Wall&decò, la nuova estetica del decoro murale

walldeco, seventh, floor, salone milano

Wall&decò, Seventh Floor, design Christian Benini

Abbiamo incontrato per una chiacchierata Christian Benini, fondatore e direttore creativo Wall&decò, per conoscere l’evoluzione dell’azienda, il processo creativo e le ultime collezioni

Ricerca estetica e costante innovazione sono i tratti distintivi di Wall&decò. Un’azienda in costante crescita, con una filosofia precisa, che si concentra su ingrandimenti e macro-immagini dal forte effetto materico, anziché la ripetizione di pattern e motivi, tipici della carta da parati tradizionale. Altro aspetto interessante è il servizio di progettazione personalizzato, rivolto ad architetti e progettisti, per soddisfare tutte le complesse esigenze del progetto. In conversazione con Christian Benini, fondatore e direttore creativo Wall&decò.

christian benini, salone milano

Christian Benini, photo courtesy

Dall’attività di fotografo in ambito pubblicitario sei passato al settore del wall decor. Come è avvenuto questo cambiamento?

Tutto è nato in modo casuale mentre creavo sfondi per servizi fotografici. Alcuni amici architetti e progettisti mi confermarono le potenzialità decorative che offrivano i macro soggetti. Così abbiamo provato a svilupparli, ottenendo un risultato di forte impatto. L’idea era di interpretare una parete di un ambiente, renderla protagonista e conferirgli la stessa importanza che avevano gli arredi.

L’azienda è nata quindi nel 2005: un momento favorevole in cui si stava per uscire dal minimalismo e le decorazioni acquisivano più valore. All’inizio ero l’unico designer, ma successivamente abbiamo iniziato a collaborare con altri designer, con caratteristiche diverse l’uno dall’altro, per dare nuovi contributi creativi. E poi anche un’altra pietra miliare è stata la nascita dei prodotti tecnici: il Wet System per ambienti umidi e l’Out System per le facciate, coprendo così esigenze funzionali diverse da quelle puramente decorative.

 

Quali tendenze avete osservato negli ultimi anni?

Da un momento minimale siamo passati ad uno più decorativo. Abbiamo presentato per primi le nostre collezioni in Francia a Parigi a Maison&Objet, dove c’era un terreno più fertile. L’Italia, invece, partiva completamente da zero, ma questo ci ha permesso di sviluppare un nuovo modo di vedere le pareti e di distribuire il prodotto nello spazio domestico, comprendo anche solo una porzione. Così il wall decor è diventato un elemento d'arredo capace di impreziosire lo scenario domestico.

 

Cosa vi rende unici?

La ricerca stilistica dove abbiamo cercato di investire il massimo e poi non siamo mai scesi a compromessi facili. A volte ha funzionato e a volte siamo stati considerati un po’ eccessivi nelle proposte. Grazie alla continua ricerca di codici visivi però abbiamo spinto anche il settore verso nuovi traguardi. Tutti gli anni presentiamo due collezioni e i nostri soggetti sono diventati molto iconici. Abbiamo un team di designer con cui collaboriamo da anni che sono stati selezionati da altri mondi per affrontare il mondo del wall decor con occhio vergine, cercando di rompere le regole.

walldeco, cartedition, salone milano

Wall&decò, CARTEdition, LABINAC Traces and Shiny Evidence

Come avviene il processo di sviluppo di una collezione?

La collezione ha una gestazione di circa nove mesi. Partiamo sempre con un’approfondita analisi di quelle che riteniamo essere le tendenze per il prossimo anno, attingendo dal mondo della moda e dell’arte. Successivamente le condividiamo con i designer e dopo iniziamo un lavoro di confronto per contribuire alla nascita della nuova collezione. Nell’ultimo progetto di ricerca, nato da un'idea di Atemporarystudio, CARTEdition, presentato al Salone del Mobile, ci siamo divertiti, sviluppando una collaborazione diretta con gli artisti, a cui abbiamo chiesto di pensare a carte da parati che diventano mono soggetti numerati.

 

La collezione Essential è dedicata al 3D. Come è nato questo progetto?

Inizialmente questa collezione era stata pensata come una parete che diventava protagonista a completamento di altre pareti. Dopo abbiamo compreso il valore e le potenzialità del 3D ed è diventata un filone a sé stante di ricerca e sviluppo. Il nostro 3D non nasce al computer ma chiedo sempre al designer di fare prima un lavoro manuale. Abbiamo quindi un bellissimo archivio di bozze fatte a mano che in seguito sono state digitalizzate.

 

Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un’evoluzione del bagno, che assume le sembianze di uno spazio living. Come il wall decor è entrato all’interno di questo ambiente?

Il nostro Wet System nasce nel 2012. Era un momento in cui si sentiva il desiderio di entrare nel bagno con proposte decorative. In questi ultimi anni poi abbiamo assistito ad un percorso di crescita del decoro nella stanza dedicata al benessere, confermando le nostre intuizioni. Il wall decor è infatti diventato molto importante.

Oltre alle soluzioni wet possono essere sfruttate anche le altre collezioni. Per esempio, Essential è entrata in bagno dietro un lavabo, creando giochi 3D fantastici. Inoltre, abbiamo osservato che le decorazioni a soffitto in uno spazio piccolo possono contribuire a dare una forte impronta stilistica.

walldeco, intersections, salone milano

Wall&decò, Intersections, design Mae Engelgeer

Design e innovazione tecnologia. Come riuscite a coniugare questi due aspetti?

Per noi evoluzione del prodotto significa cercare sempre nuove funzionalità. Lo scorso Salone del Mobile è stato lanciato il SSW, Sound System Wallcovering, un sistema con diversi layer di decorazioni che permette di aumentare il comfort acustico in una stanza. Abbiamo cercato di risolvere un problema tecnico, introducendo un prodotto con determinate peculiarità nell’ambiente domestico, ma senza rinunciare all'estetica e al tatto del prodotto. É stato un progetto molto apprezzato.

 

Come entra la sostenibilità in Wall&decò?

C’è una grande sensibilitá ai temi della sostenibilità, intesa come circolarità. Per noi significa avere percorsi interni di controllo. Ad esempio, in azienda il tetto è rivestito da pannelli solari e dal punto di vista energetico siamo quasi autosufficienti. Al prodotto facciamo fare un percorso virtuoso dove il processo produttivo è costantemente monitorato.

 

Quali sono le sfide future?

Abbiamo tanti obiettivi. Prima di tutto crescere, ma anche innovare noi stessi e il settore del wall decor sia da un punto di vista estetico che di funzionalità del prodotto.

walldeco, carteditions, salone milano

Wall&decò, CARTEdition - Maneki Neko, design Riccardo Previdi

walldeco, etoile, salone milano

Wall&decò, Étoile, design Lorenzo de Grandis

walldeco, hikari, salone milano

Wall&decò, Hikari, design Studio Pepe

Salone del mobile Salone del mobile
21 febbraio 2023