Benvenuti a Palazzo Pianca, per una nuova forma di ospitalità

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Palazzo Pianca, photo courtesy Pianca

Nel cuore di Venezia, in una dimora signorile del XVI secolo, un hotel interpreta la visione dello storico brand d’arredo Pianca, tra nuove tendenze e cambiamenti degli stili di vita

Interpretare le necessità, gli stili di vita e le tendenze del viaggiare e del vivere di oggi. E concretizzare le idee in un progetto tangibile, che offra una visione e rappresenti anche una sintesi del pensiero che sta alle radici di un brand storico. Pianca, azienda veneta che dal 1956 produce sistemi e arredi per la casa e per il contract, l’ha fatto ristrutturando una dimora signorile del XVI secolo nel cuore di Venezia e dando vita a quello che oggi si chiama Palazzo Pianca.

A due passi da Piazza San Marco, tra la Chiesa di Santa Maria del Giglio e il Canal Grande, ha preso forma una struttura ricettiva che conta 16 stanze e due mini appartamenti, dedita all’accoglienza degli ospiti, ma anche a una continua ricerca volta a definire costantemente la percezione del ruolo del design: per cogliere segni estetici e funzioni per l’abitare temporaneo, prestando sempre attenzione all’evoluzione della società e dei modi di vivere.

“Palazzo Pianca è una sfida che abbiamo colto fin dall’inizio con immenso orgoglio e desiderio di metterci alla prova”, racconta il Presidente dell’azienda, Aldo Pianca, che spiega: “il concetto alla base è quello di un Research Hub che abbiamo voluto per indagare il significato di ospitalità, un centro di sperimentazione di linguaggi e tendenze per l’accoglienza destinato a modificarsi nel tempo, per testare e introdurre continuamente nuove soluzioni estetiche e funzionali”, spiega.

Palazzo Pianca facciata, salone milano — Palazzo Pianca, photo courtesy Pianca

Situato nelle vicinanze di luoghi di importanza storica e culturale come Piazza San Marco, il Teatro La Fenice e le Gallerie dell’Accademia, Palazzo Pianca ha una forte relazione con la città, espressa attraverso viste panoramiche e scorci urbani. Le atmosfere confortevoli delle stanze sono pensate per il comfort degli ospiti. Le linee pulite, gli incontri materici e l’eleganza naturale di cui l’azienda veneta si fa portavoce, definiscono gli ambienti con le loro tonalità ispirate ai colori tipici delle facciate veneziane, rappresentando un continuo rimando alla tradizione del luogo.

Il progetto è stato interamente seguito dal team interno all’azienda Pianca World Contract. Insieme a prodotti custom-made, negli ambienti si trovano pezzi classici delle collezioni Pianca, firmati da nomi importanti del design come Calvi Brambilla, Cristina Celestino, Emilio Nanni e Philippe Tabet, oltre a prodotti disegnati da Tim Kerp, Stefano Gaggero e Metrica Studio: le cabine armadio Anteprima, Sipario, Snake, progettate su misura, l’armadio Milano, il letto Rialto, i comodini Chloe, Dedalo, Logos e Atlante; i tavolini Abaco, Baio, Duetto, 1+1, Contralto, Ettorino e Haik, il divano Asolo, le poltrone Calatea, Laurie, Esse, Dora. C’è poi l’eleganza delle lampade Milù, lo specchio Oltre e le sedute Alunna e Gamma.

Palazzo Pianca interior, salone milano — Palazzo Pianca, photo courtesy Pianca

Stanze e suites propongono stili eclettici arricchiti con i pezzi dell’azienda. Le Suites - Peacock Suite, Giglio Suite, Mezzanine Suite - si caratterizzano per l’ampiezza e l’apertura degli ambienti, mettendo a disposizione salotto e camera da letto. Comfort e accoglienza emergono anche nelle stanze Deluxe - Botanic Deluxe, Penthouse Deluxe Blue & Brown e Artist Deluxe - con i loro tessuti e colori brillanti, e nelle camere Classic, raccolte e rassicuranti, che racchiudono scrittoio e guardaroba a vista abbinati a tonalità calde e luci soffuse.

Un rooftop completa il progetto, offrendo un panorama unico di Venezia. “Palazzo Pianca è un’oasi di tranquillità nel cuore della città: al suo interno sono racchiusi spazi che superano il concetto puro di ospitalità, definiti attraverso elementi d’arredo che indagano tutte le forme in costante mutamento del vivere e del viaggiare di oggi”, conclude il Presidente. Con l’entusiasmo di chi sa di aver fatto una scommessa vincente.