Nuove connessioni sostenibili grazie al Green Future Club

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Courtesy Green Future Club

Alla Dutch Design Week 2021, abbiamo incontrato Nikolett Madai, Project Manager di Green Future Club, un’organizzazione no-profit che si occupa del sostegno e della promozione di progetti sostenibili su scale diverse

La corsa verso un futuro sostenibile non ha una sola direzione. In questi ultimi anni, progetti di vario tipo, dalle sperimentazioni indipendenti alle innovazioni di grandi aziende, ci indicano un orizzonte di opportunità molto ampio. Solo enfatizzando la grande diversità degli approcci alla sostenibilità riusciremo a rafforzare la prospettiva che la collaborazione e l'interdipendenza sono fattori essenziali e determinanti per la vita e la sopravvivenza sul nostro pianeta. Per evitare che le diverse iniziative risultino frammentate o isolate è necessaria la creazione di organismi intermedi (reti e piattaforme) che offrano supporto, creino connessioni, stimolino il dibattito e in qualche modo garantiscano la qualità e la reale sostenibilità dei concept o dei prodotti sul mercato. Questo è il lavoro di Green Future Club, un’organizzazione no-profit con sede a Berlino che ha l’obiettivo di accelerare lo sviluppo sostenibile di materiali, prodotti e servizi. “Green Future Club colleziona e connette i progetti sostenibili di studenti, start up e aziende affermate di tutto il mondo,” ci racconta Nikolett Madai, Project Manager dell‘organizzazione.

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Lior Amsterdam, PlastiFantasti - Green Concept Award Nominee 2021 in the category interior & lifestyle

Con il claim “Progettiamo il Futuro”, l’organizzazione sviluppa diverse iniziative in tutta Europa con l’obiettivo di promuovere soluzioni e concept legati al tema ambientale. Principale strumento di promozione di queste idee sono i Green Product Awards e i Green Concept Awards, due premi nati nel 2013 e dedicati rispettivamente ai prodotti già presenti sul mercato e a quelli che ancora devono entrarci. Obbiettivo dei premi è anche offrire uno sguardo ampio sulla sostenibilità, intesa in senso ambientale, sociale ed economico. “I premi sono divisi in 12 categorie: Architettura, Componenti edili, Nuovi materiali, Beni di consumo, Moda, Artigianato, Interni & Lifestyle, Bambini, Cucina, Mobilità, Sport e Spazio di lavoro,” ci spiega Madai.

Quest’anno hanno partecipato alle competizioni oltre 1500 designer e aziende da 51 paesi di tutto il mondo. I progetti sono collezionati in una pubblicazione annuale, intitolata The Green Trend Book, che contiene 100 concept e 100 prodotti, evidenziando i progetti vincitori di ogni anno. Green Future Club fa anche un lavoro di curatela e partecipa con la sua rete a varie mostre in giro per l’Europa. Abbiamo trovato una loro installazione all’interno di “Rethinking Plastic”, una mostra organizzata dallo spazio Yksi Expo Eindhoven durante la Dutch Design Week, l’evento di design più importante in Nord Europa, che quest’anno ha celebrato il suo ventennale. Nikolett Madai ci illustra nel dettaglio la varietà di proposte selezionate per la mostra. Tra i concept esposti si fa notare quello di una scarpa: “Sneature è il progetto di una scarpa da ginnastica sviluppato dalla designer Emilie Burfeind all'Università delle Arti e del Design di Offenbach, Germania. La scarpa è composta da pelo di cane, un materiale biologico di scarto. Il filato di pelo di cane, chiamato anche Chiengora, è una soluzione innovativa per l'upcycling di materiali di scarto a base di proteine. Sneature è personalizzabile e biodegradabile.”

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Emilie Burfeind, Sneature - Green Concept Award Winner 2021 in the category fashion

Il supporto di Green Future Club va oltre l’esposizione delle idee. L’organizzazione offre un programma di tutoraggio a 360°, permettendo lo sviluppo di tutti gli espetti del progetto, non solo il concept e la produzione ma anche la comunicazione e la diffusione delle idee. In questo senso è fondamentale la creazione di nuovi ponti tra i giovani professionisti e le imprese presenti nella piattaforma. Insomma, quello di Green Future Club è un progetto che va al di là del prodotto. È il progetto di una comunità e delle sue relazioni.