riesce a trasmettere un’idea allegorica attraverso il suo lavoro, come con la serie “Wake-up Call”, con la quale è riuscito a evocare un sentimento di consapevolezza ambientale costruendo nidi di uccelli abbandonati. Attraverso un processo di progettazione competente, materializza sogni e visioni attraverso oggetti tangibili.
Spesso traduce le esperienze emotive che lo circondano in oggetti di design, che a loro volta evocano negli spettatori una moltitudine di emozioni e li avvolgono “in un’esperienza visiva che è in parte realtà e in parte fantasia”, scrive l’autrice Tarjani Samani. “Progettare questi oggetti è un processo personale attraverso il quale Yasmine risponde alle dinamiche socio-culturali che lo circondano”, aggiunge.
La conclusione dell’autrice è un’osservazione più generale: “Sempre più designer riconoscono la propria responsabilità nella necessità di realizzare progetti inclusivi e pensati. E capiscono le varie implicazioni dietro il processo di produzione. Alcuni lavorano per la sostenibilità materiale mentre altri per quella sociale”.
Crediti
Testo originale: Tarjani Samani
Foto: courtesy by Design Pataki
Magazine: Design Pataki
Editore: Design Pataki