Vertical Living: architetti alla conquista dello spazio urbano

Vertical Living, gestalten 2021

Sim Plex Design Studio, Photo by Patrick Lam, Vertical Living, gestalten 2021

L’emergenza abitativa di città sempre più densificate ha portato a soluzioni sorprendenti. Capaci di creare la sensazione di spazio nonostante le tante limitazioni. E con un occhio alla sostenibilità.

Un excursus alla conquista dello spazio. Quello urbano, dove poter costruire. Trovarlo, oggi, è sempre più un’ardua impresa. Una specie di caccia al tesoro che ha fatto di necessità virtù. Quella degli architetti che, di fronte all’emergenza abitativa di città sempre più densificate, hanno inventato soluzioni sorprendenti e originalissime. Capaci di creare la sensazione di spazio nonostante le tante limitazioni.

La densificazione richiede di progettare edifici che si inseriscano nel contesto locale in modo unico” dichiara Chris Precht, architetto e autore dell’introduzione di Vertical Living. Compact Architecture for Urban Spaces. Riportare, dunque, le città al loro carattere specifico, non omologato. Senza trascurare sostenibilità e flessibilità. Una densificazione sostenibile - aggiunge Precht - non è solo efficienza, produttività e tecnologia. La sostenibilità inizia là dove noi, in quanto residenti, ci interessiamo all’edificio in cui viviamo”. L’auspicio è quello di potersi identificare nell’edificio stesso, che deve a sua volta riferirsi al contesto, al clima, alla cultura locali ed essere parte integrante di un quartiere “sano”. Forse un pensiero “ingenuo”, ammette l’autore, perché le città non offrono ormai che piccole lingue di terra. Ed è qui che entrano in gioco l’abilità e la sensibilità del vero architetto metropolitano.

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Oofi Architecture, Photo Nic Granleese, Vertical Living, gestalten 2021

Vertical Living, nelle sue (quasi) 300 pagine fresche di stampa e ricche di precisi testi descrittivi e bellissime immagini, ha catturato queste expertise in maniera esemplare. Partendo dal sotteso fil rouge del “massimo impatto con minimo spazio”, incontriamo edifici rigorosamente verticali, chi più chi meno, incuneati in angoli impensabili, in lotti stretti come fiordi o, addirittura, in cima ad altre costruzioni. Sempre con il must del comfort contemporaneo. E, spesso, con trovate particolari, come facciate che velano un sistema di collegamento tra i piani, arredi trasformabili e salvaspazio, finestre e scale di ogni forma e dimensione.

Si apre con volumi longilinei, come la Promenade House, a Shiga in Giappone, di Form /Kouichi Kimura Architects con le sue sorprendenti misure - 2,7 m di larghezza x 27 m di lunghezza – e la Ch House ad Hanoi di Oddo Architects, su cinque livelli segnati da profonde prospettive e vuoti scenografici riempiti da rampe di scale e una selva di piante. La Nami-Nami House di Yoshinori Sakano Architects a Tokyo è ritagliata, invece, in un terreno di soli 22 m2 incastrato tra altri edifici, mentre la Slim House, uno dei tanti progetti dello studio londinese Alma-nac, specializzato nell’individuare lotti XS (qui uno largo 2,3 m), si inclina con i suoi grandi lucernari in cerca di luce.

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Groupwork, Photo Timothy Soar, Vertical Living, gestalten 2021

Altri progetti interpretano in chiave contemporanea quelli delle case vicine, come The Coach House di Selencky///Parsons, a Londra, che s’inserisce fra due edifici Vittoriani in un gioco di architravi e davanzali; o Barretts Grove di Groupwork, con l’originale facciata di mattoni, tipici della periferia londinese; o l’East Harlem Housing di Robert Marino Architects, largo 5,5 metri, le cui finestre a feritoia duettano con quelle dei classici building newyorchesi. Addossato a un viadotto ferroviario in South London, il volume sperimentale Archway Studios di Undercurrent Architects reinterpreta, invece, un angolo di dickensiana memoria in acciaio corten.

Tra gli esempi, anche soluzioni di co-housing che mediano emergenza abitativa, impatto ambientale e qualità di vita. Così lo storico magazzino Fenix di Rotterdam, con l’intervento di Mei Architects and Planner, è ora un edificio polivalente con uffici, centri culturali, un B&B e loft personalizzati, mentre nel The Farmhouse di Precht, con le sue abitazioni modulari in verticale, ciascun residente può coltivare il proprio orto, abbattendo l'impatto dell'edificio e contribuendo al verde urbano.

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PhotoTaran Wilkhu, Vertical Living, gestalten 2021

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El Sindicato, Photo Andres Villota, Vertical Living, gestalten 2021

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Photo Courtesy of Yoshinori Sakano Architects, Vertical Living, gestalten 2021

Salone del mobile Salone del mobile

Un volume-antologia che dichiara che “non esiste una taglia unica per risolvere la densità”, ma che ogni progetto - dalla capanna di 12 m2 in cima a un edificio di Quito, al parallelepipedo destrutturato di Tokyo, alla casa triangolare di Melbourne ai micro-appartamenti di Hong Kong, fino all’edificio schermato da un’impalpabile griglia metallica di Giacarta - tutto è a perfetta misura di abitante. Alta sed apta mihi.

TITOLO: Vertical Living. Compact Architecture for Urban Spaces
INTRODUZIONE: Chris Precht
CASA EDITRICE: gestalten
ANNO DI PUBBLICAZIONE: 2021
PAGINE: 272
LINGUA: inglese