Sono tutte italiane e tutte in qualche modo attingono al tema della memoria. Anche quando attraversano l’attualità sportiva, legata all’inaugurazione imminente delle Olimpiadi Invernali. Sono 10 e per la maggior parte atterrano nei circuiti culturali più riservati, al di fuori del mainstream, meglio se fuori porta. Proprio là dove le dimore storiche sono pronte ad animarsi di guizzi e scintille del buon progetto
Arredi da impacchettare, trasportare e assemblare facilmente, riducendo l’uso di colle, ferramenta e materiale: la rivista Metropolis spiega perché progettarli è uno dei modi più rapidi per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni
“Il ‘design per l'assemblaggio’ (Design For Assembly - DFA) non è certo una novità. La sedia n. 14 di Thonet del 1859, una volta smontata, poteva essere spedita in lotti di 36 per scatola di un metro per lato. I risparmi sui costi legati ai mobili DFA sono ancora notevoli. E poiché questa metodologia ha contribuito a rivoluzionare il trasporto marittimo nell'era industriale, ora gode di prestigio come potente strumento di riduzione delle emissioni di carbonio. Infatti, l’approccio DFA è attualmente l'elemento distintivo di almeno sei lanci di prodotti di grande visibilità tra le aziende dell’arredo solo nell'ultimo anno” - leggi qui l'articolo completo.
Rivista: Metropolis
Paese: USA
Data: 27 ottobre 2022
Articolo: Il futuro dei mobili è “flat-packed”?
Autore: Kelly Beamon
Foto: sedia Thonet n. 14 di Gebrüder Thonet Vienna



