Jayden Ali, “changemaker” londinese, racconta la sua idea di futuro

Jayden Ali

A House for Britain, Venice 2019 © JA Projects 

Lo studio interdisciplinare JA Projects, che fa capo all’architetto Jayden Ali, crea esperienze urbane che restano impresse. La sua opera, che spazia dalla rivitalizzazione di spazi pubblici alla creazione di narrazioni culturali in formato filmico, svela storie nascoste, tenendo sempre presenti i meccanismi caratteristici della città e mettendo i propri progetti al servizio di tutti coloro che rendono Londra una città viva

Da tempo ormai l’architettura non riguarda più soltanto gli edifici che vediamo, le loro fondamenta e la struttura che li racchiude, ma coinvolge anche l’esperienza, sia di tutto ciò che è attorno a noi, sia di come le persone vivono questi spazi. C’è uno studio che si concentra proprio su questo concetto e di dare una nuova energia allo sviluppo urbanistico: si tratta di JA Projects, lo studio fondato dall’architetto Jayden Ali.

Si parla di JA Projects come di uno studio che si muove nello spazio dove l’arte, l’architettura, la performance e la strategia urbana si incontrano. Ma com’è, visto da dentro?  “Esattamente un anno fa eravamo in due. Ora siamo in dieci... una bella crescita” riflette Ali in un incontro durante il quale il team prova a spiegarci nel dettaglio come lavora lo studio. L’attenzione per la comunità locale è l’elemento da cui nessun progetto può prescindere; si tratta, secondo Ali, di “creare strategie pratiche per migliorare la vita delle persone”.  

Jayden Ali

Jayden Ali, ph. Elena Heatherwick © JA Projects

Recentemente JA Projects ha iniziato a lavorare alla strategia urbana per il centro di Thamesmead, un nuovo quartiere sulle rive del fiume Tamigi che darà ad almeno 11.500 persone nuovi alloggi oltre a spazi commerciali e ricreativi. Questo lavoro sta particolarmente a cuore ad Ali, che è cresciuto nelle case del Peabody Trust, alloggi popolari sparsi in tutta Londra. “Sono da sempre consapevole dell’importanza che un’abitazione di qualità, a un costo accessibile, e una comunità solidale possono avere sulle opportunità di vita delle persone. Poter contribuire a realizzare diecimila nuove case per l’associazione che in passato ha dato un tetto a me e alla mia famiglia è un onore grandissimo”.

Il team di Ali è inoltre impegnato sul fronte del recupero dello storico Queen’s Market di Newham, nell’East London, con l’obiettivo di rinnovarne la bellezza e dargli nuovo lustro, concentrandosi sul modo in cui i visitatori potranno interagire con questo spazio, in perfetta coerenza con l’obiettivo principe dello studio, ossia la creazione di esperienze ricche dal punto di vista culturale. Attraverso un’approfondita ricerca negli archivi, JA Projects intende restituire al mercato il suo splendore degli anni ’60 e ’70, mantenendo lo sguardo rivolto al futuro. Per Ali, la longevità è un fattore di fondamentale importanza.

Queens Market

Queens Market, Newham © JA Projects

Visitare il quartier generale di JA Projects significa incontrare un team eclettico quanto le sue opere, composto per la maggior parte da architetti di formazione, che hanno acquisito competenze dall’architettura alle arti performative. Ali ama definirli “architects plus”, per descrivere in particolare un ex organizzatore di sfilate di moda e una guida turistica di Londra, che fanno parte del team e regalano a JA Projects prospettive sempre nuove.

Anche il metodo di lavoro di JA Projects non lascia nulla al caso. Quando il team inizia a lavorare su una nuova commessa, si concentra innanzitutto sugli elementi assenti in quel particolare ambiente. Pensiamo per esempio all’ultimo progetto, una mostra al V&A Museum di Londra intitolata Fashioning Masculinities: The Art of Menswear (Plasmare le mascolinità: l’arte della moda maschile). “Ci interessa svelare le narrative nascoste” spiega Ali, e questo progetto fanno luce sulle proiezioni della moda nelle diverse epoche, toccando temi come “la rappresentazione dell’uomo, del corpo, e della mascolinità”. La curiosità ha un ruolo importante nel lavoro del team, nell’osservazione di ciò che manca, nelle domande e “nell’analisi di tutti gli aspetti senza tempo legati a questa tematica, come la fluidità dei generi, l’abilità (o disabilità) e la questione razziale”. 

Il modo in cui il team di JA Projects si occupa di The Low Line, un’iniziativa promossa da Better Bankside, non si discosta molto da questo sentire. Si tratta di un itinerario pedonale, che recupera le infrastrutture ferroviarie storiche di Bankside, London Bridge e Bermondsey, tre quartieri del South East London. Per la realizzazione di questo progetto il team di Ali ha esplorato la zona prima di progettare il suo intervento, cercando di interagire con la comunità locale e di cucirle addosso la strategia progettuale. Grazie a una passeggiata nella zona hanno scoperto le infrastrutture dell’industria automobilistica, e come occupano i vari spazi di questo nuovo contesto pubblico. Così come per la mostra al V&A, l’analisi condotta dal team prende spunto da ciò che manca alla zona, impedendole di essere utile alla variegata umanità che la abita.

Fashioning Masculinities

Fashioning Masculinities,V&A Museum, ph. Dexter+Lander © JA Projects

Sebbene grazie alla creazione del suo studio, unico nel suo genere, Ali sia stato recentemente riconosciuto come uno dei più influenti architetti under 40 nominati dall’Architects’ Journal,  i suoi obiettivi vanno ben oltre la gestione di uno studio di successo. Ali è un promotore del cambiamento e ricopre una posizione accademica in quanto responsabile del curriculum (Unit Leader) del Corso di Laurea in Architettura della Central St Martins. Nel 2020, JA Projects ha prodotto un’opera filmica, intitolata AmericanGods250520, un montaggio su più strati di elementi di esposizione cultural che rende omaggio a George Floyd, citando i nomi di coloro che hanno subito ingiustizie a sfondo razziale.

Ali e io abbiamo parlato di disuguaglianza attraverso l’architettura. “Non c’è nessuno che mi somigli nell’aspetto o nella voce che abbia successo nel mio settore” dice Ali. Questo annoso problema che caratterizza l’ecosistema del design e dell’architettura viene affrontato da moltissime piattaforme; per esempio, Design Can si impegna a favore di un settore creativo che sia inclusivo e rappresentativo, e Sound Advice ha pubblicato Now You Know,  – una pubblicazione proprio di Ali, nella quale riflette in maniera approfondita sul bisogno di  “formazione di Scultura Nera, Edifici Neri e Istituzioni Nere”. Per Ali, il ruolo di fautore del cambiamento è parte integrante del suo lavoro di architetto dotato di grande curiosità e che si impegna a interagire con i meccanismi tipici della città: “l’idea dell’impegno civile è legata alle riflessioni su un nuovo futuro, e non vedo differenza tra questo ed essere un architetto”.

The Barn, Bow, London

The Barn, Bow, London © JA Projects

Plan for Thamesmead Waterfront

Plan for Thamesmead Waterfront © JA Projects 

Plan for Thamesmead Waterfront

Plan for Thamesmead Waterfront © JA Projects

Plan for Thamesmead Waterfront

Plan for Thamesmead Waterfront © JA Projects

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