Jacopo Acciaro: le tavole rotonde di Euroluce 2023
Il lighting designer, che ha curato il nuovo format di incontri dedicato all’innovazione sui temi della luce, riflette sul dopo Salone e traccia una direzione verso la quale vedremo andare sempre di più il design dell’illuminotecnica, grazie alle occasioni uniche di scambio che ha offerto l’ultima edizione della Biennale, con la collaborazione di IADL, AIDI e APIL
Euroluce 2023 è stata un’occasione per ripensare il format fieristico grazie al nuovo layout e per sperimentare in direzioni inedite ed innovative le modalità di presentazione dei prodotti e le occasioni di approfondimento del settore, soprattutto per i professionisti. Progettisti e operatori hanno infatti avuto modo di confrontarsi in due tavole rotonde curate da Jacopo Acciaro / Voltaire Lighting Design con il supporto di IALD, AIDI e APIL - La città e i luoghi del vivere: interventi architettonici a uso terziario con alto impatto sul contesto urbano e sociale e Valorizzazione dell’architettura storica in relazione ai nuovi interventi urbani - con relatori d’eccezione provenienti dai campi dell’architettura, della tecnologia e delle istituzioni. La progettazione urbana, sostenibile, illuminotecnica e paesaggistica è stata al centro di questi dialoghi, che hanno tenuto presente i diversi contesti di intervento.
“All’edizione appena trascorsa di Euroluce è stata evidente la voglia di innovare e di esplorare contenuti e proposte in linea con gli standard attuali e soprattutto con tematiche vicine al progetto illuminotecnico - molto dibattute sia in contesto europeo che extra-europeo” racconta Jacopo Acciaro tracciando un bilancio dell’esperienza al Salone del Mobile.Milano 2023. “La Biennale Euroluce è stata spesso associata al prodotto in quanto oggetto, ma è sempre più importante annullare i confini tra il progetto illuminotecnico integrato e l’oggetto di design. La voglia di aprirsi e stimolare un coinvolgimento rinnovato dei professionisti del settore è stata percepita molto positivamente e ha posto le basi per iniziare un percorso nuovo per l’intero settore.”
“Anche la fisionomia della comunicazione attorno al lighting design negli ultimi anni si è delineata in una direzione prevalentemente tecnica ed Euroluce ha saputo cogliere questo cambiamento orientandosi verso tematiche come la qualità della luce, il benessere dell’uomo nell’ambiente e, ovviamente, anche sostenibilità ed efficienza luminosa ed energetica. Le tavole rotonde su temi progettuali illuminotecnici sono ottimi strumenti per dare forza e concretezza all’approfondimento professionale all’interno della cornice fieristica, ponendosi come momenti di aggregazione e accelerazione durante i quali scambiarsi tendenze, informazioni e fare ricerca.”
“L’oggetto di design luminoso è ancora fondamentale e vive oggi di una consapevolezza dell’equilibrio tra le forme e il contenuto tecnico, con un rapporto paritetico tra funzionalità e qualità della luce ed estetica del prodotto. Si sta quindi andando incontro a una inclusione di tutti i concetti per i quali la luce diventa l’elemento di connessione tra il decorativo e la prestazione tecnica. Flos, per esempio, mantiene una forte linea di pezzi decorativi ed autoriali, ma con un contenuto illuminotecnico molto importante. Anche Vibia ha fatto sua la decisione di avere sempre meno elementi decorativi in opposizione a quelli tecnici, e di avere quindi semplicemente un’ampissima gamma di elementi che parlano di luce; così come Cariboni si sta adoperando molto per dare un contributo a questo cambio di paradigma.”
“L’elettronica, la multimedialità e la componentistica si sono evolute in maniera tale da spingere le aziende a cambiare approccio. L’aspetto tecnologico permea tutte le iniziative progettuali, perché anche l’oggetto decorativo è ormai molto interattivo e lo diventerà sempre di più, contaminando oggetti che prima avevano come unica possibilità quella di essere accesi o spenti. Oggi diventano strumenti per vivere gli ambienti nel massimo comfort possibile.”
“Sul tema dell’oggetto, durante una delle tavole rotonde, è emersa la necessità di rivedere il concetto di design del corpo illuminante, perché l’architettura sta cambiando, le esigenze stanno cambiando, i fruitori hanno abitudini diverse e quindi, anche se tecnico, un prodotto deve essere sempre più integrato all’architettura e riflettere il modo di vivere delle persone. In queste conversazioni è stato chiaro come vada innescato un approccio progettuale alla luce, accompagnato da una forte condivisione dei problemi di cui tenere conto, che sono diventati tantissimi: efficienza energetica, comfort, sostenibilità, tecnologia, riciclo, fine vita dell’oggetto, etc. Incontri che hanno soprattutto dichiarato questo: che oggi la situazione è complessa, perché ci sono tanti attori, tante criticità, temi sempre più stretti, costi sempre più difficili da gestire e di conseguenza diventa sempre più importante mantenere la forza e competenza per fare crescere la cultura della luce.”