L’irresistibile voglia di essere altrove grazie al gardening e all'outdoor
Piante da appartamento e da balcone sono diventate nostre inseparabili compagne e fondamentali elementi di arredo. Ma anche lo spazio esterno è tornato centrale, oggetto di una vera passione, a metà tra idee realizzabili e sogni a occhi aperti
Forse l’avrete già sentita quella secondo cui i cani sono i nuovi figli e le piante i nuovi cani. Si scherza, ovviamente, però è sotto gli occhi di tutti che, oltre ad vedere moltiplicati i nostri amici e conoscenti - quando non noi stessi - che hanno deciso di prendere un animale domestico (e qualcuno ha in effetti anche dato alla luce un erede, di quelli veri) la passione per il giardinaggio è davvero incontenibile.
Non importa che gli spazi siano quelli di un vero e proprio giardino o di un terrazzo, come sempre abbiamo imparato sia ad adattarci che a far di necessità virtù, per cui ecco che abbiamo dato vita a giardini pensili, orti sul balcone (ne parlava già Lucio Battisti nella sua Perché no, tra l’altro, non ci siamo inventati poi molto) giungle indoor.
Siamo diventati tutti esperti di sanseverie, succulente, cactus, ficus ed edere. Ho amici che comprano online il miglior terriccio su piazza convinti da profili Instagram di giardinieri influencer che consigliano come far fiorire ortensie e gerani, salvare gelsomini e orchidee dal quesito sulla più acqua o meno acqua che puntualmente ci attanaglia una volta lì, sul balcone, mentre contempliamo l’ennesima pianta che ha deciso di lasciarsi morire nonostante le nostre amorevoli cure.
Sembra ormai assodato, e in questi approfondimenti in cui ho provato a mescolare interior e social network in ogni episodio volente o nolente a un certo punto è comparso il terzo incomodo di quella che doveva essere inizialmente una relazione a due: la pandemia. Un fenomeno del genere non poteva in effetti che stravolgere tutte le nostre abitudini e credenze riguardo il modo che avevamo avuto fino a poco prima di intendere gli spazi, gli arredi, il tempo libero, le stanze di casa ma anche e soprattutto lo spazio esterno.
Per mesi chiusi in casa, dopo aver fatto molti lievitati dolci e salati, infatti, quasi tutti abbiamo provato a ricreare una sorta di mondo parallelo e autosufficiente, e quindi anche dotato di esterno, di verde, di natura. Certo, chi vive o viveva in città ha un po’ faticato a renderlo possibile ed è un fatto che da due anni il filtro “terrazzo o balcone” sia ormai una delle spunte più ovvie di chi cerca casa nei vari portali di immobiliare e real estate.
In parallelo, anche gli account che sui social davano consigli su come gestire il proprio calicantus hanno visto aumentare esponenzialmente i propri follower, così come tutti quelli che si proponevano come ispirazione per arredare e curare le proprie case mescolando il più possibile interno ed esterno, natura e design.
Dopotutto alzi la mano chi negli ultimi due anni non ha guardato con una punta di invidia la kentia del vicino o su Instagram i bouquet di fiori spontanei (si fa per dire) messi insieme dal designer britannico Duncan Campbell-Rey nella sua casa tra Oxfordshire e Gloucestershire, circondata da un giardino curatissimo e ipercromatico ma anche leggermente decadente. Dopo aver vissuto a lungo a Londra, infatti, con il compagno Luke Edward Hall ha deciso di trasferirsi in campagna in perfetto stile Jane Austen e soprattutto in perfetto timing rispetto al diffondersi della pandemia, nel febbraio 2020.
Più focalizzato sul garden design puro è un altro designer: Piet Oudolf infatti ha lavorato con i più grandi brand della moda e del design per la curatela di set, giardini e vere e proprie aree paesaggistiche urbane e nei Paesi Bassi insieme alla moglie Anja ha un vivaio per la coltivazione di piante perenni. Il suo stile quasi selvaggio di intendere lo spazio verde nelle città è ormai iconico, disseminato di quelle che potrebbero essere definite piante povere, come soffioni, spighe, gramigna ma perfette per ricreare un effetto spontaneo e finalmente vicino a quel colpo d’occhio di verde che nelle città ormai manca del tutto: pieno, disordinato ma che si collega alla nostra infanzia, alle ginocchia sbucciate da ragazzini.
Dopo aver sognato grazie a campi che si perdono lungo la linea dell’orizzonte o con case in campagna dei sogni, a questo punto le strade si biforcano: o tornare coi piedi per terra o continuare a fantasticare, sempre sui social e sempre su Instagram, si intende.
Volendo provare a copiare qualcosa tentando di riprodurlo nelle nostre umili dimore, UrbanJungleBlog è una vera e propria fucina di spunti e di idee. Le foto sono sempre luminosissime e piene di verde, con pareti arricchite da carta da parati o colori da #pantoneoftheyear, ma non è di certo complicato provare a fare un po’ di garden design sul proprio balcone o attorno alle nostre finestre seguendo le tips di questo account che giusto a confermare il trend dell’ultimo biennio ha anche collegato a una rete di corsi (@domestika) e scritto un libro molto fotografico (@planttribebook).
Ci si sposta un pochino, alzando leggermente i piedi dal suolo con Landscape_idea. Il nome è tutto un programma, nel senso che giustamente si tratta di un collettore di idee e di spunti e ovviamente si spazia dalla classica backyard in stile americano fino alla casa con piscina da sud della Francia, passando per terrazzi anche di più modeste dimensioni ma che sfruttando tutto il loro spazio a disposizione riescono a diventare il buen retiro cittadino quando il fato impedisce di andare fuori città per i weekend estivi.
Gli ultimi due account non possono che prendere definitivamente la strada della fantasia, dimenticando più o meno completamente il realizzabile ma diventando una sorta di ispirazione per occhi e anima, trasportandoci dove vorremmo mediamente essere in questi giorni di estate anticipata. Uno è sicuramente Interiorblink, dove si alternano panorami di colline, giardini durante la #goldenhour, piscine a sfioro e rampicanti curatissimi, intervallati da arredi voluttuosi fatti di divani per esterni, poltroncine in vimini accoglienti e lettini dei colori dell’estate, in perfetto stile vintage.
A livello di outdoor non c’è nulla che ispiri di più di una piscina. Lo stile, l’opulenza, la novella di John Cheever, Il Nuotatore, e il film con Alain Delon e Romy Schneider, La Piscine (sì ok c’è anche il remake di Guadagnino) non hanno fatto che confermare l’allure che con i suoi colori, le sue geometrie nette riesce ad evocare una piscina (privata) d’estate. Pooldesign_inspiration è l’account perfetto per nuotare da una vasca all’altra proprio come fa il protagonista del racconto breve citato poco più sopra. Per i più fortunati, la cosa si può fare anche nella realtà, o in una tela di David Hockney.