Leonardo Scotti e l’imprevedibile metamorfosi

Leonardo Scotti

Reinterpretare la semplicità è un gesto coraggioso. Immagini di paesaggio, moda e architettura si mescolano insieme cambiando significato.

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Salone del mobile Salone del mobile

Tutto, a seconda di come lo guardi, cambia forma. Quello che prima, passandoci attorno, ti poteva sembrare un semplice pezzo di ghiaccio, adesso, visto con occhi diversi, diventa una scultura luccicante e spigolosa perfetta per quel mobile in legno all’angolo della sala.  

Rendere eccitante il quotidiano, mutarlo in qualcosa di eccezionale e inaspettato, è un’impresa complessa. Ciò che è semplice colpisce maggiormente quando viene reinterpretato, e Leonardo Scotti, giovane fotografo milanese classe 1988, mescolando paesaggio, moda e architettura a colori vividi e contrasti palpabili, riesce nell’impresa.  

Dall’età di ventidue anni viaggia per il mondo, documentando visivamente lo spazio che lo circonda, concentrandosi su ambientazioni urbane, con un’attenzione particolare al mondo naturale; scenografia in continuo mutamento che si inserisce tramite un intreccio ironico nel tessuto metropolitano.  

La sua pellicola ci racconta di piume, pelle e cemento, rappresentando un’estetica del presente, in una combinazione perfetta di commerciale e personale. Tutto può fare parte della storia, e allora il collo di un maestoso cigno, ci parla la stessa lingua dell’Unité d’Habitation di Le Corbusier. 

29 giugno 2021